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mercoledì 29 ottobre 2025

Test del veicolo Poseidon, sicurezza dell'Eurasia: dichiarazioni del portavoce del Cremlino

Poseidon, accesso dei media alle forze di Kiev intrappolate, eroismo dei soldati: le dichiarazioni chiave di Putin

 

Guarda "Il governo torna a minacciare i non allineati - Il Controcanto - Rassegna stampa del 29 ottobre 2025" su YouTube

Gaza (Palestina)/ Il 'lavoro sporco' di Israele ed 'effetti boomerang'

In questi giorni Israele sta violando il cessate il fuoco anche per proteggere i suoi collaborazionisti (clan affaristici, bande criminali di narcotrafficanti e affiliati ai tagliagole dell'ISIS) che vede come infrastruttura di una futura amministrazione coloniale a Gaza, in alternativa al governo di Hamas, intanto utili nel 'lavoro sporco' sul terreno. La stampa israeliana, es. il quotidiano Maariv (https://m.maariv.co.il/news/military/article-1241797), lo riconoscono apertamente. A loro protezione le truppe d'occupazione attraversano abitualmente la "Linea Gialla" del ritiro con carri armati e blindati, per affrontare i combattenti della Resistenza che intervengono contro dette bande. Così, dall'entrata in vigore della tregua (10 ottobre), Israele l'ha violata 80 volte (97 palestinesi uccisi e 230 feriti) e ora rallentato ora impedito l'ingresso di generi alimentari e medicinali.

Domenica 19 ottobre il giorno più letale di questa fase: 120 attacchi su 83 località. Tutto sarebbe partito dagli accadimenti a Rafah. Una di queste milizie, la più importante, quella di Yasser Abu Shabab legata all'ISIS e al soldo di Israele, fino ad oggi è risultata utile nel saccheggiare gli aiuti (alimentando la carestia e scaricando le responsabilità sulla Resistenza), nel rapire, interrogare e assassinare palestinesi, nel raccogliere informazioni, nell'entrare in aree troppo pericolose per l'IDF. Con la tregua Tel Aviv ha assegnato compiti aggiuntivi: destabilizzare Gaza fomentando una guerra civile, eseguire attacchi mordi-e-fuggi, reclutare clan, compiere assassinii, gestire il campo di concentramento nel sud-est di Rafah, in cui Israele vuole spingere la popolazione di Gaza (come annunciato dal ministro della difesa, Israel Katz, a luglio) per una ricostruzione simbolica a scopo di pubbliche relazioni, mentre intende lasciare inabitabile il resto della Striscia.
L'agibilità di queste bande, però, si sta facendo molto difficile sia per le capacità d'intervento delle forze della Resistenza, sia perché il governo sionista ha rifiutato loro la cittadinanza israeliana richiesta. Questo ha comportato uno sfilacciamento con membri che hanno cominciato a fare il doppio gioco. Domenica 19 ottobre, pertanto, in circostanze ancora non del tutto chiarite, a Rafah si è verificato, come li definisce l'IDF, il più grave «incidente di sicurezza» (altri anche a Jabalia, a Khan Yunis e altre località) con morti e feriti tra le forze d'occupazione. Parrebbe che alcuni collaborazionisti, ora disertori, abbiano teso un'imboscata in particolare al capo che dà il nome alla Banda per compiacere Hamas e alla fine si siano scontrati con le truppe sioniste intervenute a proteggerlo. Insomma Israele, che mantiene la Banda di Abu Shabab all'interno della "Linea Gialla" spopolata (58% di Gaza) e controllata dall'IDF, sembra aver trascurato lo scenario dei cambi di schieramento ed ora i media israeliani si chiedono se la decisione del governo di proteggere questa e le altre bande valga le vite dei loro soldati.

Il governo sionista, riunitosi in emergenza, è stato in fibrillazione con ministri infuriati, mentre il Dipartimento di Stato USA si era già fatto sentire con un comunicato farneticante su un «attacco imminente di Hamas contro i civili di Gaza» (?!) e lo stesso Trump lanciava, al suo solito, minacce. Hamas ha dichiarato di non sapere alcunché su quanto accaduto a Rafah («si tratta di aree rosse sotto il controllo dell'occupazione e i contatti sono interrotti con i gruppi che abbiamo lì dall'inizio della guerra a marzo di quest'anno»), affermato che il servizio di polizia a Gaza, con ampio sostegno comunitario e popolare, adempie al proprio dovere nazionale di protezione dei cittadini e di salvaguardia della proprietà pubblica e privata, e ha invitato l'amministrazione USA a concentrarsi sul contenimento delle ripetute violazioni israeliane dell'accordo di cessate il fuoco, comprensive del sostegno a dette bande.

(20 ottobre 2025)

Guarda "Venezuela sotto assedio: il piano USA spiegato da Jeffrey Sachs" su YouTube

"ANTISEMITA", L'ORIGINE DI UNA TRUFFA SEMANTICA.

"Antisemita" oggi è un insulto, un'arma o una truffa semantica legalizzata? Da quando dire "Israele sta commettendo un genocidio" equivale a dire "odio gli ebrei"? Come è possibile che a essere accusati di "antisemitismo" siano gli stessi ebrei, come Ilan Pappé e Amos Goldberg? 
Forse il vero atto antisemita sta proprio nell'usare quella parola per coprire le ingiustizie contro i palestinesi (che sono semiti).

In questo video, in via del tutto eccezionale, vi leggo l'articolo che ho scritto per il nuovo numero del Controverso, interamente dedicato alla questione palestinese. 

Per avere una copia della rivista, scrivete una mail a: ilcontroverso@proton.me

Alle 9:30 vi aspetto in premiere sul canale YouTube.

Guarda "La tregua che a Gaza non c'è mai stata e le propagande amiche che ignora Crosetto." su YouTube