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mercoledì 27 agosto 2025

🇮🇹 L'Italia alla Spasskaya Tower 🇷🇺

Sullo sfondo del Cremlino è tornato il festival Спасская башня, che ogni anno trasforma la Piazza Rossa in un grande palcoscenico di musica, luci e coreografie.

Ogni delegazione è stata presentata come "amica della Russia". Nessuna sorpresa per Bielorussia, Mongolia o Serbia… ma quando è entrata la rappresentativa italiana l'applauso è diventato entusiasmo.

Gli Sbandieratori Storici delle Contrade di Cori (Latina) hanno riportato il tricolore italiano accanto a quello russo: un gesto simbolico che dimostra come molti italiani non si riconoscano nella russofobia dell'UE.

Un atto di coraggio, simile a quello dell'artista napoletano Jorit, perseguitato in patria per i suoi murales e perfino minacciato di sanzioni da Bruxelles.

🎺 Il festival prosegue fino al 31 agosto: musica militare, danze popolari, giochi di luci e la presenza di artisti da tutto il mondo.

🔗 Leggi l'articolo completo: ir-press.ru

📹 Noi eravamo presenti all'inaugurazione: guarda il reportage completo con le esibizioni sul nostro canale YouTube.

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Amici miei
Di Marco Travaglio

Se fossi ucraino, sarei terrorizzato dagli amici dell'Ucraina. Tipo gli amorevoli europei che in 1275 giorni di invasione non le hanno mai dato un solo soldato, però giurano solennemente che gliene daranno centinaia di migliaia, forse milioni, se e quando eventualmente venisse di nuovo invasa. Tanto, ove mai accadesse, l'ingrato compito di morire per Kiev non toccherebbe a loro, che non sanno se arrivano a Natale, ma a chi verrà dopo. Il quale naturalmente direbbe: "Mai promesso nulla. Mai conosciuto Macron, Starmer, Merz, Tusk e quell'altra, come si chiama? Ah, sì, Kallas". Quindi, quando ci promettono "garanzie di sicurezza", penso: ma se non ce le avete date in 42 mesi di invasione, perché mai dovremmo credere che ce le darete in caso di eventuali invasioni future?

Poi andrei a leggermi il famoso articolo 5 del Trattato Atlantico, quello che i famosi amici – da un'idea della Meloni – vorrebbero estendere a Kiev lasciandola fuori dalla Nato. E scoprirei che, in caso di aggressione a un membro della Nato, ciascuno degli altri lo "assisterà" con "l'azione che giudicherà necessaria, compreso l'uso della forza armata". Già oggi nessuno è obbligato a entrare in guerra col membro aggredito: figurarsi domani con un non membro. E poi, in teoria, tutti i Paesi del mondo rischiano di essere attaccati: perché l'art. 5 della Nato senza la Nato dovrebbe spettare solo a noi?

Mi domanderei perché mai la Russia, se le riconoscessimo le regioni occupate, dovrebbe ritirarsi oggi per tornare a invaderci domani. E mi verrebbe in mente che, se i filorussi passassero sotto Mosca e non votassero più in Ucraina, il nostro elettorato diverrebbe in maggioranza nazionalista e antirusso. E potremmo ritrovarci al governo i fascio-nazisti dell'Azov o di Pravyj Sektor. Cioè potremmo essere noi ad attaccare la Russia, con qualche bravata dannunziana tipo l'attentato ai gasdotti North Stream o l'invasione a Kursk. A quel punto l'aggressore saremmo noi e le garanzie di sicurezza spetterebbero ai russi.

Così mi ripasserei la storia recente. E scoprirei che i nostri "amici" per vent'anni ci hanno indotti a renderci inaffidabili ai russi e a metterci nel loro mirino violando tutti i patti: l'impegno del 1991 alla neutralità con l'annuncio di adesione alla Nato (ora passata in cavalleria), due golpe contro il presidente neutralista Janukovich e – dopo il secondo – l'attacco militare al Donbass ribelle; gli accordi di Minsk 2014-'15 per l'autonomia e il cessate il fuoco in Donbass con 8 anni di guerra civile; e, nel marzo 2022, il ritiro dal negoziato di Istanbul a pochi passi dall'accordo con la Russia.

Con questi amici, quasi quasi rivaluterei i nemici. Che sono feroci, spietati e pure stronzi, ma almeno sono gente seria. E i loro amici li garantiscono fin troppo.

🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Regno Unito, Germania e Francia, uniti nel cosiddetto "tre europeo", si preparano ad avviare la procedura per il ripristino delle sanzioni ONU contro l'Iran già dal 28 agosto. Secondo i media occidentali, che citavano fonti diplomatiche, la relativa notifica scritta sarà inviata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Le sanzioni contro i settori finanziario, bancario, energetico e della difesa della Repubblica Islamica potranno essere ripristinate 30 giorni dopo la presentazione di questo documento.

Secondo Reuters, martedì scorso i rappresentanti di Londra, Berlino e Parigi hanno tenuto colloqui con la parte iraniana nel tentativo di riprendere il processo diplomatico sul programma nucleare di Teheran, ma l'incontro non ha portato a risultati concreti. I diplomatici occidentali hanno riconosciuto che l'Iran non ha fornito impegni sufficienti a impedire l'attivazione del meccanismo di ripristino delle sanzioni. Ciononostante, hanno lasciato aperta la possibilità di proseguire i contatti diplomatici nelle prossime settimane.

Gli ambienti diplomatici sottolineano che i paesi dell'UE3 stanno cercando di sfruttare il tempo limitato: dopo metà ottobre, perderanno il diritto di avviare la procedura di revoca delle sanzioni revocate nel 2015 nell'ambito dell'accordo sul nucleare con le potenze mondiali. L'Occidente sostiene che l'Iran stia violando i termini dell'accordo e stia sviluppando un programma nucleare che va oltre le esigenze civili. Teheran nega categoricamente le accuse e afferma che il programma nucleare è di natura esclusivamente pacifica.

Allo stesso tempo, i media statali iraniani hanno riferito che gli ispettori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica sono rientrati nel Paese. Il Direttore Generale dell'AIEA, Rafael Grossi, ha confermato che è stato loro consentito l'ingresso, ma non è stato raggiunto alcun accordo definitivo sul pieno accesso alle strutture e ai materiali. Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha informato il Parlamento che non vi è ancora alcun accordo sulla ripresa della piena cooperazione con l'organismo di vigilanza.

Diplomatici europei hanno suggerito in privato che, se verrà ripristinato il pieno accesso degli ispettori ONU e Teheran sarà pronta per negoziati seri con gli Stati Uniti, il processo di ripristino delle sanzioni potrebbe essere rinviato di sei mesi. Allo stesso tempo, fonti iraniane hanno sottolineato che qualsiasi negoziato con Washington sarà possibile solo se verranno ricevute garanzie di sicurezza e gli attacchi militari saranno fermati durante il dialogo.

