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mercoledì 29 giugno 2016

Antitrust:multa a 'big' dell'olio per pubblicità ingannevole





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Antitrust:multa a 'big' dell'olio per pubblicità ingannevole
Coldiretti, commercializzato come extravergine un olio diverso
(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Multate Lidl Italia s.r.l. (con una
sanzione di 550.000 euro per il marchio Primadonna), Coricelli
(con una sanzione di 100.000 euro per il marchio omonimo Pietro
Coricelli extravergine di oliva) e Carapelli-Firenze (con una
sanzione di 300.000 euro per i marchi Sasso Classico, Carapelli
Il Frantoio e Bertolli Gentile), per avere commercializzato come
extravergine di oliva un olio diverso, con caratteristiche
organolettiche inferiori a quelle fissate con legge per la
classe merceologica falsamente vantata. Lo rende noto la
Coldiretti nel segnalare gli esiti dell'istruttoria svolta
dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e
pubblicata ieri sul suo bollettino, in merito all'ingannevolezza
dei messaggi pubblicitari resi attraverso l'impiego di
etichette, la diffusione di volantini cartacei e di messaggi via
internet che esaltano le caratteristiche di semplici oli di
oliva vergini, traendo in inganno il consumatore.
"Le società coinvolte si sono difese - osserva Coldiretti -
rilevando, in particolare, l'inaffidabilità delle prove
organolettiche in quanto basate su parametri soggettivi che
possono condurre a risultati imprevedibili. Ma l'Antitrust ha
ribadito che le analisi svolte dai Nas dei Carabinieri e
dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli devono considerarsi
della massima attendibilità perché si tratta di soggetti
pubblici che hanno il compito specifico di compiere tale tipo di
controlli, attestando ogni singola fase della procedura, che va
dal prelevamento dei campioni alla certificazione delle analisi
compiute".
D'altra parte - aggiunge Coldiretti - la prova organolettica
è espressamente considerata come la "prova regina" nel settore
dell'olio a livello non soltanto europeo ma anche nazionale, con
la legge così detta 'salva olio' del 14 gennaio 2013.
"Correttamente, allora - secondo la Coldiretti -, l'Autorità ha
concluso per l'ingannevolezza dei messaggi pubblicitari perché
il consumatore dedica molta attenzione al fatto che un olio sia
extravergine, essendo, infatti, disposto a pagare un prezzo più
elevato solo se si tratta di olio extravergine di oliva, ovvero,
solo se il prodotto presenta effettivamente quelle proprietà che
lo rendono superiore anche sotto il profilo dei benefici per la
salute". (ANSA).
LS
28-GIU-16 19:36 NNN    

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