MERCOLEDÌ 09 OTTOBRE 2019 19.45.02
##Brexit, Barnier demolisce proposta Gb alternativa a Backstop
##Brexit, Barnier demolisce proposta Gb alternativa a Backstop Capo negoziatore Ue davanti a plenaria Europarlamento a Bruxelles
Lussemburgo, 9 ott. (askanews) - Il capo negoziatore della
Brexit per l'Ue, Michel Barnier, ha letteralmente demolito, oggi
a Bruxelles, la proposta che il premier britannico Boris Johnson
ha presentato la settimana scorsa come alternativa al "Backstop"
in Irlanda, il dispositivo previsto dall'Accordo di recesso e
volto a impedire il ripristino di una frontiera terrestre "dura"
nell'Isola, a preservare gli accordi di pace che misero fine alla
guerra civile e allo stesso tempo a garantire l'integrità del
mercato unico europeo.
Parlando davanti alla plenaria del Parlamento europeo, Barnier ha
affermato che "obiettivamente, in questo momento, non siamo
vicini a prospettare un accordo" con Londra. E ha spiegato le tre
ragioni per cui la proposta britannica sul Protocollo che
dovrebbe sostituire il Backstop irlandese non presenta soluzioni
equivalenti e praticabili. In più, il negoziatore capo ha
spiegato, con una quarta ragione, perché l'Ue non può accettare
le modifiche richieste da Johnson alla "Dichiarazione politica"
(allegata all'Accordo) sui rapporti futuri dopo la Brexit.
Secondo Barnier, "le proposte britanniche sollevano tre problemi
maggiori": il primo è la richiesta all'Ue di "prendere un impegno
giuridico per evitare in qualunque circostanza controlli alla
frontiera e la predisposizione di infrastrutture per i controlli"
lungo il confine fra Repubblica d'Irlanda e Irlanda del Nord. Ma
l'Ue deve poter garantire, con tutti i controlli necessari, seri
e operativi, la credibilità del mercato unico, e questo potrebbe
non essere possibile senza le garanzie previste dal backstop, ha
obiettato il negoziatore capo. "Non possiamo accettare - ha
puntualizzato - un sistema di controlli diffusi in Irlanda che
non è ancora sviluppato e non è mai stato testato".
Il secondo problema: secondo la proposta di Londra, accordi e
soluzioni alternativi ai controlli alla frontiera, soprattutto
per le Pmi, dovranno essere conseguiti in un "comitato congiunto"
durante il "periodo di transizione" di poco meno di due anni in
cui il Regno Unito resterà nel mercato unico Ue dopo la Brexit.
Ma, ha chiesto Barnier, che succede se questi accordi non si
trovano? Allora si potrebbero decidere solo "soluzioni
unilaterali", che rischierebbero di compromettere tutto.
Al terzo punto c'è il problema del "consenso" da parte delle
istituzioni dell'Irlanda del Nord, che Johnson vorrebbe porre
come condizione irrinunciabile per l'approvazione del Protocollo
alternativo al backstop. "La proposta del Regno Unito consiste
semplicemente nel condizionare la messa in opera del Protocollo a
una decisione unilaterale delle istituzioni dell'Irlanda del
Nord", ha detto Barnier. In pratica, se le istituzioni
rappresentative nord irlandesi lo vogliono, possono decidere da
subito di non attivare il Protocollo alternativo al Backstop, o
anche decidere di disattivarlo dopo quattro anni, senza che vi
sia più la rete di sicurezza del Backstop.
"La proposta del governo britannico, così com'è oggi, che non
possiamo accettare, sostituirebbe una soluzione operativa,
praticabile, legalmente valida (il Backstop, ndr), con una
soluzione ipotetica e provvisoria", ha sintetizzato Barnier.
Infine, Barnier ha bocciato anche la richiesta di Boris Johnson
di rivedere la "Dichiarazione politica" allegata all'Accordo di
recesso, non perché non siano possibili modifiche alla
Dichiarazione (che, al contrario dell'Accordo, non è
giuridicamente vincolante), ma perché nello specifico il premier
britannico vorrebbe prefigurare dei rapporti futuri dopo la
Brexit basati non su una cooperazione stretta, ma su un trattato
di libero scambio fra il Regno Unito e l'Ue che lasci la più
totale libertà a Londra.
"Oggi Johnson - ha spiegato ancora Barnier - ci chiede di
concentrarci solo su una accordo basico di libero scambio, e di
sopprimere i riferimenti", che erano stati concordati con Theresa
May durante il negoziato con il governo britannico precedente,
"su un punto molto importante, che è il 'level playing field', le
regole del gioco di base, un solco di lealtà, in materia fiscale,
di aiuti di Stato, di diritti sociali, ambientali, dei
consumatori".
"Siamo di fronte - ha continuato il negoziatore capo dell'Ue fra
gli applausi degli eurodeputati - a questa domanda che lascia
intravvedere una competizione normativa che comporta per noi
rischi di dumping fiscale, sociale, ambientale, che noi - ha
concluso Barnier - non accetteremo".
Loc 20191009T194453Z
Nessun commento:
Posta un commento