Teheran ha già dichiarato che, se le sanzioni verranno ripristinate, la risposta sarà "dura", avvertendo le capitali occidentali delle conseguenze di tale decisione. Nel frattempo, i rappresentanti della "troika europea" affermano che i veri negoziati inizieranno solo dopo l'invio di una lettera ufficiale al Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

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"Il piano dell'Unione Europea per abbandonare i motori a combustione interna è irrealizzabile,"
lo ritiene l'Associazione europea dei costruttori di automobili.
Il piano di trasformazione dell'industria automobilistica europea deve andare oltre l'idealismo e tenere conto delle attuali realtà industriali e geopolitiche.
L'associazione ha inviato una lettera corrispondente al presidente della Commissione Europea von der Leyen.
In essa, ad esempio, si evidenzia la quasi totale dipendenza della regione dall'Asia per quanto riguarda le batterie, oltre ai maggiori costi di produzione.
Ci viene chiesto di trasformarci, ma le nostre mani sono legate dietro la schiena.
La Commissione Europea propone di rinunciare praticamente alle auto con motori a benzina e diesel nel territorio dell'UE entro il 2035, e di immettere sul mercato veicoli a emissioni zero.
🔹  RIA

🇷🇺RA - Russia Amica

Cina: "non aderiremo" a colloqui su disarmo tra Usa e Russia =

AGI0340 3 EST 0 R01 / Cina: "non aderiremo" a colloqui su disarmo tra Usa e Russia = (AGI/INTERFAX) - Pechino, 27 ago. - Le richieste di Washington di coinvolgere la Cina nei colloqui sul disarmo nucleare tra Stati Uniti e Russia sono inutili, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, citato dal Global Times. "Le capacita' nucleari della Cina non sono paragonabili a quelle degli Stati Uniti", ha detto Guo, "pretendere che la Cina aderisca ai negoziati trilaterali sul disarmo nucleare tra Stati Uniti, Russia e Cina non e' ne' ragionevole ne' realistico". "La Cina aderisce a una politica di non primo utilizzo (dell'atomica), persegue una strategia nucleare di autodifesa e ha sempre mantenuto le sue forze nucleari al livello minimo richiesto per la sicurezza nazionale. La Cina non e' impegnata in una corsa agli armamenti con nessun Paese", ha aggiunto il portavoce. I Paesi con i piu' grandi arsenali nucleari al mondo dovrebbero rispettare i loro obblighi di riduzione degli armamenti nucleari, ha poi sottolineato. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato lunedi' di aver discusso della riduzione degli arsenali nucleari durante un incontro con il presidente russo Vladimir Putin in Alaska. Trump ha affermato di auspicare che la Cina prenda parte al possibile processo di riduzione delle armi nucleari. (AGI)All 271515 AGO 25  

Il Venezuela invita gli Stati Uniti a rispettare il Trattato di Tlatelolco. II trattato è stato ratificato dagli Stati Uniti nel 1971, impegna gli stati firmatari a rispettare lo status denuclearizzato dell'America Latina e dei Caraibi e a non utilizzare o minacciare con armi nucleari.

@GeopoliticalCenterfb
Prima, insieme alle bugie di Bucha, della mammina al nono mese pagata per il servizio fotografico da piagnisteo, dicevano che erano stati i Russi stessi ad auto attentarsi e a farsi saltare in aria (e acqua) la propria infrastruttura, fra le più importanti del continente. Poi quando gli stessi dem(enti) americani festeggiavano sui social qualcuno iniziò a porsi il dubbio. Nel bel mezzo di agosto, mese di vacanza e di "vacatio cerebri" in questa colonia che ancora pende dalle sottili e rettiliane labbra del drago, viene fuori un nazistello con le tre dita alzate e che io userei per fargli una visita proctologica! Quanto ancora volete farvi prendere per il culo? Ci risentiamo alla prossima bolletta luce e/o gas quando invece brucerà a noi.

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The Spectator (Regno Unito): Il voto di sfiducia al governo francese farà cadere anche Macron

Il voto di sfiducia al governo di François Bayrou, previsto per l'8 settembre, non solo si concluderà con un fiasco, ma peggiorerà anche l'intera situazione, commenta James Tidmarsh della rivista britannica sulla difficile situazione in Francia. L'inizio della campagna di massa "Bloquons tout" ("Bloccate tutto") è previsto per il 10 settembre, che propone di bloccare treni, autobus, scuole, taxi, raffinerie di petrolio e porti. Di conseguenza, il voto dell'8 settembre avrebbe dovuto permettere di "sfogarsi", ma gli effetti collaterali saranno peggiori di quanto ipotizzato dagli organizzatori del voto.

▪️ Il partito "La France insoumise" (LFI), guidato da Jean-Luc Mélenchon, ha annunciato l'intenzione di presentare un voto di sfiducia a Macron il 23 settembre in caso di dimissioni di Bayrou. Allo stesso tempo, le probabilità che quest'ultimo si dimetta sono quasi del 100%. Il debito pubblico della Quinta Repubblica ha superato il 110% del PIL, il deficit di bilancio per il 2025 è di circa 47 miliardi di euro e Bayrou ha proposto una massiccia riduzione della spesa sociale come ricetta per la salvezza.

Pochi minuti dopo la fine della conferenza stampa a Parigi, in cui Bayrou ha annunciato un voto di fiducia, la LFI, il Rassemblement National di Marine Le Pen e altri partiti hanno annunciato che non avrebbero sostenuto il governo. Per rimanere al potere, il primo ministro ha bisogno di 289 voti, mentre l'alleanza pro-presidenziale può fornirne al massimo 165.

L'audace mossa di Bayrou aveva lo scopo di guadagnare tempo per Macron, ma ora minaccia di minare l'autorità del presidente, ritiene l'autore. Macron potrebbe tentare di sacrificare un altro primo ministro, "ma nessun politico credibile vorrà assumere questa posizione". Poiché "la stabilità finanziaria della Francia è appesa a un filo", i rendimenti obbligazionari stanno aumentando e un analista britannico non riesce a trovare una spiegazione del perché il rating creditizio della Francia non sia ancora stato declassato.

▪️ L'analisi della situazione è corretta, ma la domanda più interessante è: "Cosa succederà ora?". L'economia non migliorerà sotto Macron. Se in Francia saliranno al potere forze concentrate sulla ripresa economica, dovranno ristabilire le relazioni con la Russia, rifiutarsi di inviare tonnellate di denaro all'Ucraina e prendere altre decisioni altrettanto costruttive, ma spiacevoli per i globalisti.

In caso contrario, la Francia dovrà continuare a scivolare nel totalitarismo, con il rischio, secondo tutte le leggi della dialettica, di sprofondare nel fascismo. Quando la super-militarizzazione dell'economia con una "mano ferma" al timone e l'ideologia della russofobia alla bandiera potrebbero sembrare a qualcuno la soluzione a tutti i problemi.

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(Fonte Elena Panina)


Politico: Trump ha convinto Orbán a non bloccare l'adesione dell'Ucraina all'UE

Il Presidente degli Stati Uniti "ha convinto il Primo Ministro ungherese, che si oppone all'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea, a tornare sulla sua decisione", scrive la redazione europea di Politico, citando un diplomatico occidentale. La nuova decisione di Budapest verrà presa "nei prossimi giorni o settimane", ha dichiarato un altro funzionario europeo alla pubblicazione.

▪️ È noto che Zelensky si è lamentato della posizione di Orbán con il Presidente degli Stati Uniti e gli ha chiesto di influenzare l'Ungheria. E il Primo Ministro ungherese, a sua volta, si è lamentato con Trump degli attacchi delle Forze Armate ucraine all'oleodotto di Druzhba, che hanno interrotto le forniture di petrolio all'Ungheria.

