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domenica 12 febbraio 2012

Nonni vigili, volontari per passione ma senza buoni pasto






paesesera.it

Ogni giorno, da oltre dieci anni, duemila anziani aiutano i bambini ad accedere alle strutture scolastiche della nostra città. Ma il Comune da oltre nove mesi non eroga il pagamento dei buoni pasto agli aventi diritto, costringendo molti “nonni vigili” a riconsegnare la pettorina
 DI DAVIDE LIBERATORI

Nonni vigili senza buoni pasto. Maira Rossi coord. XIX: “Mortificata la figura del volontario”
“Un amico per la città”, questo il nome del progetto che da oltre 10 anni coinvolge duemila anziani dislocati su tutto il territorio cittadino e che prestano servizio di volontariato aiutando i più piccoli ad accedere alle strutture scolastiche della nostra città. Da ben nove mesi il Comune non eroga il pagamento dei buoni pasto agli aventi diritto, costringendo molti “nonni vigili” a riconsegnare la pettorina.

LE TESTIMONIANZE - Ne sa qualcosa Maira Rossi, pensionata 73enne che svolge il ruolo di coordinatrice all’interno del municipio XIX e che quotidianamente vive le difficoltà di un progetto che si sta sgretolando sotto i suoi occhi: “ Sono circa 7 anni che svolgo questo servizio all’interno dell’associazione “Insieme per la solidarietà”. Attualmente coordino 55 volontari su dieci scuole del territorio , da Monte Mario a Palmarola. Le continue defezioni , circa una cinquantina nell’ultimo periodo, stanno portando il sistema al collasso. L’accordo prevedeva il pagamento di 4.65 euro al giorno per ogni volontario, per un massimo di venti giorni mensili. E’ dal giugno 2011 che non riceviamo i pagamenti. Sta diventando una questione di principio che coinvolge la dignità di queste persone”.
IL VOLONTARIATO - L’opera di volontariato prestata da questi super nonni racchiude in se un duplice aspetto: da un lato garantisce l’incolumità psicofisica dei nostri figli, dall’altro permette ai pensionati di tornare a ricoprire un ruolo socialmente utile ricco di gratificazione e che li aiuta a vivere meglio. Non alle condizioni attuali però: “E’mortificante per chi svolge questo servizio richiedere da mesi quello che ci spetta di diritto. Molti volontari, che provengono dal mondo del lavoro di manovalanza o che vivono con la pensione sociale, si alzano la mattina presto e sfidano le intemperie stagionali per cercare di farsi trovare puntuali al proprio posto. Per molti quei 4.65 euro sono tanto e dover rinunciare a questo servizio è una sconfitta per tutti, in primis per il pensionato che trova nel servizio sociale un beneficio quasi terapeutico”.

Le rinunce però non finiscono qui: negli anni scorsi il Comune offriva gratis ai nonni-vigili vacanze alle terme o in montagna, per ripagarli dello sforzo annuale compiuto e per incentivare con nuova linfa benefica a svolgere lo stesso servizio nell’ anno scolastico venturo. Da qualche tempo a questa parte il Comune offre solo il trasporto e l’ingresso nel luogo di villeggiatura: le altre spese, compreso il pranzo, sono a carico del volontario: “Dispiace che – continua la signora Rossi – la figura del volontario sia messa così da parte nonostante il continuo bisogno di aiuto che la nostra città invoca quotidianamente”

Sulla questione ha deciso di intervenire anche Andrea Montanari, vice capogruppo Idv del XIX municipio il quale tiene a sottolineare polemicamente che: “Nel nostro municipio, la spesa mensile per i volontari si aggira intorno ai 5.000 euro. Stride e fa un rumore pazzesco la spesa di Euro 51.000 che la Giunta Municipale si sta preparando ad affrontare per stampare volantini, depliants e locandine per pubblicizzare all’esterno il proprio operato”.

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