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lunedì 9 aprile 2012
Ministero della salute Nota 23-3-2012 n. 9782-P Segnalazione casi di Sindrome emolitico-uremica pediatrica da probabile consumo di latte crudo. Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi collegiali per la tutela della salute, Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione, Ufficio V - III.
Ministero della salute
Nota 23-3-2012 n. 9782-P
Segnalazione casi di Sindrome emolitico-uremica pediatrica da probabile consumo di latte crudo.
Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi collegiali per la tutela della salute, Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione, Ufficio V - III.
Nota 23 marzo 2012, n. 9782-P (1).
Segnalazione casi di Sindrome emolitico-uremica pediatrica da probabile consumo di latte crudo.
(1) Emanata dal Ministero della salute, Dipartimento sanità pubblica veterinaria, sicurezza alimentare e organi collegiali per la tutela della salute, Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione, Ufficio V - III.
Alla
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Alla
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Alla
Società italiana di neonatologia
Via Libero Temolo 4 (Torre U8)
20126 - Milano
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Fax 02 45498199
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e, p.c.:
All’
ISS
Dip. sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare
Reparto zoonosi a trasmissione alimentare
c.a. dott. Caprioli
Reparto Epidemiologia veterinaria e analisi del rischio
c.a. dott.ssa Scavia
V.le Regina Elena, 299
00100 - Roma
Si porta a conoscenza di codeste Federazioni e Società Scientifiche che sono stati segnalati alcuni casi di sindrome emolitico-uremica (SEU) associati a infezione da E.coli produttore di verocitotossina (VTEC) in pazienti di età pediatrica, probabilmente acquisite attraverso il consumo di latte crudo (non pastorizzato) contaminato.
Come è noto la SEU, malattia caratterizzata da insufficienza renale acuta, piastrinopenia e anemia emolitica, compare a seguito dell’infezione da ceppi VTEC di cui rappresenta la più grave complicanza clinica. Si manifesta nell’8% - 10% dei casi d’infezione da VTEC e colpisce in modo particolare i pazienti pediatrici -soprattutto di età inferiore ai 5 anni - per i quali rappresenta la principale causa di insufficienza renale acuta. Il numero di casi che si registra annualmente nella fascia pediatrica in Italia è di circa 50.
Recentemente, le indagini epidemiologiche condotte sui casi di SEU segnalati al Registro Italiano della SEU presso l’Istituto Superiore di Sanità hanno mostrato un aumento dei pazienti esposti al consumo di latte crudo non pastorizzato (18 casi a partire dal 2007). Nello stesso periodo nella popolazione italiana, è cresciuta l’abitudine di consumare latte crudo vaccino.
Uno studio epidemiologico di tipo caso controllo condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia Pediatrica ha dimostrato che il consumo di latte crudo costituiva il principale fattore di rischio per SEU [1].
È noto che i bovini rappresentano il principale “reservoir” naturale dei VTEC. Poiché i pur rigorosi controlli condotti sul latte e negli allevamenti, da soli, non possono garantire la sicurezza del latte, in considerazione dell’escrezione fecale intermittente da parte dei bovini positivi e dell’episodicità della contaminazione del latte durante la mungitura, nel 2008 il Ministero della Salute, sulla base del parere del Consiglio Superiore di Sanità, ha ritenuto necessario intervenire nuovamente sulla questione emanando un’ordinanza mirata alla definizione di misure integrative in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana (O.M. 10 dicembre 2008 e successive modifiche e integrazioni).
Tra le prescrizioni previste dall’Ordinanza c’è l’obbligo di riportare sui distributori automatici del latte crudo e sulle bottiglie l’indicazione “prodotto da consumarsi previa bollitura” nonché l’obbligo per il produttore, in caso di cessione diretta, di informare il consumatore su tale modalità di consumo.
In questo contesto le figure del medico e del pediatra assumono un ruolo cruciale nei rapporti con le famiglie al fine di fornire una corretta informazione basata su dati scientifici circa la necessità di consumare latte crudo solo previo trattamento termico. Ai fini di aumentare ulteriormente l’efficacia delle misure di prevenzione e tutela già adottate, si invitano le Federazioni e Società Scientifiche in indirizzo a voler diffondere la presente nota ai propri associati affinché a loro volta, attraverso il costante e capillare lavoro quotidiano, possano informare e sensibilizzare i genitori e pazienti sulla problematica emergente, invitandoli a non utilizzare latte crudo tal quale ma ad operare la bollitura prima del consumo. La bollitura, infatti, fatti salvi gli obblighi da parte dei produttori di tutti i requisiti igienico-sanitari fissati dalla normativa vigente, consente di eliminare l’eventuale presenza di agenti patogeni che possono essere presenti nel latte, ed evitare così che gli eventuali pericoli microbiologici si possano trasformare in rischi reali per la salute.
Si ringrazia per la collaborazione.
Il Direttore generale
Dr. Silvio Borrello
[1] Scavia et al. Clin Infect Dis. 2009. 1;48(11):1637-8).
O.M. 10 dicembre 2008
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