>>>ANSA/ L.Stabilita': spending 10 mld,verso stangata enti locali
Da ministeri in arrivo 4 mld, per reverse charge atteso ok Ue
(di Mila Onder)
(ANSA) - ROMA, 12 OTT - La legge di stabilita' si preannuncia
come una vera e propria stangata per gli enti locali. Dai tagli
a Regioni, Province e Comuni arriveranno infatti gran parte
delle risorse necessarie per la copertura della manovra da oltre
20 miliardi che il governo sta affinando in queste ore.
I capisaldi sono quelli annunciati da Matteo Renzi: conferma
del bonus Irpef, riduzione del costo del lavoro attraverso
l'Irap o la diminuzione dei contributi sociali a carico delle
imprese, nuovi ammortizzatori del Jobs act, primi stanziamenti
per la buona scuola. Misure a cui si aggiungono - sempre a
livello macro - le cosiddette spese indifferibili (missioni di
pace, autotrasporto, 5 per mille ecc...), la probabile conferma
dei bonus ristrutturazioni, il credito d'imposta sulla ricerca,
lo sblocco degli scatti dei contratti delle forze dell'ordine,
le eredita' del governo Letta per evitare un taglio lineare delle
detrazioni fiscali e con ogni probabilita', come annunciato oggi
dal premier, anche degli stanziamenti per Genova. Tutti
interventi il cui peso finanziario complessivo oscilla tra i 20
e i 24 miliardi di euro.
In vista della scadenza di mercoledi', i contatti, gli
incontri e le valutazioni sono ancora in corso. Anche quella di
oggi e' stata una domenica di lavoro per Pier Carlo Padoan,
appena rientrato da Washington e in partenza domani per
Eurogruppo e Ecofin a Bruxelles. Secondo quanto finora
stabilito, le coperture verranno distribuite quasi a meta' tra
l'utilizzo di risorse in deficit, per un massimo di 11,5
miliardi, ed una spending review da 10 miliardi. La revisione
della spesa tocchera' innanzitutto i ministeri, per circa 3-4
miliardi, ma ancora di piu' gli enti locali, dai quali potrebbe
arrivare una consistente fetta di 5-6 miliardi. Il confronto tra
governo e diretti interessati, Regioni, Province e Comuni, e'
costante e - a quanto si apprende - tra le amministrazioni
locali si respirerebbe una certa amarezza. Solo i Comuni
potrebbero infatti contare in una sorta di contropartita,
rappresentata dall'allentamento del patto di stabilita' interno
per circa 1,5 miliardi. Niente in cambio sarebbe invece concesso
alle Regioni che, di fronte ad un obiettivo di spesa
obbligatoriamente ridotto, dovrebbero decidere in autonomia dove
tagliare. Da qui il rischio che possa essere intaccata anche la
sanita'. Il governo ha assicurato che nella spending review
"centralizzata" le prestazioni non saranno toccate. La sanita' e'
pero' concretamente appaltata alle Regioni e non e' quindi escluso
che, dovendo tagliare, qualche risorsa sia poi attinta a livello
locale anche da li'.
In bilico restano infine anche le misure fortissimamente
volute dal presidente del Consiglio: il Tfr da una parte e la
tassa unica comunale dall'altra. Sul trattamento di fine
rapporto il Tesoro ha gia' espresso le sue perplessita' e sta
valutando, come sottolineato dal ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti, "una scelta ragionata". Anche la tassa unica sulla casa
presenta peraltro delle complicazioni tecniche al momento ancora
di difficile soluzione. L'idea sarebbe quindi quella di inserire
i principi di massima nel testo che arrivera' in cdm il 15, per
poi definirne i contorni nel corso dell'iter parlamentare o in
un provvedimento successivo, da varare nei primi mesi del 2015 e
in cui inserire anche l'aliquota.
Da decidere resta infine anche il destino della reverse
charge sull'Iva, appeso alle decisioni dell'Europa. Il parere
tecnico di Bruxelles e' atteso in tempo utile per il varo della
legge e, in termini di coperture, fara' probabilmente la
differenza una manovra da 21 miliardi ed una piu' cospicua da 24.
(ANSA).
OM
12-OTT-14 20:15 NNNN
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