«La Russia effettua attacchi aerei con intervalli di tre-quattro, cinque giorni, utilizzando fino a 700, 800 droni nei momenti di picco, insieme a diverse decine di missili da crociera e concentrandosi su un unico obiettivo.
Inoltre, è notevolmente migliorata la qualità dei droni, che sono stati ricreati sulla base di modelli iraniani. Possono trasportare carichi più potenti. Partiamo dal presupposto che la potenza sia stata aumentata del 50 percento. Sono protetti contro i mezzi di guerra elettronica. Sono parzialmente dotati di motori a reazione, quindi sono anche più difficili da respingere. Vediamo che si raggruppano in sciami in momenti più tardivi, volano ad altitudini più elevate, il che rende più difficile la loro raggiungibilità per la difesa aerea, ad esempio per il nostro collaudato Gepard. Le unità mobili di fuoco, che girano ovunque per le strade di Kiev, non sono più così efficaci con le loro mitragliatrici. E quando volano più in alto, si dirigono più ripidamente verso il loro obiettivo, e quindi sono anche più difficili da respingere. E tutto ciò costituisce un peggioramento della situazione aerea che osserviamo nelle ultime settimane».
(Soloviev)
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