MARTEDÌ 12 OTTOBRE 2021 11.17.44
Alzheimer: scoperto collegamento con integrita' sostanza bianca =
(AGI) - Roma, 12 ott. - (NOTIZIA CON EMBARGO ALLE 16.00) L'integrita' strutturale della sostanza bianca presente nel cervello sembra essere inferiore nelle persone cognitivamente normali portatrici di una mutazione genetica associata all'Alzheimer. A scoprirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Radiology, condotto dagli scienziati del MetroHealth Medical Center di Cleveland, della Duke University che hanno utilizzato una tecnica avanzata di imaging magnetico per valutare l'integrita' della sostanza bianca nel cervello. Il team, guidato da Jeffrey W. Prescott, ha identificato una conseguenza dell'accumulo della proteina beta-amiloide nella sostanza bianca cerebrale. Il gruppo di ricerca ha coinvolto un totale di 68 partecipanti, 30 dei quali erano portatori della mutazione in esame. L'eta' media dei volontari con la mutazione era di 34 anni, tre in meno rispetto agli altri soggetti. Tutti i soggetti avevano un normale livello di cognizione e sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale strutturale. L'analisi ha mostrato che i portatori di mutazioni avevano una connettivita' strutturale inferiore nella rete di controllo frontoparietale, che collega le aree principalmente nei lobi parietali e frontali, due regioni note per essere coinvolte nell'Alzheimer. Questi risultati, sottolineano gli autori, potrebbero essere utili per sviluppare tecniche di imaging specifiche volte a comprendere i primi cambiamenti strutturali nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer. "Crediamo che la deposizione di amiloide nella materia grigia - afferma l'esperto - possa portare all'atrofizzazione della sostanza cerebrale. Tempo fa abbiamo scoperto che la connettivita' strutturale della sostanza bianca tende a degradarsi significativamente in caso di eccesso di amiloide". "Questo lavoro - aggiunge Jeffrey R. Petrella della Duke University - estende i risultati delle precedenti ricerche, dimostrando che anche i pazienti asintomatici a rischio di sviluppare demenza mostrano questa caratteristica cerebrale". Stando ai risultati degli esperti, quindi, nei portatori della mutazione l'efficienza globale della rete cerebrale potrebbe diminuire in modo significativo con l'avanzare dell'eta'. "Il nostro lavoro - sostiene Prescott - evidenzia il potenziale della risonanza magnetica come strumento diagnostico per identificare segnali precoci di malattia di Alzheimer. Individuare precocemente i pazienti a maggior rischio di sviluppare demenza e' fondamentale per sviluppare approcci terapici efficaci". (AGI)Sci/Pgi 121116 OCT 21 NNNN
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