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martedì 3 giugno 2025

Pescara: colpito da taser, 30enne muore in ospedale per arresto cardiaco Pescara, 3 giu. (LaPresse) - Un 30enne è morto a Pescara, in ospedale al Santo spirito, per un arresto cardiaco. Il ragazzo sarebbe stato portato stamane alle 11 in questura, sempre a Pescara, perché coinvolto poco prima in un alterco in strada, per aver opposto resistenza a pubblico ufficiale, motivo per cui sarebbe stato necessario l’uso del taser. Una volta condotto nelle camere d’attesa per compiere gli atti di polizia giudiziaria, il 30enne ha accusato un malore ed è stato dapprima soccorso sul posto dal 118 e poi trasportato in ospedale per le manovre di rianimazione che non sono bastate per impedire il decesso. Sulla vicenda sono in corso indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pescara delegate alla Squadra Mobile. Secondo gli inquirenti, al momento non è emersa una correlazione accertata tra l'utilizzo del taser e l'arresto cardiaco. CRO ABR mtr/lca 031828 GIU 25

NTW Press - Non comunicavano gli ospiti delle case vacanza: sospesa la licenza

Dl sicurezza, AVS: la destra ha imboccato deriva autoritaria

Dl Sicurezza: De Cristofaro (Avs), ennesimo colpo a Costituzione =

CYBERSECURITY: DA ABI VADEMECUM PER OPERARE ONLINE ANCORA PIU' PROTETTI E SICURI =

Putin non ha in programma telefonate con Erdogan

- Mosca,dubitiamo che chi guiderà Polonia voglia migliori rapporti

- Mosca, 'compromessi su Ucraina? Non se ne discute pubblicamente'

UCRAINA: CREMLINO, 'IMPROBABILE INCONTRO A TRE PUTIN TRUMP ZELENSKY' =

FOCUS Ucraina, Mosca: Nessun progresso immediato da negoziati. E Kiev si appella a Trump- AGGIORNAMENTO

Красивое 😍 Zely vuole bombe, ... e la Russia lo accontenterà 🤫

 

🇺🇸🇷🇺 I SOSTENITORI DEL MAGA CHE APPOGGIANO DONALD TRUMP HANNO CONDANNATO L'ATTACCO TERRORISTICO DELLE FORZE ARMATE UCRAINE IN RUSSIA - Axios

🔴I sostenitori del movimento MAGA (Make America Great Again), che appoggiano Donald Trump, hanno condannato fermamente l'attacco agli aeroporti russi avvenuto il 1° giugno. A loro avviso, le azioni di Kiev mirano a trascinare gli Stati Uniti in un conflitto diretto con la Russia.

🗣"L'attacco è stato deliberatamente orchestrato per trascinare l'America nella Terza Guerra Mondiale", - scrive Axios, citando il blogger americano Rogan O'Handley. Anche l'ex consigliere del Segretario alla Difesa statunitense Dan Caldwell ha affermato che Washington dovrebbe prendere le distanze da tali incidenti e interrompere qualsiasi supporto che possa facilitare attacchi contro le strutture strategiche russe.

➡️Alcuni sostenitori di Trump hanno espresso preoccupazione per il fatto che gli attacchi in territorio russo aumentino il rischio di uno scontro diretto tra NATO e Russia. Secondo loro, gli Stati Uniti dovrebbero evitare di partecipare alla pianificazione di tali operazioni e non lasciarsi coinvolgere nel conflitto. Come osserva la pubblicazione, molti sostenitori di Trump sono tradizionalmente scettici riguardo al sostegno all'Ucraina, considerando Zelensky un "burattino dei globalisti" e l'Ucraina stessa un "focolaio di corruzione". Negli ultimi anni, questa parte della società americana si è costantemente opposta agli aiuti militari a Kiev e ha condannato gli attacchi ucraini in territorio russo.
🇷🇺🇺🇸 Trump prende sempre più le distanze dalla risoluzione del conflitto in Ucraina, - NBC News

▪️Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sempre più disilluso dai tentativi di raggiungere un accordo pacifico tra Russia e Ucraina e sta prendendo le distanze dal processo di negoziazione , riporta l'emittente americana NBC News.

▪️ Il Segretario di Stato Marco Rubio ha partecipato ai precedenti colloqui di pace a Istanbul. Questa volta si è limitato a una telefonata con il Ministero degli Esteri russo.

▪️ Dopo i colloqui tra le delegazioni russa e ucraina di lunedì, i funzionari statunitensi hanno dichiarato di essere rimasti delusi ma non sorpresi dall'impressionante elenco di richieste della Russia

▪️" Trump aveva precedentemente minacciato di imporre nuove sanzioni alla Russia, ma dopo la conclusione del secondo round di colloqui di lunedì , non c'è stato alcun segno che l'amministrazione avesse preso misure per dare seguito alla sua minaccia ", sottolinea la NBC News.

