Trattativa, Di Pietro torna sulle parole del Colle e sul conflitto di attribuzione contro i pm
di Palermo: "Confessione di reato politico". Dell'alleanza finita con il Pd: "Dirigenti ipocriti"
di Palermo: "Confessione di reato politico". Dell'alleanza finita con il Pd: "Dirigenti ipocriti"
“I dirigenti del Pd sono degli ipocriti. A queste
condizioni è l’Idv che non ci sta più.”. Tra Antonio Di Pietro e il Pd
la rottura è insanabile. La classica goccia è la questione
Quirinale-Procura di Palermo. Già Di Pietro aveva attaccato Napolitano
scatenando le ire degli ormai ex alleati. Ora rincara la dose: "Se fossi
ancora pm chiederei la sua condanna politica. Prima solleva conflitto
di attribuzione contro la Procura di Palermo, perché le intercettazioni
indirette delle sue conversazioni con Nicola Mancino comporterebbero una
'lesione delle prerogative costituzionali del Presidente della
Repubblica'. Poi dichiara solennemente che 'non c’è alcuna ragion di
Stato che possa giustificare ritardi nell’accertamento dei fatti e delle
responsabilità'. Delle due l’una"
di Stefano Caselli
di Stefano Caselli
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