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giovedì 18 settembre 2025

Colpo di scena in Polonia: non era un drone “russo”, ma un missile polacco - Dietro il Sipario

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UN PAPA NATO Dalla fede alla MALAfede il passo è brevissimo.

 


Ricordate o annotate: tutto ciò che fa l'Occidente è diretto contro la Cina.

- In Polonia sono arrivati droni.
- L'Occidente ha accusato Russia e Bielorussia.
- Hanno schierato truppe al confine bielorusso-polacco e lo hanno chiuso approfittando dell'isteria sollevata.

Contro chi è stata messa in atto tutta questa provocazione? Contro la Bielorussia? Contro la Russia? No, contro la Cina.

Questo è il risultato scritto dalla testata "Politico". La chiusura dei confini della Polonia minaccia di fermare il commercio tra UE e Cina, avverte questa testata.
La misura precauzionale temporanea adottata durante le recenti esercitazioni militari russo-bielorusse porta alla sospensione del trasporto ferroviario merci tra Cina e UE, il cui volume ammonta a 25 miliardi di euro all'anno.
Ciò che è stato dichiarato una misura precauzionale temporanea ora sembra senza scadenza, poiché il governo polacco fa riferimento alla "preoccupazione per la sicurezza dei cittadini polacchi" e aggiunge che "il traffico sarà ripristinato non appena il confine sarà completamente sicuro".

La chiusura del confine ha interessato la rotta commerciale su cui viaggia il 90% del trasporto ferroviario merci tra Cina e UE.
Ecco perché è stata realizzata la provocazione con i droni! Diffamare la Russia e ottenere soldi per la Polonia invece che per l'Ucraina è un obiettivo importante, ma comunque secondario.

Il colpo principale è diretto a distruggere la logistica del commercio tra Europa e Cina, sotto la maschera della "lotta per la sicurezza".

🇷🇺 Nikolay Starikov

Ucraina: Putin, militari russi al fronte sono oltre 700 mila

NOVA0539 3 EST 1 NOV Ucraina: Putin, militari russi al fronte sono oltre 700 mila Mosca, 18 set - (Agenzia_Nova) - I militari russi al fronte nell'operazione militare speciale in Ucraina sono oltre 700 mila. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con i leader dei gruppi parlamentari alla Duma di Stato (camera bassa del Parlamento russo). "Sulla linea di contatto si trovano oltre 700 mila" militari, ha affermato il leader russo. (Rum)  

- Federico Aldrovandi vent'anni dopo, incontro pubblico a Ferrara

Federico Aldrovandi vent'anni dopo, incontro pubblico a Ferrara Sabato con cronisti, giudici, amministratori, poliziotti e amici (ANSA) - FERRARA, 18 SET - Federico Aldrovandi, vent'anni dopo. L'Associazione Stampa Ferrara, che celebra i 130 anni dalla fondazione, ha promosso un incontro pubblico - in programma dalle 9 alle 13.30 di sabato 20 settembre nella Sala Estense - per ricordare il diciottenne deceduto il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia in città. AsFe lo farà grazie al lavoro organizzativo dei giornalisti Nicola Bianchi e Daniele Predieri, tracciando una linea che unisce le due ricorrenze grazie alla libertà di stampa declinata con diverse "parole". Senza voler rifare processi già celebrati e conclusi, né rinnovare polemiche o tensioni di quegli anni, AsFe ricorderà il caso con il contributo di chi - cronisti, giudici, amministratori, poliziotti e amici di Federico - ha seguito l'evoluzione dei fatti. All'evento, aperto a tutti e seminario di formazione per i giornalisti, interverranno i presidenti Antonella Vicenzi (AsFe) e Paolo Maria Amadasi (Aser); a coordinare l'incontro sarà Alberto Faustini, all'epoca dei processi Aldrovandi direttore della Nuova Ferrara e oggi presidente del Premio Estense e portavoce del vice presidente del Csm, Fabio Pinelli. A concludere i lavori Alessandra Costante, segretario generale Fnsi. Saranno presenti i genitori di Federico, Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi. Durante la mattinata si alterneranno relatori che, seguendo le "parole" che hanno scandito l'intera vicenda, fotograferanno quanto accaduto. (ANSA). 