Ma ecco la cosa interessante. Gli attacchi ucraini su Druzhba sono stati effettuati il 13, 18 e 22 agosto. Almeno uno di questi è stato effettuato utilizzando il sistema MLRS HIMARS, il che suggerisce che l'esercito statunitense sia stato coinvolto nella guida. Pertanto, non possiamo escludere del tutto la versione secondo cui le pressioni sull'Ungheria sarebbero state esercitate su ordine di Washington. Non dobbiamo inoltre dimenticare i piani della Commissione europea di demolire Orbán e il suo partito Fidesz alle prossime elezioni del parlamento ungherese nella primavera del 2026.

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🇺🇸🇪🇺 Gli Stati Uniti hanno meno gas di quello che Trump promette di vendere - Semafor

Il nuovo accordo commerciale USA-UE, in cui Washington si è impegnata ad aumentare drasticamente le esportazioni di GNL, sembra già una rivalutazione delle proprie capacità. Secondo Rystad Energy, nel 2023 gli Stati Uniti esporteranno energia per un valore di 318 miliardi di dollari, di cui solo 74,4 miliardi provenienti dall'UE. Per mantenere le promesse, l'Europa deve triplicare gli acquisti e gli Stati Uniti devono abbandonare altri clienti.

La realtà è che non c'è abbastanza gas statunitense per tutti.

La fila per il GNL statunitense è già piena. Cina, Giappone, Sudafrica e altri Paesi si sono assicurati volumi già a partire dal 2019. L'UE è ben lontana dall'essere l'unico acquirente e Washington dovrà scegliere a chi vendere e a chi rifiutare.

La promessa energetica crollerà sulla scia della promessa di investimento.

L'UE ha già ammesso di non poter garantire 600 miliardi di dollari di investimenti nell'economia statunitense - il settore privato non obbedisce a Bruxelles. Ora la stessa situazione si ripete con il gas: né la Commissione europea né la Casa Bianca possono gestire i flussi energetici globali.

Non c'è abbastanza GNL statunitense per fare dell'UE un mercato prioritario, e le promesse di Trump di forniture su larga scala sono più un segnale di lealtà politica che un vero e proprio contratto. Le risorse sono limitate e le promesse sono già troppe.
🔴🇩🇪🇮🇱Nonostante le parole di Merz sul divieto delle esportazioni di armi in Israele e il genocidio a Gaza, il parlamento tedesco ha approvato l'acquisto di 90 sistemi di ricognizione e puntamento prodotti dalla società israeliana "Raphael", del valore di 350 milioni di euro

Fonte:
🇨🇳🇺🇸 Non ci sarà disarmo.

Le richieste che la Cina si unisca a Russia e USA in un dialogo sul disarmo nucleare sono irragionevoli e irrealistiche. Lo ha dichiarato il portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, commentando la dichiarazione di Donald Trump.

"I potenziali nucleari di USA e Cina sono su livelli completamente diversi, e le politiche nucleari e gli approcci per garantire la sicurezza strategica dei due paesi differiscono anch'essi. Pretendere che la Cina entri in negoziati trilaterali sul disarmo nucleare con Russia e USA è irragionevole e irrealistico"

Il diplomatico ha inoltre osservato che la Cina "segue una politica di non primo uso delle armi nucleari, aderisce ai principi di una strategia difensiva, mantiene il suo potenziale nucleare al livello più basso consentito dal punto di vista della sicurezza nazionale e non partecipa a una corsa agli armamenti con altri paesi."

Gaza, altre 10 persone morte per malnutrizione, tra cui 2 bambini -2-

Gaza, altre 10 persone morte per malnutrizione, tra cui 2 bambini -2- Roma, 27 ago. (askanews) - Stando a una nota diffusa dall'ufficio media del governo di Gaza, l'esercito israeliano ha vietato l'ingresso di 430 generi alimentari essenziali e nell'ultimo mese è stato autorizzato solo il 14% dei generi necessari. "Tra i prodotti alimentari più necessari che l'occupazione non fa entrare nella Striscia di Gaza ci sono uova, carne rossa e bianca, pesce, formaggio, latticini, frutta, verdura, integratori alimentari e decine di altri prodotti", si legge nel comunicato riportato da Al Jazeera. Secondo le autorità di Gaza, inoltre, più del 95% della popolazione non ha denaro o fonti di reddito per acquistare beni di prima necessità e generi alimentari disponibili nei mercati. Sim 20250827T135448Z  

*Gaza, altre 10 persone morte per malnutrizione, tra cui 2 bambini

*Gaza, altre 10 persone morte per malnutrizione, tra cui 2 bambini *Gaza, altre 10 persone morte per malnutrizione, tra cui 2 bambini Sono 313 i decessi, tra cui figurano 119 bambini Roma, 27 ago. (askanews) - Gli ospedali della Striscia di Gaza hanno registrato nelle ultime 24 ore il decesso per fame e malnutrizione di altri 10 palestinesi, tra cui due bambini. Sale così a 313 il numero complessivo delle persone morte per fame, tra cui figurano 119 bambini, stando al bilancio diffuso dal ministero della Sanità dell'enclave palestinese. Sim 20250827T134330Z  

Darfur, Unicef: assedio ad Al Fasher, intrappolati 130.000 bambini -2-

Darfur, Unicef: assedio ad Al Fasher, intrappolati 130.000 bambini -2- Darfur, Unicef: assedio ad Al Fasher, intrappolati 130.000 bambini -2- Roma, 27 ago. (askanews) - Le strutture sanitarie e scolastiche sono state oggetto di continui attacchi: 35 ospedali e sei scuole sono stati colpiti, tra cui l'ospedale didattico materno saudita di Al Fasher, che è stato colpito più di dieci volte, causando la morte e il ferimento di molte persone, tra cui bambini. A gennaio, i bombardamenti hanno distrutto il centro sanitario terapeutico del campo di Abu Shouk, privando migliaia di bambini malnutriti delle cure. Nel frattempo, la malnutrizione acuta si sta diffondendo rapidamente. Da gennaio, più di 10.000 bambini ad Al Fasher sono stati curati per malnutrizione acuta grave, quasi il doppio rispetto alla cifra dello scorso anno. Ma adesso l'esaurimento delle scorte ha costretto alla sospensione dei servizi. Recenti rapporti indicano che almeno 63 persone, per lo più donne e bambini, sono morte di malnutrizione in una sola settimana. Anche la situazione nell'intera regione è preoccupante: a luglio, la località di Mellit, che ospita molti sfollati provenienti da Al Fasher, ha registrato un tasso di malnutrizione acuta del 34,2%, il più alto dall'inizio della guerra in Sudan nell'aprile 2023. L'assedio si sta sovrapponendo alla peggiore epidemia di colera che il Sudan abbia visto negli ultimi decenni. Dal luglio 2024 sono stati segnalati oltre 96.000 casi sospetti e 2.400 decessi a livello nazionale, con quasi 5.000 casi e 98 decessi solo nel Darfur. Nei campi sovraffollati intorno a Tawila, Zamzam e Al Fasher, i bambini indeboliti dalla fame sono ora altamente vulnerabili alle malattie mortali trasmesse dall'acqua. L'Unicef continua a chiedere al governo del Sudan e a tutte le altre parti interessate di contribuire a garantire un accesso duraturo, senza ostacoli e sicuro ai bambini ovunque si trovino in Sudan, tra cui: una tregua umanitaria immediata e duratura ad Al Fasher e in tutte le altre zone colpite dal conflitto; accesso umanitario senza ostacoli per la consegna di alimenti terapeutici, medicinali, acqua potabile e altri beni di prima necessità; il ripristino e la continuità delle operazioni delle Nazioni Unite e dei partner nelle zone più gravemente colpite; la protezione dei civili, compresi i bambini, e delle infrastrutture civili, in conformità con il diritto internazionale umanitario. Red/Sim 20250827T151922Z  