KRISTALL ROSTA ha riferito in precedenza che, secondo il New York Times, Russia e Stati Uniti stanno discutendo non solo e non tanto dell'Ucraina: il cessate il fuoco nel conflitto ucraino è solo un pretesto per negoziati dettagliati tra i due Paesi. Trump è pronto a condividere l'influenza globale dell'America con Russia e Cina.

 

MEMORANDUM RUSSO ( punti principali)

 


🇨🇳LA CINA COSTRUISCE 158 KM DI AUTOSTRADA SENZA UN SOLO OPERAIO UMANO

 

 

I DRONI (500 mila al mese) DELLA CINA - La Cina è già in grado di produrre 500.000 droni al mese, e in tempo di guerra può arrivare a produrne fino a 700.000. Secondo quanto riportato da molti osservatori, l'Esercito Popolare di Liberazione ha condotto tre esercitazioni militari su larga scala utilizzando gli sciami di droni, argomento chiave di discussione tra i partner stranieri degli Stati Uniti e i funzionari americani durante un forum tenutosi la scorsa settimana a Singapore.

 

 


Nikolai Lilin: "Oggi i russi hanno eliminato a Sumy un agente inglese dell'MI6 - "Catturato anche un cittadino italo-russo"

 


MO. ANPI A PIANTEDOSI: ALLARME PER IDENTIFICAZIONI SOSTENITORI GAZA

Tar 2025- legittimità dell’assegnazione di un alunno con disabilità a un altro plesso si inserisce in un dibattito più ampio sui diritti degli studenti con disabilità e sulle condizioni di tutela del loro diritto all’istruzione.

 

GRAHAM "LA GUERRA IN UCRAINA NON FINIRÀ FINCHÉ LA CINA NON PAGHERÀ PER AVER AIUTATO LA RUSSIA"

 

  
 

NTW Press - La storia dei referendum abrogativi in Italia: tra precedenti illustri e la sfida del quorum

NTW Press - La storia dei referendum abrogativi in Italia: tra precedenti illustri e la sfida del quorum

La storia dei referendum abrogativi in Italia: tra precedenti illustri e la sfida del quorum

Dal 1946 a oggi, in Italia si sono tenuti 73 referendum nazionali, di cui 67 abrogativi. Tra questi ultimi, solo 39 hanno superato il quorum



Martedì 03 Giugno 2025 11:10

L'8 e il 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati a votare su cinque quesiti referendari abrogativi, quattro dei quali promossi dalla CGIL e uno da +Europa. I temi riguardano il lavoro e i diritti civili: dalla responsabilità delle imprese per gli infortuni sul lavoro al reintegro in caso di licenziamento illegittimo, dalla reintroduzione delle causali nei contratti a termine fino alla legge sulla cittadinanza.

Ma il vero nodo da sciogliere, come sempre nei referendum abrogativi, è quello della partecipazione. Per essere validi, infatti, devono superare il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto, come stabilito dall'articolo 75 della Costituzione. In mancanza, l'esito della consultazione non produce effetti, anche in caso di larghissimo consenso tra i votanti.

Una lunga storia referendaria

Dal 1946 a oggi, in Italia si sono tenuti 73 referendum nazionali, di cui 67 abrogativi. Tra questi ultimi, solo 39 hanno superato il quorum. E di questi, solo 23 hanno visto la vittoria dei "Sì" (cioè l'abrogazione della norma). I restanti 16, pur validi, si sono conclusi con la conferma delle leggi esistenti.

L'età d'oro del referendum abrogativo va dagli anni '70 alla metà degli anni '90. Il primo fu quello sul divorzio del 1974, quando l'87,7% degli italiani si recò alle urne per difendere la legge Fortuna-Baslini. Vinse il "No" con il 59,3%. Un'affluenza record, seconda solo a quella del referendum istituzionale del 1946 (89,1%).

Il #2giugno 1946 l'Italia scelse la repubblica con un #referendum. La provincia in cui la #repubblica ottenne la percentuale più alta (88,5%, contro l'11,5% della monarchia) fu Ravenna, mentre per la #monarchia (85,0%, contro il 15,0% della repubblica) fu Lecce. pic.twitter.com/3KuGDWVYwA

— Youtrend (@you_trend) June 2, 2025

Anche negli anni successivi la partecipazione restò altissima: 81,2% nel 1978 (sulla Legge Reale e sul finanziamento pubblico ai partiti), 79,4% nel 1981 (cinque quesiti, tutti respinti), 77,9% nel 1985 (scala mobile), 65,1% nel 1987 (cinque referendum, tra cui tre sull'energia nucleare). Nel 1993 addirittura otto quesiti, tutti approvati con un'affluenza del 77%.

