PA. SINDACATI: LAVORATORI SERVIZI LOCALI IN PIAZZA #PUBBLICO6TU
(DIRE) Roma, 4 ott. - Parte oggi da Regioni, Comuni, Province e
Camere di Commercio il confronto aperto tra lavoratori dei
servizi pubblici e cittadini sulla riforma pa. Un confronto che
e' mancato con il governo Renzi e la ministra Madia su una
riforma necessaria al paese, quella della riorganizzazione dei
servizi di pubblica utilita'. Da qui alla manifestazione
nazionale dell'8 Novembre: ogni sabato, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl
e Uil-Pa saranno nelle piazze italiane per informare e
sensibilizzare i cittadini sul lavoro di chi offre servizi, tanto
nell'ambito pubblico quanto in quello privato. Maestre,
educatori, tecnici, polizia locale, operatori di front-office,
funzionari, amministrativi, insieme ai lavoratori di tutti i
servizi pubblici locali porteranno in piazza, fuori dall'orario
di lavoro, la loro professionalita'. Con i cittadini si
confronteranno su una crisi di sistema che rende tutti piu'
deboli e piu' soli.
"La spesa delle autonomie locali nel 2013- si legge in una
nota unitaria- ha raggiunto 234 miliardi di euro e si stima che
nel 2018 tocchera' il picco di 241 miliardi. Un aumento trainato
dai consumi intermedi, in costante e inarrestabile crescita.
Pesano per il 45%. Una sola voce ha contribuito al contenimento,
il personale, che con oltre 3000 euro di mancati rinnovi ha visto
ridursi il proprio potere d'acquisto, di fatto azzerata la
formazione, asciugati gli organici: dal 2001 al 2012 le unita'
tagliate sono state 49 mila e, all'orizzonte del 2018, questa
cifra triplichera'. Un paradosso, perche' proprio a questi
lavoratori, le cui retribuzioni erano basse gia' prima del blocco
della contrattazione, oggi si chiede un'enorme sforzo di
modernizzazione. Senza contratto da 5 anni, senza mezzi,senza
adeguate risorse per migliorare l'offerta dei servizi e
realizzare una vera riorganizzazione che faccia leva sulle
competenze. I 33,1 miliardi di euro di tagli effettuati dal 2010
al 2013 non hanno di fatto scalfito gli sprechi veri, le sacche
di inefficienza e di cattiva spesa, ricadendo principalmente
sull'offerta di servizi, quindi sui lavoratori che li offrono e
sui cittadini che ne sono stati privati. A pagare sono come
sempre le fasce deboli: l'infanzia, la disabilita', gli anziani,
i giovani e i disoccupati". Per Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Uil-Pa
la situazione "richiede un'alleanza tra chi vede il proprio
lavoro umiliato e chi, nonostante continua a pagare maggiori
tasse e tributi locali, vede ridursi la propria rete di
protezione".
(Com/Tar/ Dire)
12:29 04-10-14
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