MARTEDÌ 11 DICEMBRE 2018 18.15.33
SALUTE
Salute, la molecola DRP1 nuovo alleato nella lotta ai tumori
Salute, la molecola DRP1 nuovo alleato nella lotta ai tumori Su Cell Reports scoperta gruppo ricerca italiano
Roma, 11 dic. (askanews) - Ogni tumore è generalmente
riconosciuto da un sistema immunitario correttamente funzionante
come un "intruso" per l'organismo, tanto quanto un qualsiasi
agente patogeno. In molte, ancora troppe, situazioni il tumore
riesce però a crescere e a prendere il sopravvento
sull'organismo, poiché ha sviluppato innumerevoli strategie per
sfuggire all'attacco del sistema immunitario. Una di queste
strategie è quella di rendersi fisicamente inaccessibile
all'ingresso di alcune cellule del sistema immunitario, i
linfociti; un'altra è invece quella di riuscire in qualche modo a
renderle inattive, "spegnerle". Il gruppo di ricerca diretto da
Silvia Campello del Dipartimento di Biologia dell'Università
degli Studi di Roma di "Tor Vergata" ha scoperto nuovi meccanismi
che controllano proprio la capacità dei linfociti di insinuarsi
all'interno dei tessuti, di moltiplicarsi per costituire un
"esercito" sufficientemente numeroso per aggredire e sconfiggere
"il nemico", e di riuscire a "trasformarsi" nel tipo cellulare
più propriamente efficace nel svolgere tale funzione, andando
incontro ad uno specifico e virtuoso destino. La scoperta
consiste nell'aver evidenziato come tutte queste funzioni siano
controllate dall'attività di un'unica molecola: Drp1.
Drp1 è nota come proteina in grado di modulare la forma, e
quindi la funzione dei centri energetici della cellula, i
mitocondri. Tali organelli sono estremamente dinamici e giocano
ruoli cruciali nella vita e nell'attività di moltissime cellule;
spesso agiscono cambiando proprio la loro morfologia, con
conseguenze dirette nel metabolismo, nella capacità riproduttiva,
nonché nella loro morte programmata. Senza Drp1, i mitocondri
sono allungati, producono energia in modo alterato e i linfociti
che li contengono non maturano in modo corretto, sono poco
mobili, poco efficaci, e molto più vulnerabili all'azione di
"spegnimento" indotta dal tumore.
"La possibilità di 'manovrare' l'efficienza delle cellule del
nostro sistema immunitario - afferma Campello - rappresenta una
sfida tanto eccitante quanto promettente, come evidenziato dai
traguardi raggiunti in questi ultimi anni, per esempio, in campo
onco-ematologico. Immaginate ora di poter 'mettere il turbo' ai
linfociti che devono aggredire ed infiltrare un tumore solido
oppure di poterne ridurre l'aggressività laddove riconoscano un
'falso' invasore (come accade nelle malattie autoimmuni),
utilizzando le dinamiche mitocondriali: abbiamo individuato un
bersaglio terapeutico completamente nuovo rispetto a quelli cui
si rivolgono i farmaci attualmente in uso".
Luca Simula, primo autore della pubblicazione apparsa sulla
prestigiosa rivista americana Cell Reports del gruppo Editoriale
Cell Press, spiega come Drp1 sia in grado di influire, sempre
attraverso i mitocondri, sull'attività di difesa contro il tumore
e soprattutto sul destino delle cellule del sistema immunitario:
"La nostra scoperta, frutto di un lavoro di squadra tra diversi
team interamente italiani, e svolto anche presso la Fondazione
Santa Lucia di Roma, ha un impatto notevole sulla salute
dell'individuo e in campo clinico, in quanto ottenere conoscenze
di base sulle molecole chiave che modulano l'attività e
l'efficienza del sistema immunitario implica aprirsi
l'opportunità di identificare nuove strategie terapeutiche che
aumentino l'azione dei linfociti nell'eliminare gli "invasori"
dell'organismo, siano essi patogeni o tumori".
Gran parte della ricerca è stata sostenuta dall'Associazione
Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e dal Ministero della
Salute, esibendo dunque la bandiera italiana anche in ambito di
finanziamenti.
Cro/Mpd 20181211T181524Z
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