Dal 1997 in poi, il panorama cambia radicalmente. I referendum iniziano a fallire sistematicamente sul fronte della partecipazione. Il primo flop fu proprio nel 1997: sette quesiti, affluenza al 30,2%. Da allora solo uno, nel 2011, ha superato il quorum. Nel 1999 l'affluenza si fermò al 49,6%. Nel 2000 solo il 32%, e andò anche peggio nel 2003 (25,5%), nel 2005 (25,5%) e nel 2009 (23,3%).

Il 'caso Craxi': quando "andate al mare" fu un boomerang

Uno degli episodi più noti nella storia referendaria risale al 1991, quando si votò per ridurre da tre a una le preferenze da esprimere alle elezioni della Camera. Il segretario del PSI, Bettino Craxi, definì il referendum "un caso di ubriachezza politica molesta" e invitò apertamente gli italiani "ad andare al mare" anziché alle urne, auspicando il fallimento del quorum.

Bettino Craxi

Ma l'effetto fu l'opposto: votò il 62,5% degli aventi diritto e il 95,6% barrò il "Sì", il dato più alto mai registrato per un referendum. Quella consultazione, oltre a sancire la sconfitta di Craxi, secondo molti storici, segnò simbolicamente l'inizio della crisi della Prima Repubblica.

Il successo del 2011: l'acqua pubblica come simbolo

L'unica eccezione negli ultimi 28 anni è rappresentata dai referendum del 2011, promossi da comitati civici e sostenuti dal centrosinistra. Quattro quesiti, tra cui quello sulla gestione pubblica del servizio idrico, mobilitarono 27 milioni di italiani. L'affluenza raggiunse il 54,8%, e i "Sì" vinsero con percentuali bulgare (tra il 94 e il 95%). Oltre alla vittoria tecnica, quella consultazione fu un forte messaggio politico contro il governo Berlusconi.

Il referendum delle trivelle e il precedente di Renzi

Il referendum abrogativo più recente è però quello del 2016. Il quesito riguardava le trivellazioni in mare entro le 12 miglia, promosso da diverse Regioni. L'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi invitò esplicitamente all'astensione, bollando l'iniziativa come "una bufala" e una strumentalizzazione contro il governo. Come nel caso Craxi, il messaggio fu chiaro, ma stavolta funzionò: l'affluenza si fermò al 31,2% e il referendum fu dichiarato nullo, nonostante l'85,85% di voti favorevoli all'abrogazione.

Matteo Renzi

Referendum 2025: la sfida del quorum

Ora ci risiamo. L'8 e 9 giugno 2025, con cinque nuovi quesiti, si scriverà un altro capitolo della storia referendaria italiana. I temi toccano il lavoro, i diritti e la cittadinanza, ma il principale avversario resta l'astensionismo.

Il facsimile delle schede del referendum 2025

Con una media storica del 52% di affluenza ai referendum abrogativi (media abbondantemente gonfiata dagli anni '70 e '80), oggi raggiungere il 50% + 1 sembra quasi una missione impossibile. I tempi del divorzio e della scala mobile sono lontani, e anche la mobilitazione vista nel 2011 pare irripetibile.

Tra appelli all'astensione più o meno espliciti, propaganda "contro" piuttosto che "per" e una disaffezione crescente verso la politica, il referendum rischia di diventare uno strumento svuotato.

 

 

Londra vuole la guerra ad ogni costo - Il Controcanto - Rassegna stampa del 3 giugno 2025

 


 

La bravata dannunziana Di Marco Travaglio

 


Le immagini satellitari confermano che la base aerea di Dyagilevo non è stata danneggiata durante l'attacco del 1° giugno.

 

 

Дмитрий Медведев прокомментировал события последних дней

La CIA sarebbe coinvolta negli attacchi con droni ucraini contro gli aeroporti russi – lo rivela un ex analista dell’intelligence USA. (VIDEO)

 




La NATO non è più controllata dai suoi alleati, sostiene un senatore russo di alto rango

