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venerdì 26 settembre 2025

Garlasco, pm 'quei contatti opachi tra Xxxxxx ed ex carabinieri'

 


Garlasco, pm 'quei contatti opachi tra Xxxxxx ed ex carabinieri'

Procura Brescia, 'in modo tranchant lo scagionarono negli atti'

(ANSA) - MILANO, 26 SET - Si concentra anche su due ex carabinieri della sezione polizia giudiziaria della Procura di Pavia, l'ex maresciallo Xxxxxx Xxxxxx e l'ex luogotenente Xxxxxx Xxxxxx, l'inchiesta della Procura di Brescia che vede indagato al momento, stando agli atti, l'ex procuratore aggiunto di Pavia, Xxxxxx Xxxxxx, per corruzione in atti giudiziari perché, nel 2017, avrebbe "ricevuto", secondo l'ipotesi d'accusa, "20-30mila euro" per scagionare Xxxxxx Xxxxxx e chiedere l'archiviazione dell'indagine a suo carico per il delitto di Garlasco.I pm, come emerge dal decreto di perquisizione e sequestri di pc, altri dispositivi e documenti, che ha riguardato Xxxxxx Xxxxxx, il padre e la madre, tre zii, Xxxxxx e i due ex militari, fa presente pure che "un'annotazione d'indagine" degli investigatori del 7 marzo 2017, poco prima della richiesta di archiviazione, si concludeva "con formula 'tranchant' circa la 'completa assenza - si leggeva - di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie a carico di Xxxxxx Xxxxxx'". E sempre i pm bresciani, oltre agli elementi già emersi sulla presunta gestione anomala dell'inchiesta e sul presunto prezzo della corruzione, mettono in rilievo "contatti opachi" tra Xxxxxx Xxxxxx, Xxxxxx e Xxxxxx.Il giovane e anche i suoi familiari, secondo il decreto, avrebbero "intrattenuto" con i due investigatori dell'epoca "poco prima" delle audizioni in Procura "dei contatti non relazionati", in particolare con Xxxxxx, o di "durata incongrua", in particolare con Xxxxxx.I pm segnalano, ad exxxxxx, anche che, quando a Xxxxxx fu notificato l'invito a comparire per l'interrogatorio otto anni fa, l'allora maresciallo Xxxxxx "si tratteneva presso Xxxxxx Xxxxxx per un tempo assai esteso, incompatibile con la mera esecuzione dell'attività notificatoria". Avrebbe raggiunto Xxxxxx "alle ore 16.35" ed effettuava la notifica più di un'ora dopo, alle "17.45". Stando alle indagini, poi, Xxxxxx avrebbe avuto "rapporti di particolare confidenza e correlazione con l'indagato Xxxxxx", l'allora procuratore aggiunto. E avrebbe avuto "un contatto con Xxxxxx Xxxxxx in data antecedente", rispetto alla notifica, "pur non risultando una ragione investigativa correlata a tale necessità". Il sospetto dei pm bresciani è che Xxxxxx e i suoi familiari sapessero dell'indagine prima che l'amico del fratello di Chiara Poggi fosse stato formalmente informato. (ANSA).

26/09/2025


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