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mercoledì 20 maggio 2015

Diffamazione: Iacopino e Lorusso, no a legge bavaglio



Diffamazione: Iacopino e Lorusso, no a legge bavaglio
Critiche Ordine e Fnsi a norme diffamazione e intercettazioni
 (ANSA) - VENEZIA, 20 MAG - Le norme di riforma su
diffamazione e intercettazioni, all'esame della Camera in terza
lettura sono ancora "una legge bavaglio", nonostante le poche
modifiche migliorative apportate durante l'iter parlamentare: Š
questo il parere concorde del presidente dell'Ordine nazionale
dei giornalisti, Enzo Iacopino, e del segretario nazionale della
Federazione nazionale stampa italiana, Raffaele Lorusso,
espresso nel corso di un incontro nella sede dell'Ordine e del
Sindacato giornalisti del Veneto, a Venezia, promosso anche
dall'Associazione Articolo 21, coordinato dal presidente
dell'Ordine Gianluca Amadori e dal segretario del Sindacato
Massimo Zennaro.
 Iacopino ha ricordato che quella in discussione alla Camera -
Š detto in una nota - rimane una legge bavaglio e, con le norme
assurde sulle intercettazioni, rischia di diventare una legge
bavaglione. Dopo aver affermato con forza che l'Ordine non
tutela i diffamatori seriali e che se i giornalisti possono
sbagliare magari per vanit… o per ansia di scoop, Š anche vero
che nel Parlamento e nella societ… la categoria ha molti nemici,
Iacopino ha contestato le norme sulle sanzioni pecuniarie, che
non tengono conto della potenzialit… economica del condannato,
sul pesante squilibrio tra le richieste di danni con liti
temerarie e la sanzione a carico del richiedente temerario
(molti sono degli intimidatori seriali), sulle rettifiche senza
limiti che rischiano di trasformare i giornali in buche delle
lettere, sull'obbligo di cancellazione delle notizie dai siti
internet. Quanto alle intercettazioni, ha detto che i custodi
del segreto delle indagini sono i magistrati e la polizia
giudiziaria, non i giornalisti che hanno l'obbligo di rendere
noto quanto ritengano di pubblico interesse.
 Lorusso, dopo aver premesso che anche i giornalisti debbono
fare autocritica, ha sostenuto - Š detto ancora - che
l'abolizione della pena del carcere Š servita come paravento per
un regolamento di conti contro i giornalisti: per rimediare a
inadempienze e criticit… del sistema normativo in materia, si Š
colta l'occasione per sostituire il carcere con una serie di
lacci e lacciuoli intollerabili. Dopo aver denunciato l'uso di
querele temerarie da parte di politici e di delinquenti
abituali, ossia a scopo meramente intimidatorio, ha sostenuto
che la sanzione per il querelante temerario deve essere
commisurata alla somma spropositata chiesta al querelato.
Anch'egli ha rilevato che il segreto istruttorio deve essere
tutelato dai suoi custodi e ha rilevato che nel mondo della
informazione di oggi Š facilissimo pubblicare notizie su un sito
Internet estero. Di qui, in un mondo che sta cambiando,
l'appello generale al buon senso: ai giornalisti per il rispetto
delle norme basilari della legge dell'Ordine, al Parlamento per
un bagno nella realt…, perch‚ un edificio costruito sulla sabbia
crolla presto. (ANSA).

 NR
20-MAG-15 13:38 NNNN

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