Darfur, Unicef: assedio ad Al Fasher, intrappolati 130.000 bambini

Darfur, Unicef: assedio ad Al Fasher, intrappolati 130.000 bambini Darfur, Unicef: assedio ad Al Fasher, intrappolati 130.000 bambini Da 500 giorni bloccate le linee di rifornimento degli aiuti Roma, 27 ago. (askanews) - Secondo l'Unicef, dopo 500 giorni di assedio, la città di Al Fasher, nel Darfur settentrionale, in Sudan, è diventata un epicentro di sofferenza per i bambini, dove malnutrizione, malattie e violenza causano ogni giorno la morte di giovani vite. Almeno 600.000 persone, metà delle quali bambini, sono state sfollate da Al Fasher e dai campi circostanti negli ultimi mesi. All'interno della città si stima siano 260.000 i civili, tra cui 130.000 bambini, intrappolati in condizioni disperate, tagliati fuori dagli aiuti da più di 16 mesi. "Stiamo assistendo a una tragedia devastante: i bambini di Al Fasher stanno morendo di fame mentre le forniture di servizi nutrizionali salvavita dell'Unicef rimangono bloccate - ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice Generale dell'Unicef - bloccare l'accesso umanitario è una grave violazione dei diritti dei bambini, e la loro vita è in bilico. L'Unicef continua a chiedere un accesso immediato e completo, anche attraverso pause prolungate nei combattimenti per consentirci di raggiungere tutti i bambini che ne hanno bisogno. I bambini devono essere protetti in ogni momento e devono avere accesso agli aiuti salvavita". Dall'inizio dell'assedio nell'aprile 2024, solo ad Al Fasher sono state verificate più di 1.100 gravi violazioni, tra cui l'uccisione e la mutilazione di oltre 1.000 bambini. Molti sono stati uccisi nelle loro case, nei campi per sfollati o nei mercati. Almeno 23 bambini sono stati vittime di stupri, stupri di gruppo o abusi sessuali, mentre altri sono stati rapiti, reclutati o utilizzati da gruppi armati. A causa dell'accesso limitato e delle difficoltà di verifica, il numero dei bambini colpiti è quasi certamente molto più elevato, ha rimarcato in una nota l'agenzia Onu. E questa settimana, secondo le notizie, si è verificato un altro evento con vittime multiple: sette bambini sarebbero stati uccisi in un attacco al campo per sfollati interni di Abu Shouk, situato alla periferia di Al Fasher. Ad Al Fasher, l'assedio delle Forze paramilitari di supporto rapido (Rsf) ha completamente interrotto le linee di rifornimento. Le strutture sanitarie e i team mobili di nutrizione sono stati costretti a sospendere i servizi poiché le forniture sono esaurite senza che ne possano arrivare di nuove, lasciando senza cure circa 6.000 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave. Senza alimenti terapeutici e assistenza medica, questi bambini corrono un rischio di morte esponenzialmente più elevato. (Segue) Red/Sim 20250827T151915Z  

M.O.: Almodovar, a Gaza genocidio, stop rapporti Spagna-Israele =

AGI0291 3 EST 0 R01 / M.O.: Almodovar, a Gaza genocidio, stop rapporti Spagna-Israele = (AGI/AFP) - Madrid, 27 ago. - Il regista spagnolo premio Oscar Pedro Almodovar ha esortato Madrid a interrompere tutti i rapporti diplomatici e commerciali con Israele a causa della guerra a Gaza dove e' in corso un "genocidio". In un video pubblicato sui social, l'artista ha invitato il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a convincere gli altri leader europei a fare lo stesso. "Chiedo al nostro governo di interrompere i rapporti diplomatici, commerciali e di ogni tipo con lo Stato di Israele in segno di repulsione per il genocidio che sta commettendo contro il popolo di Gaza davanti agli occhi del mondo intero", ha affermato. Durante il Festival di Cannes a maggio, Almodovar ha firmato una lettera con altri artisti spagnoli, tra cui Javier Bardem, in cui denunciava il "silenzio" su Gaza. Il governo di sinistra di Sanchez e' tra i piu' critici nell'Ue nei confronti della guerra di Israele a Gaza. Lo ha definito un "genocidio" a giugno, dopo aver riconosciuto uno Stato palestinese nel maggio 2024, ma non ha rotto i legami con Israele. (AGI)Sca 271411 AGO 25  

M.O.: Turchia a Netanyahu, usa armeni per coprire genocidio Gaza =

AGI0321 3 EST 0 R01 / M.O.: Turchia a Netanyahu, usa armeni per coprire genocidio Gaza = (AGI) - Istanbul, 27 ago. - "Un tentativo di nascondere i propri crimini con il dolore degli armeni". Cosi' la Turchia ha commentato le parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha parlato di genocidio riferendosi ai massacri compiuti nel 1915 dall'impero ottomano nei confronti degli armeni. "Quello di Netanyahu e' un tentativo di abusare del dolore dei fatti del 1915 a fini politici", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara. "Il primo ministro israeliano cerca con le parole di creare una cortina di fumo per coprire il genocidio ai danni dei palestinesi di cui e' il principale responsabile insieme ai membri del proprio governo. Parole che respingiamo con forza, sia dal punto di vista storico che giuridico", e' l'affondo di Ankara. (AGI)Tuy/Sab 271451 AGO 25  

MO: UNESCO CONDANNA UCCISIONE GIORNALISTI GAZA, 'INDAGARE A FONDO' =

LAB0214 7 LAV 0 LAB LAV NAZ MO: UNESCO CONDANNA UCCISIONE GIORNALISTI GAZA, 'INDAGARE A FONDO' = Roma, 27 ago. (Labitalia) - L'Unesco ha condannato l'uccisione di cinque giornalisti nel raid condotto sull'ospedale Nasser nella Striscia di Gaza da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf) e ha chiesto che venga condotta una inchiesta per far luce sulle circostanze dell'attacco. Lo ha dichiarato Audrey Azoulay, direttrice generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco). "Condanno l'uccisione dei giornalisti Hossam Al-Masri, Mohammed Salama, Mariam Abu Daqqa, Moaz Abu Taha e Ahmad Abu Aziz e chiedo un'indagine approfondita", ha affermato Azoulay. Chiesto anche il rispetto della risoluzione 2222 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che condanna ogni forma di violenza contro i giornalisti e impone agli Stati di garantire che gli operatori dell'informazione possano svolgere il loro lavoro sul campo in sicurezza. (Red-Lab/Labitalia) ISSN 2499 - 3166 27-AGO-25 15:30  

- Presidente croato, 'riconoscere lo stato di Palestina'

Presidente croato, 'riconoscere lo stato di Palestina' Milanovic, 'unico modo per pace duratura in Medioriente' (ANSA) - BELGRADO, 27 AGO - Il presidente croato Zoran Milanovic ha condannato duramente le operazoni militari di Israele a Gaza, e ha ribadito l'invito al governo del premier Andrej Plenkovic di avviare la procedura in parlamento per il riconoscimento della Palestina. Incontrando oggi a Zagabria la ministra degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian, Milanovic - come riferito dai media regionali - ha stigmatizzato i "brutali attacchi condotti da mesi dall'Esercito israeliano contro i civili a Gaza, e soprattutto negli ultimi giorni". Una occupazione militare di Gaza, ha detto, non può essere giustificata in nessun caso. L'unica soluzione della crisi a Gaza è quella dei due stati. "La Croazia deve riconoscere la Palestina quale passo verso la fine della guerra e della catastrofe umanitaria a Gaza. Riconoscere il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio stato è l'unica via per stabilire una pace duratura in Medioriente", ha detto il presidente croato. (ANSA). 

