GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2019 13.07.08
ESTATE: RAGNI, ZECCHE, PULCI E MEDUSE, COSA FARE IN CASO DI PUNTURA =
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ESTATE: RAGNI, ZECCHE, PULCI E MEDUSE, COSA FARE IN CASO DI PUNTURA =
Roma, 25 lug. (AdnKronos Salute) - Dai ragni alle zecche, dalle
zanzare alle pulci, dalle cimici agli imenotteri, passando per le
meduse e le tracine, fino ad arrivare alle vipere. Al mare come in
montagna, in Italia come in Paesi esotici, in estate sono sempre più
frequenti le punture di insetti e i morsi di animali che, se non
curati correttamente, possono rappresentare un rischio per la salute.
Dall'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini
immunologici (Waidid), ecco alcune raccomandazioni utili per
affrontare incontri (non proprio desiderati) con insetti e altri
animali.
"Eruzioni cutanee, reazioni allergiche, e manifestazioni neurologiche
come meningoencefaliti sono tutte gravi complicanze che possono
presentarsi a seguito di punture di insetti o morsi di animali -
ammonisce Susanna Esposito, presidente Waidid e ordinario di Pediatria
all'Università degli Studi di Perugia - In ciascun caso, la prima cosa
da fare è quella di mantenere la calma: l'agitazione, infatti,
accelera il battito cardiaco contribuendo a una dispersione più veloce
del veleno dell'animale in questione. Se non si è correttamente
informati, dunque, evitare manovre da 'manuale di sopravvivenza' e
consultare il medico. Che deve essere immediatamente contattato nel
caso in cui vi siano manifestazioni respiratorie o calo pressorio. In
questi casi, un intervento tempestivo può salvare la vita". (segue)
(Red/AdnKronos)
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ESTATE: RAGNI, ZECCHE, PULCI E MEDUSE, COSA FARE IN CASO DI PUNTURA (2) =
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ESTATE: RAGNI, ZECCHE, PULCI E MEDUSE, COSA FARE IN CASO DI PUNTURA (2) =
(AdnKronos Salute) - Ecco le raccomandazioni di Waidid per affrontare
brutti con insetti e altri animali:
RAGNI - Sebbene il 98-99% dei loro morsi sia innocuo, nei casi
restanti il morso comporta ferite necrotiche, tossicità sistemica e,
più di rado, la morte. Se la lesione non causa sintomi troppo intensi,
per limitare i disagi si possono attuare delle semplici manovre di
pronto soccorso (applicazione di ghiaccio, riposo e sollevamento
dell'arto). Nel caso in cui si sviluppi una reazione più grave
(allergia o tossicità sistemica), è consigliabile richiedere
l'intervento medico immediato. In Italia, le specie il cui morso è di
importanza medica per l'uomo sono principalmente tre: Loxosceles
rufescens, comunemente chiamato 'ragno violino' per via di una macchia
scura presente sul dorso a forma di violino (Sardegna, Sicilia e isole
minori); Lycosa tarentula, o tarantola, ragno ricoperto di peli neri e
marroni (si trova nel centro e sud italia); Latrodectus mactans,
conosciuto anche come 'vedova nera' (soprattutto nel Nord America).
ZECCHE - La caratteristica della zecca è quella di inserirsi
sottopelle. Per questo la prima cosa da fare è procedere con la sua
rimozione attraverso una procedura ben precisa. E' opportuno afferrare
la zecca con una pinzetta dalle punte sottili. Il movimento volto a
estrarre il parassita non dovrà essere deciso, bensì continuo e
rotatorio. In alcuni casi, potrebbe rimanere comunque qualche traccia
della zecca che andrebbe rimossa, in tempi brevi, mediante un ago
sterile. Una volta eliminata, è opportuno disinfettare l'area
interessata dal morso e tenerla sotto costante osservazione per un
mese. La puntura di zecca può trasmettere all'uomo malattie molto
pericolose fra cui la malattia di Lyme (diffusa in Friuli Venezia
Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige) e la
meningoencefalite da zecche (diffusa in Veneto e, in generale,
nell'Europa settentrionale e centro orientale). (segue)
(Red/AdnKronos)
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ESTATE: RAGNI, ZECCHE, PULCI E MEDUSE, COSA FARE IN CASO DI PUNTURA (3) =
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(AdnKronos Salute) - ZANZARA TIGRE - Nel nostro Paese Aedes albopictus
(zanzara tigre, caratterizzata dal corpo nero a bande trasversali
bianche sulle zampe e sull'addome), attiva al mattino presto e al
tramonto da marzo fino all'inizio di dicembre, è vettore di malattie
come la febbre di Chikungunya e la Dengue, che possono manifestarsi
con sintomi simil-influenzali o con manifestazioni neurologiche. La
terapia è esclusivamente sintomatica.
PULCI - Le punture delle pulci degli animali domestici (gatti e cani)
nell'uomo provocano delle piccole lesioni di tipo eritemato-pomfoide
che circondano il punto in cui la pulce ha morso l'ospite. Sembrano
prediligere gli arti inferiori. Eventualmente, per ottenere sollievo,
è possibile fare impacchi di ghiaccio sulle lesioni. Tuttavia, se i
pomfi o le vescicole derivanti dalle punture delle pulci sono
particolarmente fastidiose, possono essere utilizzati cortisonici per
uso topico. In caso di reazioni allergiche sistemiche, si possono
antistaminici per uso topico o sistemico. Fondamentale è la
prevenzione con trattamenti antiparassitari negli animali domestici e,
in caso di infestazioni da pulci in casa, è opportuna una adeguata
disinfestazione effettuata da aziende specializzate.
