VENERDÌ 13 GENNAIO 2023 14.05.00
Scienza: Cnr, via a studio di una mummia di gatto egizio =
Scienza: Cnr, via a studio di una mummia di gatto egizio = (AGI) - Roma, 13 gen. - I gatti, venerati dagli antichi Egizi, venivano mummificati con estrema cura. Per capire meglio come avveniva il procedimento, un team di ricerca interdisciplinare ha avviato un'indagine su una mummia di gatto conservata presso il Museo Etnologico Missionario Francescano di Fiesole, avvalendosi della tomografia assiale computerizzata (TC), usata normalmente per la diagnostica medica. I primi dettagli evidenti rivelano alcune lesioni alle vertebre cervicali ed alle ossa delle zampe. "Interessante sara' capire quali di queste lesioni sono dovute al sacrificio per la dea Bastet e quali al processo di imbalsamazione", spiega Donatella Lippi, dell'Universita' di Firenze e componente del team di ricerca di cui fanno parte anche l'Istituto di fisica applicata "Nello Carrara" del Consiglio nazionale delle ricerche, la AUSL Toscana Centro - Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze e il Museo Missionario. La TC ha anche escluso la presenza di oggetti di pregio fra le bende. (AGI)Sci/Pgi (Segue) 131404 GEN 23 NNNN
VENERDÌ 13 GENNAIO 2023 14.04.52
Scienza: Cnr, via a studio di una mummia di gatto egizio (2)=
Scienza: Cnr, via a studio di una mummia di gatto egizio (2)= (AGI) - Roma, 13 gen. - "La ricerca vuole indagare nel dettaglio i processi di mummificazione grazie a tecnologie di imaging quali la TC, affiancata dalle piu' moderne tecniche di elaborazione ed analisi delle immagini, ed e' solo all'inizio", aggiunge Andrea Barucci del Cnr-Ifac. La tecnica di indagine utilizzata, a differenza di quanto si faceva in passato, non e' distruttiva, non prevede la rimozione dei bendaggi e fornisce informazioni straordinarie. Mentre i raggi X rivelano solamente immagini bidimensionali, le scansioni TC generano immagini 3D, consentono di esaminare dettagli interessanti e creare modelli da studiare in realta' virtuale, che possono essere stampati in formato tridimensionale. I culti animali hanno avuto grande impatto su molti aspetti della vita egiziana, fornendo un accesso piu' intimo agli dei e soddisfacendo a un bisogno spirituale e sociale. Alcuni animali erano generosamente curati in vita e mummificati dopo la morte, rimanendo oggetto di venerazione. Altri venivano, invece, intenzionalmente uccisi e imbalsamati, in quanto le loro mummie erano molto richieste come offerte alle divinita' durante le festivita' religiose. I custodi dei gatti nei vari templi dedicati alla dea Bastet usavano rimuovere i piccoli prematuramente per avere piu' cucciolate in breve tempo e rendere questi animali disponibili per la mummificazione e rispondere alla richiesta dei fedeli. Lo studio appena avviato mira ad acquisire ulteriori dettagli, come ad esempio la razza, l'eta', il sesso dell'animale, la presenza di materiali di riempimento, grazie all'integrazione di metodologie diverse. "Siamo molto soddisfatti delle immagini acquisite, che mostrano particolari che non pensavamo di poter apprezzare, suggerendo l'integrita' del corpo dell'animale", commentano Roberto Carpi e Chiara Zini, radiologi della AUSL Toscana Centro. La mummia di gatto in questione e' uno dei reperti archeologici della collezione appartenente al Convento Missionario dei Frati Francescani. Nel 1923 da Luxor vennero inviati al Convento una serie di oggetti risalenti alla XVIII Dinastia (sec. XVI-XIII a.C.), molti dei quali provenienti dalla necropoli di Tebe e in particolare dal sito di Deir el Bahri; alcuni sono un dono del famoso egittologo torinese Ernesto Schiaparelli (1856-1928), frutto dei suoi scavi a Gebelein e Assuan, nell'Alto Egitto, e testimoniano il suo legame coi frati Francescani, che proprio in Egitto avevano le loro missioni. (AGI)Sci/Pgi 131404 GEN 23 NNNN
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