RICERCA: CHILI IN PIU' SI EREDITANO, SCOPERTO GENE 'INTERRUTTORE' DEL GRASSO =
ATTIVO IN UOMINI E TOPI, STUDIO SU FAMIGLIA EXTRALARGE
Roma, 21 nov. (Adnkronos Salute) - (Embargo alle 18.00) - I
chili di troppo si ereditano spesso da mamma e papa'. Lo sostiene una
ricerca condotta tra Israele e Stati Uniti, che ha identificato anche
il gene che regola il peso corporeo nell'uomo e topi. La ricerca ha
gia' da tempo evidenziato l'importanza dei fattori genetici
nell'obesita', dimostrando che l'ereditarieta' gioca un ruolo nel
40-90% dei casi. Lo studio, pubblicato online su 'The American Journal
of Human Genetics', fa pendere la bilancia ancor di piu' verso
l'ereditarieta', mostrando che la perdita di un particolare gene negli
esseri umani e nei topi provoca obesita' patologica.
La ricerca, condotta su una famiglia gravemente obesa, fornisce
nuove informazioni sui meccanismi che controllano il peso corporeo e
lo stato nutrizionale, e il risultato potrebbe essere utile per la
progettazione di terapie per l'obesita' e malnutrizione. "Partendo
dalla scoperta del gene in una sola famiglia con obesita' patologica,
questi studi hanno portato all'identificazione di un gene che sembra
fondamentale per regolamentare lo stato nutrizionale", sintetizza uno
degli autori, John Martignetti della Scuola di Medicina del Mount
Sinai di New York City. "Questo gene e' presente non solo negli esseri
umani e nei topi, ma anche in un animale unicellulare. In pratica, la
natura ritiene questo gene cosi' importante che ne ha conservato la
struttura per piu' di 700 milioni di anni".
Martignetti e Adel Shalata, del Ziv Medical Center Safed, in
Israele, hanno analizzato una vasta famiglia arabo-israeliana i cui
componenti sono affetti da obesita' autosomica recessiva,
identificando una mutazione nel gene che codifica per Cep19, una
proteina ciliare. Quando i ricercatori hanno eliminato il gene Cep19
nei topi, gli animali sono diventati obesi e diabetici, con un
super-appetito e un metabolismo rallentato. "I modelli di topo che
abbiamo generato possono essere piu' di due volte piu' pesanti degli
altri e sono resistenti all'insulina. Questi roditori rappresentano
importanti strumenti di ricerca per la biologia di base e la
sperimentazione clinica" di nuovi approcci anti-obesita', sostiene
Martignetti.
(Mal/Ct/Adnkronos)
21-NOV-13 16:45
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