CASO ALDROVANDI: LA MAMMA, '20 ANNI SENZA IL MIO FEDERICO, SOLO MANGANELLI CI CHIESE SCUSA' =

ADN0126 7 CRO 0 ADN CRO NAZ CASO ALDROVANDI: LA MAMMA, '20 ANNI SENZA IL MIO FEDERICO, SOLO MANGANELLI CI CHIESE SCUSA' = Roma, 18 set. (Adnkronos) - "La solidarietà, la vicinanza di tantissime persone. Questa bellezza che è nata attorno a Federico. Non sono mai stata lasciata sola. Dai suoi amici, da tante persone comuni, da associazioni, da quel mondo che si è mobilitato per lui". E' questo che ha sostenuto in tanti anni Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi, ucciso a 18 anni durante un controllo di polizia. Dalla sua morte, il 25 settembre 2025, sono passati vent'anni e la madre, in una intervista al Corriere della Sera, ricorda quando con coraggio ha cominciato a mostrata la gigantografia di Federico massacrato in piazza: "È stato molto faticoso, ma non avevo altra scelta. Quell'immagine era inequivocabile. I segni sul suo viso parlavano". Alla domanda cosa l'abbia ferita di più durante le indagini, Patrizia Moretti sottolinea: "Cito due episodi. Primo. Il parroco che aveva celebrato i funerali chiese al vescovo di allora, monsignor Paolo Rabitti, di riceverci, per ascoltare le nostre ragioni e aiutarci: non ci ha mai chiamati, in compenso ha ricevuto molti poliziotti. Secondo. Io e il mio ex marito Lino venimmo convocati dall'allora questore di Ferrara, Elio Graziano; ci fece accomodare nel suo studio e, con aria contrita, guardandoci negli occhi, disse che Federico si era ammazzato da solo sbattendo la testa contro il muro. Non fu solo una menzogna, fu crudeltà". Vi hanno mai chiesto scusa Graziano e gli altri dirigenti dell'epoca? "Mai. Lo fece Antonio Manganelli quando diventò capo della polizia, fu l'unico", sottolinea Patrizia Moretti, la quale poi aggiunge che da allora "nulla è cambiato. Altre persone continuano a morire per mano delle forze dell'ordine. D'altra parte, non dimentichiamo che, dopo aver scontato appena 6 mesi di carcere, gli assassini di mio figlio sono tornati al lavoro. Evidentemente la polizia non li riteneva indegni di indossare quella divisa". (Sib/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 18-SET-25 09:59  

Video https://t.me/JosefSternInformazioniLibere/37479

🔘 Nuovo Articolo | 16 Set 2025
Soldati israeliani hanno esposto farmaci psichiatrici durante una sessione parlamentare sull'aumento dei suicidi nell'esercito.
Il video mostra un momento drammatico alla Knesset israeliana dove dei soldati hanno esposto pile di farmaci psichiatrici durante una sessione parlamentare dedicata all'aumento dei suicidi nell'esercito, evidenziando la grave crisi di salute mentale aggravata dai conflitti in corso, come dimostrano i dati che mostrano un aumento del 35% nell'uso di farmaci contro la depressione e l'ansia tra gli evacuati dall'inizio della guerra.


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Amianto, Cassazione riapre il caso sui morti in Marina Militare

Amianto, Cassazione riapre il caso sui morti in Marina Militare Ona: "Annullata la sentenza d'Appello e disposto nuovo giudizio" Milano, 18 set. (askanews) - La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha scritto un nuovo capitolo della lunga vicenda giudiziaria nota come "Marina Bis", annullando la sentenza della Corte d'Appello di Venezia e disponendo un nuovo giudizio davanti a un'altra sezione della stessa Corte. A renderlo noto e l'Osservatorio Nazionale Amianto che evidenzia: "Si tratta di uno dei processi più significativi della storia recente della Marina Militare italiana, che chiama in causa la responsabilità di alti ufficiali per la morte e le malattie invalidanti di numerosi militari, esposti all'amianto durante il servizio. Per centinaia di famiglie, questa vicenda non è soltanto una questione di diritto, ma una ferita ancora aperta che continua a chiedere giustizia". Secondo l'Ona, "la decisione della Suprema Corte non è solo un atto giuridico: rappresenta un segnale di speranza per chi da anni combatte perché venga riconosciuta la verità e venga affermato il diritto a un risarcimento. Già in precedenti procedimenti, la Cassazione aveva evidenziato profili di colpa a carico del Ministero della Difesa, che in questi processi è chiamato a rispondere come parte civile. Questo nuovo rinvio non cancella le sofferenze vissute, ma ribadisce che la ricerca di giustizia non si è fermata. Per molti familiari, è l'occasione di vedere riconosciuto, anche nelle aule di tribunale, il sacrificio di chi ha servito lo Stato". "Questa decisione della Cassazione rafforza la strada di giustizia che non possiamo abbandonare. Si susseguono anche decisioni dei Giudici Amministrativi che continuano a dar ragione ai militari della Marina vittime dell'amianto, con condanna al risarcimento del danno. L'Osservatorio Nazionale Amianto e delle Vittime del Dovere continueranno a battersi per la bonifica integrale delle unità navali della Marina Militare e per la tutela dei nostri uomini in divisa", commenta l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Ona, che sottolinea: "non possiamo dimenticare le centinaia di militari che hanno perso la vita e le loro famiglie, costrette a convivere con il dolore e a sostenere lunghi e faticosi iter giudiziari per vedere riconosciuti diritti elementari. La sofferenza che ci raccontano ogni giorno ci ricorda che l'amianto non è solo un problema del passato: continua a mietere vittime nel settore della Difesa, e il nostro impegno è non lasciarle mai sole." Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio, fino al 2021 si contano circa 1.300 casi di mesotelioma solo nel comparto Difesa. La Marina Militare resta l'ambito con il più alto numero di esposizioni e decessi per amianto. red-fcz 20250918T133053Z  
@ottobre.rosso2

IL CAPITALE quando è in difficoltà USA LA GUERRA

♬ suono originale Ottobre Rosso




 

TERRORISTI IN VACANZA IN ITALIA La nuova frontiera del turismo italiano è la “decompressione del genocida”. Suvvia, non indignate… siamo un paese accogliente, che diamine! 🌐 👉 @roccocantautore

 

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