CIMICI DA LETTO - Comuni negli alberghi, si annidano in punti nascosti
tra materassi e cuscini, ma talvolta anche in divani e poltrone.
Causano punture molto fastidiose, anche se in pochi giorni spariscono.
Chi soffre di allergia alla saliva delle cimici, può sviluppare bolle
e lesioni difficili da guarire. Per eliminarle definitivamente, si
raccomanda di fare una lavatrice di vestiti e indumenti vari a 90°. (segue)
(Red/AdnKronos)
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ESTATE: RAGNI, ZECCHE, PULCI E MEDUSE, COSA FARE IN CASO DI PUNTURA (4) =
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(AdnKronos Salute) - IMENOTTERI - Nel caso di punture di api, vespe e
calabroni, se ancora presente il pungiglione, è necessario provvedere
alla sua rimozione entro 20 secondi controllando che non rimangano
residui. Impacchi di ghiaccio, da applicare per almeno 20 minuti,
saranno utili per lenire il dolore e diminuire l'infiammazione. Lavare
poi con acqua fredda. E' utile anche identificare, se possibile,
l'insetto responsabile. Nel caso in cui tali precauzioni non siano
sufficienti, sarà necessaria la somministrazione di cortisonici per
uso topico ed eventualmente antistaminici per via orale. Va valutata
la possibilità di reazioni allergiche. Se il paziente presenta
orticaria ed edema, potrà essere trattato solo con un ciclo orale di
antistaminici e steroidi e dovrà essere tenuto sotto osservazione per
almeno 4 ore. Se la situazione si presenta in modo più severo, ovvero
con crisi respiratorie o dolori addominali, il farmaco di prima scelta
è rappresentato dall'adrenalina.
VIPERA - Le vipere italiane hanno un morso che risulta fatale soltanto
nello 0,1% dei casi, e quasi sempre la mortalità dipende da
complicazioni collaterali come reazioni allergiche, infarti o ictus e
non dall'effetto diretto del veleno. Le vipere del Trentino e quelle
dell'Appennino tosco-emiliano generalmente hanno un veleno più
concentrato. La persona morsa deve evitare qualsiasi movimento perché
questo velocizzerebbe la distribuzione del veleno nell'organismo. Per
questo, la posizione ideale è quella supina. La porzione di cute
interessata deve essere lavata con acqua e sapone, poi disinfettata
con soluzioni prive di alcol dal momento che questo aumenta la
tossicità del veleno. Se il morso è localizzato nell'arto superiore, è
consigliabile sfilare anelli e bracciali o orologi prima della
comparsa del gonfiore. Deve essere poi applicato un laccio a circa 5-6
cm a monte della ferita per fermare la circolazione linfatica che
veicola il veleno. Attenzione però a non stringerlo eccessivamente,
perché si corre il rischio di bloccare la circolazione sanguigna.
Sulla zona del morso può essere applicato del ghiaccio. Si possono
somministrare bevande eccitanti come tè o caffè perché aiutano ad
evitare un pericoloso calo pressorio. Indispensabile è il trasporto
dell'infortunato al Pronto soccorso. (segue)
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(AdnKronos Salute) - MEDUSA - Le punture di medusa provocano bruciore
e prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa ed
edematosa, con possibile formazione di una bolla. Dopo una puntura di
medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con
bicarbonato, medicando quindi la parte con un gel a base di cloruro
d'alluminio. La stessa cura può risultare efficace anche in caso di
contatto con le attinie o anemoni di mare. Non usare ammoniaca,
limone, aceto, o alcol. Non strofinare o grattare perché si corre il
rischio di mandare in circolo le tossine rilasciate. Non utilizzare
pinzette per rimuovere eventuali frammenti di tentacoli perché la
lacerazione di tessuti provocherebbe la fuoriuscita di tossine. Non
disinfettare con acqua dolce, troppo fredda o ghiaccio.
TRACINA (O PESCE RAGNO) - Tipiche dei fondali sabbiosi da 2 a 50 metri
di profondità, può capitare che, passeggiando o giocando sul
bagnasciuga, si poggi inavvertitamente una mano o un piede sui suoi
aculei. Questi penetrano nella pelle e rilasciano una tossina che
provoca un dolore immediato molto intenso, e il punto di inoculazione
del veleno si arrossa e si gonfia. Talvolta possono comparire
formicolii, perdita di sensibilità nella parte interessata dalla
puntura, nausea, vomito e febbre. Per alleviare il dolore bisogna
sciacquare la parte colpita con acqua dolce. Procedere, eventualmente,
con la rimozione degli aculei conficcati nella pelle. Poi,
considerando che il calore distrugge il veleno e ne blocca la
diffusione, è utile mettere il piede sotto la sabbia molto calda (o
anche acqua calda): questo dona un'immediata sensazione di sollievo.
Evitare assolutamente di applicare ghiaccio o ammoniaca. Il veleno
della tracina non è considerato 'pericoloso' per l'uomo, anche se il
dolore intenso può sfociare in nausea, vomito e qualche linea di
febbre, soprattutto nei più piccoli.
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