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venerdì 25 ottobre 2013

"A Lampedusa gli elicotteri all'amianto". Dubbi sulla bonifica dopo nuove foto





Riceviamo e pubblichiamo

"A Lampedusa gli elicotteri all'amianto". Dubbi sulla bonifica dopo nuove foto

I 4 Ab 212 della Marina, coinvolti nell'operazione "Mare Nostrum" di controllo e soccorso nel Canale di Sicilia, sono stati bonificati a settembre dopo uno scambio di accuse tra AgustaWestland e il ministero della Difesa. Ma alcune foto dimostrano che l'incapsulante si sta già deteriorando. E il partito per la tutela dei militari denuncia: "Ci sono rischi per il personale a bordo"
ABBIAMO MANDATO a Lampedusa i famigerati elicotteri "all'amianto", le cui recenti operazioni di bonifica non sembrano aver risolto il problema del rischio contaminazione per il personale. Lo documentano alcune foto scattate a bordo dei mezzi tra settembre e ottobre. Immagini che Repubblica.it ora mostra in esclusiva. Le guarnizioni contenenti fibre d'amianto del vano motore, spennellate con la vernice incapsulante Proseal 700 non più tardi di qualche settimana fa, mostrano già segni evidenti di deterioramento. Un passo indietro.

Quando il ministro della Difesa Mario Mauro, dopo la tragedia dei 364 migranti morti nel barcone affondato il 3 ottobre a Lampedusa, spiegò l'operazione "Mare Nostrum" per il controllo del Canale di Sicilia, si limitò a elencare i mezzi aeronavali impiegati. La nave d'assalto anfibio San Marco, due fregate lanciamissili classe Maestrale, due pattugliatori d'altura, aerei P-180 e bimotori Atlantic, il drone Uav Predator. E quattro elicotteri della Marina. Proprio quegli "Ab 212 AS" finiti nella bufera ad agosto dopo una denuncia del Partito per la tutela dei diritti dei militari.

Dal carteggio tra la costruttrice AgustaWestland - società controllata da Finmeccanica - e il Segretariato generale della Difesa e direzione nazionale degli armamenti, veniva fuori che una parte della flotta di elicotteri in dotazione a Esercito, Marina, Aviazione e Carabinieri era a rischio contaminazione. E questo, rivendicava la AgustaWestland, era noto alle autorità già dal 1996, quattro anni dopo la messa al bando dell'amianto. "Sin dal 1996 abbiamo trasmesso l'elenco di tutti i materiali pericolosi presenti sui nostri elicotteri", scrivono nella lettera del 6 giugno scorso al Segretariato Generale. Nei modelli Ab 206, Ab205, Ab 212, Ab 212 AS, Ab 412 "l'amianto può essere contenuto nelle guarnizioni, nei condotti, nei tubi, nonché nelle pastiglie dei freni", si legge invece in una lettera datata 2006.

La notizia, anticipata dall'Huffington Post, aveva portato a due conseguenze: l'apertura di tre inchieste giudiziarie (una della procura di Torino, le altre delle procure militari di Roma e Napoli) e l'impegno alla bonifica immediata dei mezzi, solo però nella parte dei pezzi visibili dal personale. Come fare questa bonifica? La nota tecnica di AgustaWestland, firmata dall'ingegnere Fabio Mannoni il 9 settembre, spiega nel dettaglio e con fotografie come e dove utilizzare il sigillante Proseal 700 sulle parti da incapsulare, suggerendo poi un programma di ispezioni per verificarne l'efficacia. Operazione da affidare a ditta qualificata. Mentre l'aeronautica ha optato per la più costosa sostituzione dei pezzi all'amianto, le altre forze armate hanno scelto la via della bonifica con l'incapsulante. Operazioni disposte pochi giorni dopo l'allarme, come racconta il documento del comando Maristaer in cui si ordina la bonifica alle stazioni aeromobili di Grottaglie e Catania. "Si dispone la sigillatura dei componenti potenzialmente contenenti amianto, limitatamente a quelli accessibili/visibili al primo livello di manutenzione. Accedere alle guarnizioni quindi, con un pennello di adeguate dimensioni, cospargerle di sigillante. I fondi necessari per l'esecuzione dell'attività in parola siano prelevati dalle assegnazioni di Marestaeli Catania/Maristaer sul capitolo 4383-1".

Tutto risolto, dunque. A giudicare dalle foto che documentano lo stato in cui si trovano oggi le guarnizioni, non sembrerebbe. "Secondo il personale tecnico e gli specialisti che ho consultato  -  dice Luca Comellini, segretario del Partito di tutela dei miliari  -  è necessario verificare immediatamente se tutte le operazioni di bonifica effettuate con incapsulante Proseal 700 abbiano prodotto simili disastrosi risultati, che potrebbero rappresentare un elevato fattore di rischio per la sicurezza dell'equipaggio e l'efficienza dei mezzi. Bisogna sostituire integralmente i particolari interessati, come ha fatto l'Aeronautica e il ministero dell'Interno sui velivoli in uso alla Polizia di Stato, anche se questa soluzione richiederà costi e tempi di lavorazione più lunghi".

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