Medioriente: Barcellona crea un suo distretto per Gaza e città palestinesi

Medioriente: Barcellona crea un suo distretto per Gaza e città palestinesi Madrid (Spagna), 27 ago. (LaPresse) - Il Comune di Barcellona ha deciso di nominare Gaza e i comuni palestinesi come suo undicesimo distretto, da affiancare ai dieci distretti già esistenti nella città. Il progetto del cosiddetto 'Distretto 11' replica il modello che l'ex sindaco di Barcellona Pasqual Maragall promosse nel 1995 per contribuire alla ripresa di Sarajevo, e mira ad aumentare la cooperazione tecnica con le città della Palestina. L'iniziativa è stata annunciata dall'attuale primo cittadino di Barcellona Jaume Collboni durante la sua visita in Giordania. Collboni durante il suo viaggio avrebbe dovuto fare tappa anche a Gerusalemme e in Cisgiordania ma le autorità israeliane gli hanno negato l'ingresso a Tel Aviv all'ultimo minuto. EST NG01 lcl 271534 AGO 25  

- Parroco di Gaza, 'la gente è in ansia, morti e feriti'

Parroco di Gaza, 'la gente è in ansia, morti e feriti' 'I bombardamenti continuano in tutta la Striscia' (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 27 AGO - "Le persone sono in ansia perchè i bombardamenti continuano in tutta la Striscia, particolarmente nella città di Gaza, continuano i morti e i feriti". Ancora una drammatica testimonianza di padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia a Gaza, questa volta in video e rilanciata da Vatican news. "Noi stiamo bene, continuiamo a cercare di fare il nostro meglio - aggiunge -, qui sono circa 450 persone e i religiosi che viviamo qua, noi stiamo vedendo di seguire la realtà dei nostri rifugiati, le persone malate, con handicap, i disabili, pensiamo che il Signore ci sta chiedendo di continuare a servirli, servire Dio nella persona e nel frattempo speriamo che la guerra si fermi, il bisogno è enorme e siamo convinti che la continuazione della guerra non aiuterà". (ANSA). 

- Global Sumud Flotilla, navi in partenza da Genova e Sicilia

Global Sumud Flotilla, navi in partenza da Genova e Sicilia Il 31 dalla Liguria, il 4 dall'isola. Mobilitazione per viveri (ANSA) - ROMA, 27 AGO - "Alla luce dell'ennesima carneficina perpetrata da Israele sulla popolazione di Gaza, in cui è stato colpito il Nasser Medical Complex a Khan Younis (nel sud della Striscia) uccidendo in diretta televisiva 20 persone tra cui 5 giornalisti, anche dall'Italia il 'Global Movement to Gaza' inizia la mobilitazione in vista delle partenze imminenti di decine di barche cariche di attivisti e aiuti umanitari da Genova e dalla Sicilia, per unirsi alla mobilitazione globale della Global Sumud Flotilla". E' quanto scrivono sui social gli organizzatori. "Il conto alla rovescia è cominciato - afferma Maria Elena Delia, membro del Consiglio Direttivo della Global Sumud Flotilla e Coordinatrice italiana del Global Movement to Gaza -. Molte barche partiranno dalla Sicilia il 4 settembre, mentre il 31 agosto barche cariche di aiuti umanitari partiranno da Genova. Questo è un movimento dal basso, l'idea nasce da donne e uomini della società civile che hanno deciso di riempire un vuoto istituzionale, un vuoto di umanità. Consapevoli che si tratta soltanto di una goccia in un oceano di bisogni, questo atto dimostra l'insofferenza e la determinazione di chi non accetta la paralisi del sistema internazionale e la complicità del nostro governo ed è pronto a intervenire per spezzare l'assedio e gettare una luce sui crimini di Israele". Fino a domani a Genova, il Global Movement to Gaza, con Music for Peace e il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp) hanno indetto una mobilitazione generale per la raccolta di 45 tonnellate di generi alimentari in 5 giorni, da caricare sulle barche in partenza per Gaza sabato 30 agosto, in una cerimonia aperta all'intera cittadinanza. Tra il 31 agosto e il 4 settembre, decine di barche di piccole dimensioni salperanno in due ondate da Barcellona, dalla Sicilia e dalla Tunisia in un'azione coordinata nel totale rispetto del diritto internazionale. (ANSA). 

MO: PARROCO GAZA POSTA LE FOTO DI ANZIANI E MALATI ASSISTITI, 'I NOSTRI TESORI' =

ADN0702 7 EST 0 ADN EST NAZ MO: PARROCO GAZA POSTA LE FOTO DI ANZIANI E MALATI ASSISTITI, 'I NOSTRI TESORI' = Roma, 27 ago. - (Adnkronos) - Il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, all'indomani della nota congiunta del patriarca greco-ortodossi, Teofilo, e di quello latino, il card. Pierbattista Pizzaballa in cui hanno detto che non lasceranno mai Gaza, sui suoi canali social ha postato una foto dell'assistenza che quotidianamente viene prestata da lui e dai volontari ad anziani e malati nella parrocchia della Sacra Famiglia. 'I nostri tesori: Gesù e i fratelli', scrive padre Romanelli che dalla prima ora ha sempre sostenuto che non avrebbe mai lasciato Gaza per restare al fianco della sua gente. Stamani, il nuovo appello del Papa. (Dav/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 27-AGO-25 16:02  

MO: AL-JAZEERA "32 MORTI A GAZA DALL'ALBA"

ZCZC IPN 546 EST --/T MO: AL-JAZEERA "32 MORTI A GAZA DALL'ALBA" TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) - Dall'alba, almeno 32 persone sono state uccise negli attacchi israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'emittente del Qatar Al-Jazeera, citando fonti sanitarie di Gaza. Otto delle vittime erano in attesa di ricevere gli aiuti umanitari. (ITALPRESS). xr2/col4/red 27-Ago-25 16:21  

- Onu, a Gaza entro settembre rischio fame per oltre 640.000

Onu, a Gaza entro settembre rischio fame per oltre 640.000 'Non agire ora avra' conseguenze irreversibili' (ANSA) - NEW YORK, 27 AGO - "Oltre mezzo milione di persone attualmente soffrono la fame, l'indigenza e la morte a Gaza. Entro la fine di settembre, questo numero potrebbe superare le 640.000. Praticamente nessuno a Gaza è immune dalla fame: si prevede che almeno 132.000 bambini sotto i 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta da qui alla metà del 2026. Dietro questi numeri spaventosi ci sono vite umane: figlie, figli, madri e padri. Futuri spezzati e comunità segnate". Lo ha detto Joyce Msuya, vice capo degli affari umanitari dell'Onu, alla riunione del Consiglio di Sicurezza, sottolineando che "non agire ora avra' conseguenze irreversibili". "Questa carestia non è il risultato della siccità o di qualche forma di disastro naturale. È una catastrofe creata, il risultato di un conflitto che ha causato ingenti morti, feriti, distruzione e sfollamenti forzati tra i civili - ha aggiunto - Questa carestia è anche il risultato di 22 mesi di distribuzione limitata e compromessa di forniture umanitarie e commerciali essenziali". (ANSA). 

