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sabato 17 giugno 2023

Salute: batteri intestinali alterati sono "spia" per l'Alzheimer =

 

MERCOLEDÌ 14 GIUGNO 2023 14.39.36

Salute: batteri intestinali alterati sono "spia" per l'Alzheimer =

Salute: batteri intestinali alterati sono "spia" per l'Alzheimer = (AGI) - Roma, 14 giu. - (notizia con embargo ore 20.00) - La presenza di batteri intestinali anomali puo' essere un segno precoce della malattia di Alzheimer. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, pubblicato su Science Translational Medicine. Le persone che si trovano nella fase iniziale della malattia di Alzheimer, dopo che i cambiamenti cerebrali sono iniziati, ma prima che i sintomi cognitivi diventino evidenti, ospitano nel loro intestino un assortimento di batteri diverso da quello delle persone sane. I risultati della ricerca aprono le porte alla possibilita' di analizzare la comunita' batterica intestinale per identificare i soggetti piu' a rischio e progettare trattamenti preventivi che alterino il microbioma per evitare il declino cognitivo. "Non sappiamo ancora se sia l'intestino a influenzare il cervello o il cervello a influenzare l'intestino, ma questa associazione e' preziosa da conoscere in entrambi i casi", ha detto Gautam Dantas, del Laboratorio di Medicina e Genomica della Washington University School of Medicine di St. Louis. "Potrebbe essere che i cambiamenti nel microbioma intestinale siano solo un segnale di cambiamenti patologici nel cervello o che il microbioma intestinale contribuisca alla malattia di Alzheimer", ha continuato Dantas. "Quando le persone hanno sintomi cognitivi, ci sono cambiamenti significativi che spesso sono irreversibili", ha detto Beau M. Ances, autore corrispondente e professore di neurologia Washington University School of Medicine di St. Louis. "Ma se si riesce a diagnosticare una persona molto presto nel processo della malattia, quello sarebbe il momento ottimale per intervenire efficacemente con una terapia", ha continuato Ances. Nella fase iniziale della malattia di Alzheimer, che puo' durare due decenni o piu', le persone colpite accumulano nel cervello ammassi di proteine amiloidi beta e tau, ma non presentano segni di neurodegenerazione o declino cognitivo. (AGI)Sci/Tpa (Segue) 141439 GIU 23 NNNN

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