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sabato 21 luglio 2012

MAFIA. DI PIETRO: DA PM ACCUSEREI 'RE GIORGIO'


Mafia/ Di Pietro: Da pm accuserei Napolitano
C'è una confessioen extragiudiziale di reato politico

Roma, 21 lug. (TMNews) - "Se fossi ancora pubblico ministero
farei una requisitoria chiedendo la condanna politica del
presidente della Repubblica sulla base di una prova documentale,
la prova principe" perché da parte di Giorgio Napolitano "c'è una
confessione extragiudiziale di un reato politico". Lo ha detto in
un'intervista a 'Il Fatto quotidiano', il leader dell'Idv,
Antonio Di Pietro, tornando sulla questione della trattativa
Stato-mafia e del conflitto di attribuzione sollevato dal capo
dello Stato.

"Prima - ha spiegato - solleva il conflitto di attribuzione
contro la Procura di Palermo perché le intercettazioni indirette
delle sue conversazioni con Nicola Mancino comporterebbero una
'lesione delle prerogative costituzionali del presidente della
Repubblica'. Poi, in occasioen del ventennale della strage di via
D'Amelio, manda un messaggio ai familiari delle vittime in cui
dichiara solennemente che 'non c'è alcuna ragion di Stato che
possa giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle
responsabilità'. Delle due l'una".

Bac

210947 lug 12
MAFIA. DI PIETRO: DA PM ACCUSEREI 'RE GIORGIO'
C'È UNA CONFESSIONE DI REATO POLITICO

(DIRE) Roma, 21 lug. - "Se fossi ancora pubblico ministero farei
una requisitoria chiedendo la condanna politica del presidente
della Repubblica sulla base di una prova documentale, la prova
principe. Da parte di Giorgio Napolitano c'e' una confessione
extragiudiziale di reato politico". Lo afferma il presidente
dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, nel corso di
un'intervista a Il Fatto Quotidiano.
"Prima solleva il conflitto di attribuzione contro la Procura
di Palermo, perche' le intercettazioni indirette delle sue
conversazioni con Nicola Mancino comporterebbero una 'lesione
delle prerogative costituzionali del Presidente della
Repubblica'- spiega Di Pietro- poi, in occasione del ventennale
della strage di via D'Amelio, manda un messaggio ai familiari
delle vittime in cui dichiara solennemente che 'non c'e' alcuna
ragion di Stato che possa giustificare ritardi nell'accertamento
dei fatti e delle responsabilita''. Delle due l'una. E poi che
manchi una norma che regoli le intercettazioni indirette del Capo
dello Stato e' all'ordine del giorno fin dal 1997, quando il
ministro della Giustizia Flick sollevo' la questione per un caso
analogo che riguardava l'allora presidente Scalfaro. Napolitano
ha avuto sette anni di tempo per sollecitare il Parlamento a
intervenire".
Non solo, insiste il leader Idv, "poteva sollevare conflitto
d'attribuzione contro la Procura di Perugia che, a quanto pare,
lo ha indirettamente intercettato al telefono con Bertolaso.
Non lo ha fatto, salvo cambiare idea con Palermo. A questo punto
siamo autorizzati a sospettare che quelle intercettazioni, che
fanno cosi' paura, contengano giudizi pesanti sui pubblici
ministeri di Palermo. In un paese normale, se non fosse 'Re
Giorgio', ci sarebbe stata, non dico una rivolta popolare, ma
almeno una rivolta del mondo dell'informazione. E invece sono
tutti, o quasi, appecoronati e conniventi con il sistema di
potere che sostiene la grande coalizione del governo Monti".

(Com/Vid/ Dire)
10:35 21-07-12
STATO-MAFIA: DI PIETRO, DA PM ACCUSEREI NAPOLITANO =
(AGI) - Roma, 21 lug. - "Se fossi ancora pubblico ministero
farei una requisitoria chiedendo la condanna politica del
presidente della Repubblica sulla base di una prova
documentale, la prova principe. Da parte di Giorgio Napolitano
c e' una confessione extragiudiziale di reato politico". Lo
afferma il presidente dell Italia dei Valori, Antonio Di
Pietro, nel corso di un intervista a Il Fatto Quotidiano.
"Siamo autorizzati a sospettare che quelle intercettazioni, che
fanno cosi' paura, contengano giudizi pesanti sui pubblici
ministeri di Palermo. In un paese normale, se non fosse Re
Giorgio, ci sarebbe stata, non dico una rivolta popolare, ma
almeno una rivolta del mondo dell informazione. E invece sono
tutti, o quasi, appecoronati e conniventi con il sistema di
potere che sostiene la grande coalizione del governo Monti",
conclude Di Pietro. (AGI)
Rmg
211037 LUG 12

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MAFIA: DI PIETRO, DA PM ACCUSEREI NAPOLITANO =

Roma, 21 lug. (Adnkronos) - ''Se fossi ancora pubblico
ministero, farei una requisitoria chiedendo la condanna politica del
presidente della Repubblica sulla base di una prova documentale, la
prova principe, perche' da parte di Giorgio Napolitano c'e' una
confessione extragiudiziale di un reato politico''. Lo ha detto in
un'intervista a 'Il Fatto quotidiano', il leader dell'Idv, Antonio Di
Pietro, tornando sulla questione della trattativa Stato-mafia e del
conflitto di attribuzione sollevato dal capo dello Stato.

''Prima -ha spiegato Di Pietro- solleva il conflitto di
attribuzione contro la Procura di Palermo perche' le intercettazioni
indirette delle sue conversazioni con Nicola Mancino comporterebbero
una 'lesione delle prerogative costituzionali del presidente della
Repubblica'. Poi, in occasione del ventennale della strage di via
D'Amelio, manda un messaggio ai familiari delle vittime in cui
dichiara solennemente che 'non c'e' alcuna ragion di Stato che possa
giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle
responsabilita''. Delle due l'una''.

(Pol/Ct/Adnkronos)
21-LUG-12 10:39

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