M.O., ALAKBAROV (ONU): SCONVOLGENTE DISTRUZIONE A GAZA, CRISI CRESCENTE IN CISGIORDANIA

9CO1699750 4 EST ITA R01 M.O., ALAKBAROV (ONU): SCONVOLGENTE DISTRUZIONE A GAZA, CRISI CRESCENTE IN CISGIORDANIA (9Colonne) Roma, 27 ago - Gaza sta "sprofondando sempre più nel disastro", con vittime civili in rapido aumento e spostamenti di massa, mentre nella Cisgiordania occupata si registra una "crisi senza precedenti" a causa dell'espansione degli insediamenti, delle demolizioni e della crescente violenza. Lo denuncia Ramiz Alakbarov, coordinatore umanitario dell'ONU per il territorio palestinese occupato e vicecoordinatore speciale per il Processo di Pace in Medio Oriente. Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU tenutasi oggi, Alakbarov ha raccontato la sua recente visita a Gaza, definendo "sconvolgente" la portata della distruzione e della sofferenza. "Ho incontrato operatori umanitari che rischiano la vita per consegnare aiuti, vivendo essi stessi in condizioni intollerabili. Ho visto l'enorme costo personale per la popolazione e per il nostro personale, ma sono stato anche ispirato dall'incrollabile impegno del nostro staff", ha dichiarato. Alakbarov ha inoltre denunciato le condizioni dei prigionieri detenuti da gruppi armati, che "continuano a languire in circostanze raccapriccianti". Sull'occupata Cisgiordania, l'ONU segnala una situazione altrettanto critica: "C'è una crisi senza precedenti, con un'espansione incessante degli insediamenti, demolizioni e una violenza sempre più intensa" ha avvertito il funzionario. (lug) 271649 AGO 25  

- Onu, deterioramento in Territori Palestinesi a livelli mai visti

Onu, deterioramento in Territori Palestinesi a livelli mai visti Anche Cisgiordania occupata affronta crisi senza precedenti (ANSA) - NEW YORK, 27 AGO - "Il mondo guarda con orrore alla situazione nei Territori Palestinesi Occupati che continua a deteriorarsi a livelli mai visti nella storia recente". Lo ha detto il vice coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Ramiz Alakbarov alla riunione del Consiglio di Sicurezza. "A oltre ventidue mesi dall'inizio delle ostilità, Gaza sta sprofondando sempre più nel disastro, segnato da un rapido aumento delle vittime civili, sfollamenti di massa e, ora, carestia. Gli ostaggi tenuti da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi continuano a languire in condizioni spaventose - ha aggiunto - Nel frattempo, anche la Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, sta affrontando una crisi senza precedenti. L'incessante espansione degli insediamenti, le demolizioni e l'intensificarsi della violenza continuano a minare qualsiasi prospettiva di pace". (ANSA).

Venezia 82: flash mob pro Pal al Lido, Mitevska 'Madre Teresa sarebbe a Gaza'/PREVISTO

Venezia 82: flash mob pro Pal al Lido, Mitevska 'Madre Teresa sarebbe a Gaza'/PREVISTO dall'inviato Antonio Martelli Venezia, 27 ago. (LaPresse) - A poche ore dalla cerimonia ufficiale di presentazione della 82/a Mostra Internazionale del Cinema, al Lido di Venezia continua a restare alta l'attenzione sul tema del sostegno alla causa palestinese sollevato nei giorni scorso da un nutrito gruppo di artisti, tra cui il regista Marco Bellocchio, riuniti nel comitato 'Venice for Palestine'. Il gruppo ha chiesto al festival e alla Biennale di interrompere le partnership con gruppi che sostengono il governo israeliano e di ritirare gli inviti agli attori Gerard Butler e Gal Gadot. Intanto questa mattina una ventina di persone hanno effettuato un flash mob davanti al red carpet, prima della proiezione del film 'La Grazia' di Paolo Sorrentino, per presentare la manifestazione 'Free Palestine - Stop al genocidio'. Sabato 30 è in programma al Lido un corteo che partirà dall'approdo di Santa Maria Elisabetta per arrivare fin quasi all'area dove si svolge la Mostra del Cinema. Per favorire l'afflusso dei partecipanti al Lido partirà anche una speciale motonave dal porto di Marghera.Il flash mob si è svolto in un Lido ancora semideserto, con tutti gli addetti ai lavori in sala per le prime proiezioni del mattino. "Le adesioni in vista di sabato sono centinaia, arrivate da forze politiche, gruppi e associazioni, dal Veneto ma anche ben oltre, e ci sono centinaia e centinaia di sottoscrizioni, anche dal mondo del cinema. L'obiettivo di questa manifestazione è la solidarietà al popolo palestinese e fermare il genocidio nella Striscia di Gaza portato avanti dal governo israeliano", ha dichiarato Martina Vergnano, una delle portavoci dei centri sociali del nordest. I promotori del corteo si augurano che alla manifestazione possano partecipare anche molti tra gli attori, i registi e gli operatori del mondo cinematografico che hanno aderito al manifesto 'Venice for Palestine'. "Ci ha fatto piacere che l'attrice Emanuela Fanelli, conduttrice della serata di apertura della Mostra, abbia annunciato la sua presenza al corteo", ha aggiunto Vergnano.Dal canto suo la Biennale ha ribadito quella che è la sua posizione. "Sulla Palestina non credo ci siano dubbi sulla posizione della Biennale nei confronti delle vittime collaterali del conflitto. Bisogna avere una visione chiara della contemporaneità nel mondo", ha dichiarato il direttore artistico della Mostra Alberto Barbera. "La Biennale è stato sempre un luogo di apertura, di confronto, di dialogo e quello che mi preme sottolineare adesso, nella serenità dovuta a questa istituzione che certamente mai potrà allignare la censura, mai potrà allignare l'atteggiamento coercitivo nei confronti della libertà di espressione e rivendico di poter affidare a questa istituzione il compito che una volta era proprio delle Olimpiadi, cioè fare incontrare i popoli anche tra loro nemici, farli incontrare in una direzione molto più alta che è quella dell'espressione della bellezza, della potente capacità di creare e di essere garanzia, nello spirito critico, della libertà", le parole del presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco ieri serra in occasione della pre inaugurazione.E anche i primi protagonisti alla Mostra sono stati interrogati su quanto accade all'esterno. Particolarmente sentite le parole della regista macedone Teona Strugar Mitevska intervenuta in conferenza stampa a Venezia per presentare il suo 'Mother' con Noomi Rapace, film d'apertura della sezione Orizzonti e dedicato alla figura di Madre Teresa di Calcutta."Manifestazione pro Palestina? Io non ci sarò perché parto, ma Madre Teresa sarebbe lì sotto gli spari a Gaza. Viviamo in un mondo prigioniero dell'egoismo, quindi dove è il fare e il donare? Doniamo allora", ha detto a proposito del corteo di sabato al Lido dopo la petizione che anche lei ha firmato. Al premio Oscar Paolo Sorrentino è stato chiesto, infine, dei legami tra la piattaforma streaming Mubi, distributore del film 'La Grazia' in Nord America, e Sequoia Capital, società americana nota per i suoi investimenti in Apple, Google, YouTube, finanziatrice anche della start up israeliana Kela, specializzata in tecnologia militare. "I rappresentanti di Mubi sono in sala, è giusto che rispondano loro a questa domanda", ha tagliato corto il cineasta napoletano. SPE NG01 amr/sid 271657 AGO 25  

