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mercoledì 5 gennaio 2011

Incassato il via libera del Parlamento nel corso dell’ultima plenaria dell’anno, lunedì 20 dicembre il Consiglio UE ha dato l’ok definitivo alla normativa sui divorzi transfrontalieri. Da metà 2012, quando il regolamento dovrebbe entrare in vigore, le coppie miste (composte da partner comunitari ma di diversa nazionalità) beneficeranno della possibilità di scegliere a quale legislazione dei rispettivi paesi ricorrere nelle procedure di separazione. Cosa possibile anche nel caso essi risiedano formalmente in uno stato di cui né l’uno né l’altra hanno la cittadinanza. Si tratta di un piccolo ma decisivo passo in avanti sulla strada dell’integrazione comunitaria (le coppie miste in Europa sono quasi 13 milioni), malgrado, per il momento, non sia prevista la sua entrata in vigore in tutti e 27. Sono, infatti, solo 14 i governi che hanno sottoscritto il provvedimento invocando per la prima volta nella storia dell’UE la cosiddetta procedura di “cooperazione rafforzata”. Vale a dire quella clausola che permette a un gruppo più ristretto di paesi di legiferare separatamente su una determinata materia. Uno strumento che ha quindi permesso di sbloccare un’impasse che si trascinava da cinque anni in ragione dell’opposizione svedese.


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