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martedì 11 dicembre 2018

TUMORI: BIMBI CON LEUCEMIA PH+, SPERANZA DI CURA ANCHE SENZA TRAPIANTO


MARTEDÌ 11 DICEMBRE 2018 13.30.46
SALUTE

TUMORI: BIMBI CON LEUCEMIA PH+, SPERANZA DI CURA ANCHE SENZA TRAPIANTO =

Terapia precoce con farmaco intelligente aumenta guarigioni, Italia guida studio internazionale Milano, 11 dic. (AdnKronos Salute) - Uno studio internazionale a guida italiana apre alla speranza di aumentare in modo significativo le possibilità di guarigione per i malati di leucemia linfoblastica acuta Philadelphia positiva (Lla Ph+), anche senza ricorrere al trapianto di cellule staminali. Il lavoro, coordinato dal Centro di emato-oncologia pediatrica della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma (Mbbm) e sostenuto da fondi pubblici ed enti no profit, si è guadagnato le pagine di 'Lancet Haematology' dimostrando che somministrare il farmaco intelligente imatinib già dalle prime fasi di trattamento con chemioterapia permette la remissione del tumore nella totalità dei pazienti, evitando il trapianto nella maggior parte dei casi. La ricerca si è svolta tra gennaio 2010 e dicembre 2014, e ha coinvolto 78 centri per un totale di 155 malati da 1 a 18 anni d'età. Le leucemie, ricordano dalla Fondazione Mbbm, sono le neoplasie più frequente in età pediatrica. In Italia si registrano ogni anno circa 500 diagnosi: 8 su 10 sono leucemie linfoblastiche acute (Lla) e, di queste, circa il 4% è caratterizzato da un'anomalia del cromosoma 22 chiamato Philadelphia (Lla Ph+). Fino all'inizio degli anni 2000, questo tumore veniva trattato con chemio intensiva. La prognosi era molto grave, quindi si raccomandava il trapianto di staminali ematopoietiche in tutti i casi in cui ci fosse un donatore idoneo. Si riusciva così a guarire complessivamente solo un terzo dei pazienti. Una svolta arrivò con l'introduzione dell'imatinib, il primo anticancro 'al bersaglio' che, inibendo una proteina essenziale per la proliferazione delle cellule leucemiche Philadephia positive, ne favoriva la morte. Si cominciò dunque a somministrarlo in associazione a chemioterapia, potenziandone l'efficacia. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-18 13:29 NNNN
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(AdnKronos Salute) - Nel 2004 il gruppo europeo per lo studio della Lla Ph+ in età pediatrica (EsPhAll), coordinato proprio dal Centro di emato-oncologia pediatrica della Fondazione Mbbm, lanciò lo studio EsPhAll2004 in cui i bambini venivano trattati con chemioterapia e imatinib e, per quelli che avevano un donatore (80%), con il trapianto di staminali ematopoietiche. Con questo approccio si è arrivati a guarire circa i 2 terzi dei malati. Ora, grazie alla nuova ricerca denominata EsPhAll2010 e pubblicata oggi, "si è giunti alla remissione della malattia nella totalità dei pazienti - riassumono gli autori - e una rilevante percentuale di questi sono guariti senza fare ricorso al trapianto", comunque "mantenendo una buona prognosi (la sopravvivenza si attesta intorno al 70% a 5 anni)". In un quarto dei casi (26%) "la recidiva è ancora possibile", e in questi pazienti "si ricorre a un secondo ciclo di chemio seguita da trapianto di staminali". "I risultati ottenuti evidenziano la necessità di proseguire in questa direzione per verificare nuove strategie terapeutiche ancora più efficaci in modo da ridurre ulteriormente l'ipotesi di trapianto", spiegano gli studiosi. (segue) (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-18 13:29 NNNN
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(AdnKronos Salute) - "Data la rarità di questa forma di leucemia - commenta Andrea Biondi, direttore della Clinica pediatrica dell'università di Milano-Bicocca, direttore scientifico della Fondazione Mbbm e primo autore del paper - solo l'impegno comune di studi cooperativi internazionali possono produrre le evidenze scientifiche necessarie per il miglioramento delle conoscenze della malattia e del suo trattamento. Il nostro è uno studio accademico internazionale su questo particolare tipo di leucemia che ha coinvolto, dal 2010 ad oggi, 11 gruppi di studio dislocati in diverse parti del mondo". Oltre a Virginie Gandemer del Centro ospedaliero-universitario Hopital Sud di Rennes in Francia, primo autore insieme a Biondi, il team è composto da ricercatori europei (da Francia, Germania, Italia, Svezia, Olanda, Regno Unito e Repubblica Ceca) ed extra-europei (Cile e Hong Kong). Nell'équipe monzese, accanto a Biondi ci sono Valentino Conter e Veronica Leoni (pediatri emato-oncologi), Giovanni Cazzaniga (biologo, direttore del Laboratorio Tettamanti), Paola De Lorenzo (biostatistico) e Maria Grazia Valsecchi (docente di statistica medica alla Bicocca, supervisore del Centro di statistica Tettamanti). (Red-Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-DIC-18 13:29 NNNN

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