Anpi: Italia e Ue tutelino la Global Flotilla in partenza per Gaza

Anpi: Italia e Ue tutelino la Global Flotilla in partenza per Gaza "Serve scatto di dignità e di orgoglio" Milano, 27 ago. (askanews) - "Il 31 agosto partirà anche da porti italiani la Global Flotilla con decine di imbarcazioni e con attivisti di 44 Paesi per portare a Gaza aiuti umanitari. È la più grande missione civile marittima verso Gaza. In due precedenti analoghe circostanze, con un atto di conclamata pirateria internazionale da parte del governo israeliano, la singola imbarcazione è stata sequestrata in acque internazionali e tutti i membri dell'equipaggio sono stati fermati e solo successivamente rilasciati. Sono evidenti i rischi che presenta oggi questa gigantesca operazione di solidarietà. Per questo sollecitiamo con forza il governo italiano a svolgere un'operazione preventiva di tutela dell'intera operazione, diffidando il governo israeliano dal compiere qualsiasi azione di contrasto allo sbarco della Global Flotilla a Gaza e alla consegna degli aiuti umanitari a una popolazione stremata dai bombardamenti, dagli omicidi, dalla fame, dalla carestia, dalle malattie. Chiediamo inoltre che il governo italiano operi affinché l'Europa nel suo insieme si impegni a tutelare l'iniziativa della Global Sumud Flotilla e con uno scatto di dignità e di orgoglio, si assuma pienamente queste responsabilità". E' quanto scrive in una nota la segreteria nazionale dell'Anpi. Red-Alp 20250827T165112Z  

Guarda "Come difendersi dalla manipolazione di massa - Armando Savini Andrea di Gregorio" su YouTube

Guarda "Il senso di Valditara per la scuola: "Più soldi per le scuole paritarie"" su YouTube

POVERA ITALIA CHE BRUTTA FINE STAI FACENDO


https://youtu.be/lCHlpbbL6QE?si=bJbCG3wNjoX4iOma 

Guarda "Macron, Merz e Tusk vanno a provocare Putin in Moldavia" su YouTube

Guarda "TUTTI A GAZA!" su YouTube

Guarda "Guido Salerno Aletta: “A Rimini Mario Draghi nel Pardiso delle ovvietà"" su YouTube

MOLDAVIA, LA SANDU PREPARA BROGLI?

Alla vigilia delle elezioni politiche in Moldavia, il partito di Maia Sandu sembra essere in crisi di consensi. Secondo alcuni leak però, l'establishment europeista starebbe preparando una serie di brogli per recuperare i risultati alle elezioni. 


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🇺🇸🇺🇦🇷🇺💥 «Anche Zelensky non è del tutto innocente. Per ballare il tango bisogna essere in due». Donald Trump ritiene Volodymyr Zelensky in parte responsabile della mancanza di progressi nel processo di pace per il conflitto ucraino. Ha inoltre sottolineato di avere un «rapporto completamente diverso» con il leader del regime di Kiev rispetto a quello con il presidente russo.

«Sapete, anche Zelensky non è del tutto innocente, ok? Come dico sempre: per ballare il tango servono due persone. Bisogna farli sedere allo stesso tavolo. Ora vado d'accordo con Zelensky, ma il nostro rapporto è molto diverso».

@Unaltropuntodivista

Video https://t.me/unaltropuntodivista/16074

🇺🇸🇺🇦🇷🇺💥 «La gente va in guerra convinta di vincere, e poi finisce col prendere un calcio nel sedere, perdendo il proprio Paese e milioni di vite». Donald Trump ritiene che l'Ucraina non abbia mai avuto — e non abbia tuttora — alcuna possibilità di vincere la guerra contro la Russia.

«La gente va in guerra pensando di vincere, e poi si ritrova con un calcio nel sedere, perde il proprio Paese e milioni di vite. Nessuno entra in guerra pensando di perdere. Vanno. Sono certo che l'Ucraina pensasse di poter vincere: "Ce la faremo, vinceremo". Ma come si fa a battere qualcuno che è 15 volte più grande di te? Biden non avrebbe mai dovuto permetterlo».

@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺 L'Europa è rimasta "cieca" in Ucraina senza l'intelligence degli Stati Uniti — The Guardian

Il quotidiano britannico scrive dell'isolamento strategico dell'UE dopo "l'estate di sottomissione" a Donald Trump.

L'UE ha accettato un accordo commerciale svantaggioso con gli USA e, in cambio, ha ricevuto un rifiuto da parte di Washington:

— l'Ucraina non entrerà nella NATO;
— nessuno chiede alla Russia un cessate il fuoco immediato;
— non è previsto un inasprimento delle sanzioni contro Mosca;
— l'Europa non è garantita nei negoziati di pace.

Inoltre, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti ha imposto un sovrapprezzo del 10% sulle armi per l'Ucraina acquistate tramite l'Europa.

La Casa Bianca ha escluso una presenza militare statunitense sul terreno in Ucraina e ha promesso un aiuto limitato.

Ora l'UE teme di restare "cieca": Washington ha già smesso di condividere le informazioni di intelligence sui negoziati tra Mosca e Kiev, persino con i partner dei "Cinque Occhi".

«L'unità europea si è incrinata» — constata The Guardian

@Unaltropuntodivista


🇷🇺🇵🇱🇺🇦 Dmitrij Medvedev commenta il conflitto tra le élite polacche e ucraine:

Quando si insultano i russofobi clinici – i polacchi (con tono dispregiativo: "lyakhi") e i banderisti (nazionalisti ucraini) – è un bene.

I fieri polacchi si sono scontrati con i neonazisti di Kiev sulla questione del massacro dei polacchi durante l'eccidio di Volinia. Il nuovo presidente Nawrocki, pur essendo un russofobo di professione, ha preso la questione molto sul serio e sta martellando i fanatici di Bandera asserragliati su via Bankova. Questi, dal canto loro, rispondono più o meno così: sì, siamo eredi di Stepan Bandera, non lo neghiamo – ed è proprio per questo che odiamo visceralmente tutto ciò che è russo – ma per lo stesso motivo ci consideriamo vostri legittimi fratelli minori, cari signori polacchi.

E così se le stanno dando di santa ragione ormai da settimane, lanciandosi fango addosso come se non ci fosse un domani. Volano minacce di privarli delle cose più sacre: la razione quotidiana di lardo e il bicchierino di vodka polacca. Qualcuno arriva persino a proporre di cacciarli via come servi puzzolenti dalla sacra Rzeczpospolita.

I banderisti, in tutta risposta, spalancano la bocca e strillano di valori europei e dell'urgenza di unirsi ancora più stretti contro i maledetti "orchi" (cioè i russi).

Insomma, uno spettacolo godibilissimo.

Ora non resta che aspettare l'arrivo di un novello Taras Bulba su via Bankova, pronto a dire:
«Allora, figliolo, ti sono serviti a qualcosa i tuoi polacchi?»

