Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-02297
presentato da
Interrogazione a risposta scritta 4-02297
LACQUANITI Luigi
testo di
Giovedì 24 ottobre 2013, seduta n. 104
è di qualche giorno fa la chiusura del presidio della direzione investigativa antimafia dislocato presso l'aeroporto di Malpensa, scalo fra i più importanti d'Europa e purtroppo anche fra quelli maggiormente interessati dal traffico internazionale di stupefacenti. Secondo il rapporto del Ministro all'interno pro tempore Maroni il 60 per cento del traffico di stupefacenti è legato allo scalo di Malpensa;
si tratta di una decisione, a giudizio degli interroganti, piuttosto incomprensibile, contraria alla necessità di dover implementare la presenza della direzione investigativa antimafia sul territorio lombardo, vista l'importanza strategica del sito e della presenza presso lo scalo aeroportuale di Malpensa di presidi di tutte le forze di polizia;
secondo le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dalle organizzazioni sindacali Silp-Cgil la chiusura del nucleo della direzione investigativa antimafia dell'aeroporto milanese di Malpensa, motivata da ragioni di ottimizzazione delle risorse, è una scelta grave e sbagliata. Come afferma in una nota all'Ansa del 28 aprile 2013 il segretario generale Silp-Cgil, Daniele Tissone «decidere di sopprimere un presidio indispensabile per un riscontro diretto di così delicate attività info-investigative, oltre a suscitare la nostra assoluta contrarietà, comunica un preoccupante segnale che di certo non incoraggia la lotta contro la criminalità organizzata»;
anche in una recente mozione approvata all'unanimità al consiglio regionale della Lombardia, con primo firmatario il consigliere regionale del PD Gian Antonio Girelli e sottoscritta da tutti i componenti della commissione consiliare antimafia, si esprime grande preoccupazione per la chiusura del presidio del distretto investigativo antimafia (Dia) all'aeroporto di Malpensa e si sollecita un confronto con i Ministeri interessati per far sì che il Governo revochi prontamente la decisione, anche in vista dell'appuntamento con Expo 2015;
la chiusura della direzione investigativa antimafia di Malpensa appare anche in contrasto con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta in occasione della sua visita a Milano del 20 maggio 2013, nella quale ha sostenuto la necessità di implementare il contrasto alle organizzazioni criminali in Lombardia anche in previsione di Expo 2015;
i lavori di Expo 2015 devono essere preservati da ogni possibile infiltrazione della criminalità organizzata, purtroppo presente e attiva anche in provincia di Varese;
negli ultimi anni è già stata segnalata la presenza della criminalità organizzata in particolare di gruppi affiliati alla ’ndrangheta in due comuni limitrofi all'aeroporto, Busto Arsizio e Lonate Pozzolo, quest'ultimo adiacente all'aeroporto. In particolare nelle indagini Infinito e Bad Boys condotte negli ultimi anni dalle forze dell'ordine è emerso chiaramente il legame fra le cosche legate alla criminalità organizzata e il territorio limitrofo a Malpensa;
anche nell'ultima relazione della Commissione parlamentare antimafia, viene evidenziato con chiarezza il preoccupante fenomeno dell'infiltrazione delle organizzazioni criminali nel tessuto economico lombardo;
inoltre secondo l'ultimo Rapporto Ecomafia (2012) di Legambiente, la Lombardia si conferma la prima regione del Nord per numero di reati legati alle ecomafie: all'ottavo posto della classifica nazionale con oltre 1600 reati, il 4,8 per cento del totale nazionale, e con 1442 persone denunciate, 100 in più rispetto all'anno precedente. Va rilevato che è particolarmente il ciclo del cemento, soprattutto quello del movimento terra, il settore economico in cui la ’ndrangheta detiene in Lombardia il primato assoluto. Abusivismo edilizio, appalti pubblici truccati, escavazioni illegali nei fiumi riempiono il campionario lombardo che per il 2011 ha registrato ben 344 reati, 455 persone denunciate e 23 sequestri, posizionando la Lombardia alla nona posizione nella classifica nazionale per le infrazioni legate al cemento;
sempre sul tema, un articolo pubblicato sul quotidiano on line Il Fatto Quotidiano.it a firma Davide Milosa il 7 giugno 2013, evidenzia «la fotografia, impietosa e preoccupante, che arriva dagli analisti della Dia di Milano». A pagina 1 della relazione semestrale al Parlamento del 23 maggio 2013, firmata dal capocentro Alfonso Di Vito, si legge: «L'azione di contrasto alle organizzazioni criminali, valutata sulla scorta dei provvedimenti emessi dalle autorità giudiziarie, ha evidenziato un'ulteriore flessione rispetto alle ultime analisi prodotte, nell'occasione delle quali tale trend negativo si era già manifestato». E così dopo il biennio 2008-2010 culminato con la maxi-operazione Infinito, la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo non sembra più in grado di menare colpi decisivi alle cosche. Ma c’è di più. Nelle 61 pagine del report Dia si lancia un allarme anche per Expo 2015. In particolare viene segnalato come la piattaforma informatica «sia di fatto inutilizzabile a causa di vistose lacune relative alla scarsa intuitività del sistema e alla carenza della documentazione richiesta» –:
se si intenda verificare la possibilità di revocare la disposizione relativa alla chiusura del presidio della direzione investigativa antimafia di Malpensa e al contempo la disponibilità di risorse per mettere in campo tutti gli strumenti necessari per rendere più efficace ed operativo il contrasto alla criminalità organizzata nel territorio lombardo, soprattutto in vista dell'Expo 2015, evento in cui i riflettori di tutto il mondo si accenderanno sul nostro Paese. (4-02297)
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