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lunedì 1 dicembre 2025
== Ucraina: Mosca, conquistate Krasnoarmeysk e Volchansk =
AGI0865 3 EST 0 R01 / == Ucraina: Mosca, conquistate Krasnoarmeysk e Volchansk = (AGI) - Roma, 1 dic. - L'esercito russo ha rivendicato la conquista delle citta' di Krasnoarmeysk nella Repubblica Popolare di Donetsk e di Volchansk nella regione di Kharkiv. Lo ha annunciato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, citato dai media russi, che ha anche dato conto di una visita di Vladimir Putin a un posto di comando del Gruppo congiunto di forze dove ha ricevuto dal capo di stato maggiore, Valery Gerasimov, il resoconto sui risultati delle operazioni di terra e sula cattura dell'agglomerato di Krasnoarmeysk-Dimitrov. (AGI)Uba 012047 DIC 25
**UCRAINA: CREMLINO, PUTIN INFORMATO DI 'LIBERAZIONE' CITTA' STRATEGICA POKROVSK** =
ADN1445 7 EST 0 ADN EST NAZ **UCRAINA: CREMLINO, PUTIN INFORMATO DI 'LIBERAZIONE' CITTA' STRATEGICA POKROVSK** = Mosca, 1 dic. (Adnkronos) - Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto aggiornamenti sulla situazione sul campo in Ucraina, concentrandosi in particolare sulla "liberazione" di Pokrovsk, città chiave nell'est del Paese teatro di intensi combattimenti. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato da Ria Novosti, secondo cui Putin ha passato parte della serata di ieri in una "postazione di comando" per seguire gli sviluppi. "Il capo di Stato Maggiore Valeri Gerasimov ha riferito a Vladimir Putin della liberazione delle città di Krasnoarmeisk (il nome russo di Pokrovsk, ndr) e Vovchansk", ha informato il Cremlino su Telegram. (Vsn/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 01-DIC-25 21:34
Il commercio di armi nucleari è green. L'Unione europea, la sostenibilità e la guerra
Alessandro Somma
Il finanziamento della produzione di armi
Il riarmo dell'Europa non richiede solo uno sforzo economico. Ha bisogno anche e soprattutto di una retorica capace di renderlo accettabile: di presentare l'acquisto di armi come un preferibile rispetto alla spesa per sanità e istruzione. Una componente fondamentale di questa retorica è stata al centro di un… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/12/01/il-commercio-di-armi-nucleari-e-green-lunione-europea-la-sostenibilita-e-la-guerra/
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Alessandro Somma
Il finanziamento della produzione di armi
Il riarmo dell'Europa non richiede solo uno sforzo economico. Ha bisogno anche e soprattutto di una retorica capace di renderlo accettabile: di presentare l'acquisto di armi come un preferibile rispetto alla spesa per sanità e istruzione. Una componente fondamentale di questa retorica è stata al centro di un… Continua... 👇
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SENZA PROVE, MA CON L'OBIETTIVO CHIARO: CREARE UN CLIMA DI GUERRA PER GIUSTIFICARE NUOVE SPESE MILITARI.
C'è un copione che si ripete: scatta l'allarme, si paralizzano i cieli d'Europa e il dito viene puntato immediatamente verso la Russia. Poco importa se, come svela questa inchiesta di Trouw (uno dei più importanti giornali olandesi), su 60 incidenti le prove concrete del coinvolgimento russo sono quasi inesistenti.
Perché tanta fretta di trovare un colpevole prima ancora di avere i fatti?
Forse perché un'Europa spaventata è un'Europa più propensa a spendere in difesa?
L'analisi dei dati ci dice che siamo di fronte a "confusione diffusa" e "falsi allarmi", eppure la narrazione dominante spinge per un clima da assedio perenne.
Mantenere alta la tensione, anche in assenza di minacce reali verificate, sembra essere il pretesto perfetto per giustificare i continui, immensi investimenti nell'industria bellica. Se la minaccia non c'è, a volte basta immaginarla.
👁️ Siamo di fronte a sicurezza reale o a una strategia della tensione?
🤕 BASTA RIARMO! Entra nel canale telegram http://t.me/lafionda
C'è un copione che si ripete: scatta l'allarme, si paralizzano i cieli d'Europa e il dito viene puntato immediatamente verso la Russia. Poco importa se, come svela questa inchiesta di Trouw (uno dei più importanti giornali olandesi), su 60 incidenti le prove concrete del coinvolgimento russo sono quasi inesistenti.
Perché tanta fretta di trovare un colpevole prima ancora di avere i fatti?
Forse perché un'Europa spaventata è un'Europa più propensa a spendere in difesa?
L'analisi dei dati ci dice che siamo di fronte a "confusione diffusa" e "falsi allarmi", eppure la narrazione dominante spinge per un clima da assedio perenne.
Mantenere alta la tensione, anche in assenza di minacce reali verificate, sembra essere il pretesto perfetto per giustificare i continui, immensi investimenti nell'industria bellica. Se la minaccia non c'è, a volte basta immaginarla.
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