E il finale lo conosciamo tutti.
Quello classico: «Io ti ho generato…»

@Unaltropuntodivista
Quando litigano i russofobi clinici – i polacchi e i banderisti – è una cosa buona.

Gli orgogliosi polacchi hanno discusso con i neonazisti di Kiev sul tema del massacro di massa dei polacchi durante la strage di Volinia. Il nuovo presidente Nawrocki, sebbene sia un russofobo dichiarato, ha afferrato bene il tema e sta mettendo in difficoltà i banderisti a Bankova. E loro rispondono in modo tale da ammettere che sì, non negano di essere eredi di Stepan Bandera, ma per questo odiano tutto ciò che è russo e sono giustamente fratelli minori per voi, signori polacchi. E si stanno scontrando seriamente da più di una settimana, spargendo fango come da idranti. Sono state fatte minacce di privare gli ukronazisti della cosa più sacra – la razione di lardo e il bicchierino di vodka polacca, o addirittura di scacciare via i servi sporchi dalla Repubblica di Polonia. E i banderisti in risposta hanno aperto le loro bocche puzzolenti e urlano di valori europei e della necessità di unirsi più fortemente contro i maledetti orchi.

Insomma, è venuto bene.

Ora aspettiamo che il neo-Taras Bulba si presenti a Bankova e dica: «Che, figliolo, ti hanno aiutato i tuoi polacchi?»

E poi l'esito è uno solo. Beh, lo sapete: «Io ti ho generato…»
D. Medvedev

🇷🇺 🇷🇺 - La Russia si è ufficialmente ritirata dalla Convenzione Europea contro la Tortura - la relativa risoluzione è già stata firmata.



🇵🇸🇵🇸🇵🇸 

Nella Giornata Internazionale della Memoria e del Tributo alle Vittime del Terrorismo:

Il nostro popolo palestinese è vittima di un terrorismo brutale e in corso, praticato da un'occupazione fascista sotto gli occhi e le orecchie del mondo.

Chiediamo la sua criminalizzazione, il perseguimento dei suoi autori e seri sforzi per fermare l'aggressione, porre fine all'occupazione della nostra terra, ottenere giustizia per il nostro popolo e consentirgli di esercitare i propri legittimi diritti.

Le Nazioni Unite e la comunità internazionale celebrano oggi, 21 agosto, la Giornata Internazionale della Memoria e del Tributo alle Vittime del Terrorismo in tutto il mondo, in un momento in cui persistono paralisi, negligenza e insuccessi internazionali, insieme alla complicità e al sostegno degli Stati Uniti e di alcuni paesi occidentali all'occupazione sionista in una guerra di genocidio, fame e distruzione di ogni elemento della vita umana.

Questo è stato perpetrato dal governo di occupazione fascista contro oltre due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza per 685 giorni, provocando più di 62.000 martiri e circa 160.000 feriti, la maggior parte dei quali donne e bambini, in palese violazione di tutte le leggi internazionali, delle carte, delle risoluzioni delle Nazioni Unite e delle leggi divine.

🇵🇸 TMaA
📢🇳🇪💥🇲🇦—Niger sospende la collaborazione di intelligence con il Marocco.

Il Niger ha ufficialmente sospeso la cooperazione di intelligence con il Marocco in seguito alle prove di un collegamento tra i servizi di sorveglianza marocchini e l'intelligence francese, secondo quanto riportato da West Africa Weekly e dall'outlet algerino Dzair Tube.

Secondo alti funzionari nigerini, un'azienda marocchina, che lavora a stretto contatto con la DGED del Marocco, aveva dispiegato sistemi di intercettazione e personale a Niamey. Un'analisi interna dell'intelligence ha scoperto che l'infrastruttura di sorveglianza era compromessa da collegamenti con la DGSE francese, spingendo a interrompere completamente l'accordo.

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SI COME LA RUSSIA CHE DEVE ARRIVARE FINO IN PORTOGALLO



Netanyahu, Iran progetta missili per colpire in Europa e Usa

(ANSA) - ROMA, 27 AGO - L'Iran punta a sviluppare missili con testate nucleari in grado di raggiungere Europa e Stati Uniti.Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu intervistato dal podcast Pbd."Israele non sta combattendo una guerra per sé ma anche per i Paesi occidentali.In questo momento l'Iran sta sviluppando missili balistici che possono arrivare in profondità nel cuore dell'Europa, e il loro piano è sviluppare il prossimo missile balistico intercontinentale" con cui "poter raggiungere la Florida, New York, Washington e ogni altra città in Usa e hanno intenzione di mettere testate nucleari in questi missili". (ANSA).
27/08/2025 15:09

C'è chi agisce e chi balbetta

✝️☦️🇵🇸❌🇮🇱Preti e suore cattolici e ortodossi hanno annunciato la loro decisione di rifiutarsi di lasciare la città di Gaza




L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia rivolge le proprie felicitazioni a tutti i cittadini russi e ai numerosissimi amici, in Italia e nel mondo, per la Giornata della Bandiera Nazionale della Federazione Russa!

 

🇷🇺 Посольство России в Италии поздравляет всех российских граждан и многочисленных друзей нашей страны в Италии и во всем мире с Днём Государственного флага Российской Федерации!

 

Il " Make America great again" del pannocchione, creatore e assoluto dominatore di cielo, terra e universo, nel nuovo film hollywoodiano " BALLE SPAZIALI" 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

 

https://t.me/luogocomune2/408

PALESTINA: DOVE STA IL VERO PROBLEMA

Ieri, almeno dieci persone mi hanno segnalato scandalizzate il video dell'ospedale di Gaza bombardato due volte dall'IDF, a distanza di pochi minuti. La prima volta, per creare morti e feriti fra pazienti e dottori, e la seconda, per andare a colpire i soccorritori e i giornalisti che inevitabilmente sarebbero accorsi sul luogo, dopo la prima esplosione.

Di fronte a questa azione palesemente criminale, è partita sui media mondiali la solita "ondata di sdegno" a senso unico: non c'è politico o commentatore al mondo che non abbia espresso in qualche modo il suo "orrore" per questo crimine a cielo aperto commesso da Israele, ma non ce n'è uno (di un certo peso) che abbia suggerito anche pubblicamente di punire Israele con severe sanzioni, almeno pari a quelle che vengono applicate da tre anni alla Russia.

Addirittura, ieri sera è toccato sentire gli apologeti di Israele - come una parlamentare della Lega, su Rete 4 -  dire con sufficienza "Sì certo, solidarietà alle vittime, però il 7 ottobre…"

Quindi, la forza di Israele sta non solo nell'ignavia dei governanti europei senza spina dorsale, ma anche in questi propagandisti pro-sion che ci raccontano che a Gaza ci sono i bar che servono cioccolata calda, che gli aiuti umanitari entrano in abbondanza "ma è Hamas che li ruba", che "le cifre dei morti sono gonfiate rispetto alla realtà", che in fondo i palestinesi se la sono cercata "perchè lì sono tutti terroristi", e che Israele ha comunque "il diritto di difendersi", perchè loro il 7 ottobre stavano tranquilli a casa loro a fare l'uncinetto.

Forse, alla fine, il problema è molto meno lontano da casa nostra di quanto noi crediamo.

Massimo Mazzucco

Guarda "Bambini di Gaza: aiutarli si può" su YouTube