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mercoledì 29 giugno 2016

Sicurezza: Gabrielli, rafforzeremo presidi in periferie




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Sicurezza: Gabrielli, rafforzeremo presidi in periferie
Al lavoro su 12 province pilota
(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Ci sarà un "significativo
rafforzamento dei presidi delle forze di polizia nelle
periferie" delle grandi città. Lo ha detto il capo della Polizia
Franco Gabrielli in audizione alla Camera, sottolineando che si
tratta di una scelta che "produrrà risparmi di spesa e una seria
e concreta razionalizzazione delle forze di polizia sul
territorio".
Parlando del processo che dovrebbe portare ad una
"significativa rivisitazione" dell'intero sistema della
sicurezza, Gabrielli si è definito un "convinto assertore della
necessità del cambiamento", per "mettere la macchina in grado di
rispondere alle esigenze di sicurezza". In quest'ottica si sta
lavorando su 12 province pilota, tra cui Roma e Milano, con
l'obiettivo di rafforzare la presenza nelle periferie. "Nel
centro di Roma - ha spiegato - abbiamo un operatori di polizia
ogni 119 abitanti, quando la media nazionale e di 1 ogni 240,
mentre in alcuni municipi periferici il rapporto è di 1 a 2.300.
Il lavoro che stiamo facendo è dunque quello di un rafforzamento
significativo dei presiti in territori periferici e una migliore
distribuzione delle forze di polizia in quelli centrali". Perché
"neanche se uno è un buon atleta, un camminatore, trova un
presidio in certe zone di periferia".
Quanto al numero unico d'emergenza, il 112, il capo della
Polizia ha sottolineato che si tratta di uno strumento che punta
ad "elevare le capacità di risposta delle forze di polizia". Ad
oggi, dopo Lazio e Lombardia dove il numero è già attivo, sono
stati firmati i protocolli d'intesa con Friuli, Piemonte e Valle
d'Aosta, mentre si sta lavorando con Liguria, Sicilia e le
province autonome di Trento e Bolzano. "Credo che entro l'anno
prossimo - ha aggiunto - il numero unico sarà una realtà per 30
milioni di persone".
Infine, per quanto riguarda la scelta di lasciare alla
Polizia i presidi nei comuni capoluogo e ai carabinieri quelli
nel resto del paese, Gabrielli ha sottolineato che si tratta di
"un criterio di massima, che lascia spazio a deroghe in base
alle esigenze sul territorio". Una "scelta felice e intelligence
- ha concluso - perché una decisione rigida avrebbe provocato
difficoltà a territori che hanno problemi particolari. Il
mantenimento di commissariati di Polizia, e di conseguenza di
autorità locali tecniche di pubblica sicurezza, rappresenta una
garanzia per la prontezza della risposta. Così come i
Carabinieri non possono scomparire da grandi città come Roma: si
aprirebbe un vuoto di conoscenze non colmabile con
sostituzioni". (ANSA).
GUI
29-GIU-16 16:49 NNN 

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