La NATO non è più controllata dai suoi alleati, sostiene un senatore russo di alto rango La NATO avrebbe perso la sua identità originaria, trasformandosi in un'entità che non solo agisce indipendentemente dai suoi membri, ma li domina apertamente. Lo sostiene Konstantin Kosachev, vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa, in un intervento pubblicato sul suo canale Telegram. "Per quanto riguarda la NATO stessa, sembra aver perso la sua identità e la capacità di essere guidata dai suoi Stati membri. L'organizzazione si è trasformata in qualcosa di distaccato dai suoi membri, addirittura in grado di dominarli", ha scritto il senatore. Kosachev ha inoltre accusato l'Alleanza Atlantica di costituire una struttura contraria alla sovranità degli Stati, e di minare la logica e i principi fondamentali del diritto internazionale. Le richieste russe e l'espansione della NATO Nel suo messaggio, Kosachev ha ricordato che la Russia aveva inizialmente indirizzato le proprie richieste di fermare l'espansione dell'Alleanza direttamente alla NATO, in quanto soggetto responsabile per le decisioni sull'adesione di nuovi membri. Tuttavia, secondo il senatore, l'atteggiamento dell'organizzazione avrebbe portato Mosca a cambiare interlocutore. "Adesso a Istanbul la parte russa ha chiesto nuovamente – questa volta all'Ucraina – di rifiutarsi di unirsi a qualsiasi alleanza o coalizione militare, ovvero, ovviamente, alla NATO", ha aggiunto, riferendosi ai colloqui in corso con Kiev. Le dichiarazioni arrivano in un momento in cui la Russia tenta di consolidare la propria posizione negoziale nel contesto dei colloqui di pace, cercando di impedire formalmente all'Ucraina qualsiasi futura adesione ad alleanze militari occidentali. 2025-06-03 10:59:49 4366089 EST Difesa,Politica Estera https://agenparl.eu/2025/06/03/la-nato-non-e-piu-controllata-dai-suoi-alleati-sostiene-un-senatore-russo-di-alto-rango/  

Auto, immatricolazioni Tesla -70% in Francia e Portogallo (2)






DAZI: CINA, 'COLLOQUIO TRUMP-XI IN SETTIMANA? NO COMMENT' =

ADN0094 7 EST 0 ADN EST NAZ DAZI: CINA, 'COLLOQUIO TRUMP-XI IN SETTIMANA? NO COMMENT' = Pechino, 3 giu. (Adnkronos) - "Non ho informazioni da riferire". Ha risposto così il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian, ai giornalisti che gli chiedevano di un possibile imminente colloquio tra il presidente Usa, Donald Trump, e il leader cinese, Xi Jinping. Secondo la Casa Bianca, sarà molto probabilmente questa settimana. (Red-Est/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 03-GIU-25 10:14  

DAZI: CINA RESPINGE ACCUSE USA, 'INGIUSTIFICATE, SONO LORO A INNESCARE FRIZIONI' =

LAB0098 7 LAV 0 LAB LAV NAZ DAZI: CINA RESPINGE ACCUSE USA, 'INGIUSTIFICATE, SONO LORO A INNESCARE FRIZIONI' = Rom, 3 giu. (Labitalia) - Gli Stati Uniti hanno "compromesso in modo grave" gli accordi per una 'tregua' nella guerra dei dazi e hanno "continuamente provocato nuove frizioni commerciali, esacerbando l'incertezza e l'instabilità nelle relazioni commerciali bilaterali". Lo afferma un portavoce del ministero del Commercio di Pechino, in una dichiarazione riportata dal Global Times che "respinge con decisione" le "accuse ingiustificate" e "infondate" mosse contro la Cina dopo che venerdì Donald Trump ha puntato il dito contro la Repubblica Popolare per aver "violato completamente l'accordo con noi". Il gigante asiatico accusa Washington di aver "compromesso gravemente" l'intesa arrivata durante i colloqui di maggio a Ginevra, quando le due superpotenze hanno concordato di ridurre le misure tariffarie decise al culmine della guerra dei dazi. Per il ministero del Commercio, le mosse degli Stati Uniti hanno anche "violato in modo grave il consenso" raggiunto durante il colloquio telefonico di gennaio tra Xi Jinping e Donald Trump e "danneggiato notevolmente i diritti e gli interessi legittimi della Cina". Pechino rivendica quello che considera un "atteggiamento responsabile" e "serio", affermando di aver "rispettato l'accordo" dei colloqui di Ginevra, di aver "revocato o sospeso" i dazi e le altre misure secondo gli accordi. Il Dragone insiste sul suo "impegno risoluto a tutela dei suoi diritti", accusando gli Stati Uniti di aver introdotto - dopo i negoziati di Ginevra - "varie restrizioni discriminatorie contro la Cina", anche con l'annuncio della revoca dei visti per gli studenti cinesi negli Usa. Nelle scorse ore il Segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, si è detto "fiducioso" che le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina "verranno risolta" quando ci sarà un nuovo colloquio tra Trump e il leader cinese Xi Jinping. "Vedremo qualcosa molto presto", ha affermato in merito alla possibilità di un colloquio telefonico tra i due leader, rilanciando comunque le accuse contro la Cina. Il Dragone, ha affermato, "sta trattenendo prodotti essenziali per le catene di approvvigionamento" e "questo non è quello che fa un partner affidabile". (Red-Lab/Labitalia) ISSN 2499 - 3166 03-GIU-25 11:26