>>>ANSA/ FUMO: BOOM SIGARETTE ELETTRONICHE, MERCATO DA 500
MLN
OPERATORI SETTORE, ENTRO 2013 1 MILIONE LASCERA' 'BIONDE'
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Un mercato da circa 200 milioni di
euro e che a fine anno dovrebbe piu' che raddoppiare con un
numero di 'svapatori' (cosi' si chiama chi usa le sigarette
elettroniche o 'e-cig') che passerebbe dagli attuali 400.000 a
circa 1 milione. Ma e' solo l'inizio. Perche' in Italia i
fumatori tradizionali di 'bionde', incalliti o meno, sono circa
12 milioni. E i produttori delle e-sigarette credono fortemente
nella potenzialita' del fumo elettronico e nella ridotta
nocivita' delle e-cig rispetto alle sigarette.
Quanto il fenomeno sia in crescita lo dimostra anche il
recente dibattito in occasione della Legge di Stabilita'. Un
emendamento puntava infatti ad equiparare la vendita di e-cig a
quelle tradizionali. Poche righe ma di grande impatto:
''qualsiasi dispositivo meccanico o elettronico, che abbia la
funzione di succedaneo dei prodotti di tabacco sia assimilato ai
tabacchi lavorati e sia soggetto alle disposizioni in materia di
distribuzione, detenzione e vendita''. Imponendo quindi le
stesse accise, i divieti di vendita vari, ecc. Ma i produttori
si sono rivoltati e l'emendamento e' stato cassato. E' chiaro
pero' che un mercato in ascesa cosi' 'ghiotto' tornera' al
centro dell'attenzione politica. Con prevedibili futuri
interventi.
I produttori lo sanno. E, ad esempio Massimiliano Mancini,
titolare della FlavourArt (che produce le essenze) e presidente
dell'associazione di categoria ANaFe, si propone come
interfaccia delle istituzioni per arrivare in tempi brevi ad una
regolamentazione. Anche perche' - spiega - ''e' pur vero che lo
Stato ci perde con minori accise ma vogliamo mettere quanto
risparmia in termini di minori cure per danni fumo-correlati? In
piu' incassa con l'Iva e le tasse che pagano i nostri
imprenditori senza contare le ricadute sull'occupazione e sul
territorio, dove attivita' commerciali allo stremo stanno
vivendo nuova vita''. Una rete ora piccola ma in costante
crescita: 7-8 aziende di produzione, 1.500 negozi, 5.000 addetti
tra produzione e commercializzazione e ordini che non riescono
ad essere piu' evasi per la quantita' di richieste decisamente
superiore all'attuale capacita' produttiva. E i numeri degli
altri paesi gli danno ragione: in Germania gli 'svapatori' sono
gia' 2 milioni, in Grecia, nonostante la crisi 400.000 e negli
Usa si stima che a fine 2013 il giro d'affari legato alle e-cig
raggiunga 1 miliardo di dollari. Ma fa male 'svapare'?
''Sicuramente - risponde Mancini - si richiedono altre
valutazioni, ma la crescente bibliografia scientifica mondiale
e l'entusiasmo degli svapatori globali sta confermando che siamo
sulla buona strada nell'ottica e negli obbiettivi sanitari del
'Tobacco harm reduction'''. Il Thr - spiega - e' un obiettivo
dato da istituzioni ed enti scientifici a livello globale per
offrire sul mercato alternative meno nocive del tabacco fumato
(tipo lo Snus Svedese che si mette sotto le labbra). In pratica
e' un alternativa allo smettere completamente, offrendo appunto
metodi diversi, meno dannosi. In particolare le e-cig ''non
servono per smettere di fumare, ma per fumare in maniera
diversa. Ma - sostiene ancora Mancini - ''la nicotina usata nei
liquidi dei produttori piu' seri, e' della qualita' migliore,
ovvero altamente raffinata, ove le componenti native e nocive
del tabacco (nitrosammine) sono rimosse dai processi di
purificazione''. Insomma la guerra alle bionde tradizionali e'
aperta. (ANSA).
CN
27-GEN-13 16:24 NNNN
OPERATORI SETTORE, ENTRO 2013 1 MILIONE LASCERA' 'BIONDE'
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Un mercato da circa 200 milioni di
euro e che a fine anno dovrebbe piu' che raddoppiare con un
numero di 'svapatori' (cosi' si chiama chi usa le sigarette
elettroniche o 'e-cig') che passerebbe dagli attuali 400.000 a
circa 1 milione. Ma e' solo l'inizio. Perche' in Italia i
fumatori tradizionali di 'bionde', incalliti o meno, sono circa
12 milioni. E i produttori delle e-sigarette credono fortemente
nella potenzialita' del fumo elettronico e nella ridotta
nocivita' delle e-cig rispetto alle sigarette.
Quanto il fenomeno sia in crescita lo dimostra anche il
recente dibattito in occasione della Legge di Stabilita'. Un
emendamento puntava infatti ad equiparare la vendita di e-cig a
quelle tradizionali. Poche righe ma di grande impatto:
''qualsiasi dispositivo meccanico o elettronico, che abbia la
funzione di succedaneo dei prodotti di tabacco sia assimilato ai
tabacchi lavorati e sia soggetto alle disposizioni in materia di
distribuzione, detenzione e vendita''. Imponendo quindi le
stesse accise, i divieti di vendita vari, ecc. Ma i produttori
si sono rivoltati e l'emendamento e' stato cassato. E' chiaro
pero' che un mercato in ascesa cosi' 'ghiotto' tornera' al
centro dell'attenzione politica. Con prevedibili futuri
interventi.
I produttori lo sanno. E, ad esempio Massimiliano Mancini,
titolare della FlavourArt (che produce le essenze) e presidente
dell'associazione di categoria ANaFe, si propone come
interfaccia delle istituzioni per arrivare in tempi brevi ad una
regolamentazione. Anche perche' - spiega - ''e' pur vero che lo
Stato ci perde con minori accise ma vogliamo mettere quanto
risparmia in termini di minori cure per danni fumo-correlati? In
piu' incassa con l'Iva e le tasse che pagano i nostri
imprenditori senza contare le ricadute sull'occupazione e sul
territorio, dove attivita' commerciali allo stremo stanno
vivendo nuova vita''. Una rete ora piccola ma in costante
crescita: 7-8 aziende di produzione, 1.500 negozi, 5.000 addetti
tra produzione e commercializzazione e ordini che non riescono
ad essere piu' evasi per la quantita' di richieste decisamente
superiore all'attuale capacita' produttiva. E i numeri degli
altri paesi gli danno ragione: in Germania gli 'svapatori' sono
gia' 2 milioni, in Grecia, nonostante la crisi 400.000 e negli
Usa si stima che a fine 2013 il giro d'affari legato alle e-cig
raggiunga 1 miliardo di dollari. Ma fa male 'svapare'?
''Sicuramente - risponde Mancini - si richiedono altre
valutazioni, ma la crescente bibliografia scientifica mondiale
e l'entusiasmo degli svapatori globali sta confermando che siamo
sulla buona strada nell'ottica e negli obbiettivi sanitari del
'Tobacco harm reduction'''. Il Thr - spiega - e' un obiettivo
dato da istituzioni ed enti scientifici a livello globale per
offrire sul mercato alternative meno nocive del tabacco fumato
(tipo lo Snus Svedese che si mette sotto le labbra). In pratica
e' un alternativa allo smettere completamente, offrendo appunto
metodi diversi, meno dannosi. In particolare le e-cig ''non
servono per smettere di fumare, ma per fumare in maniera
diversa. Ma - sostiene ancora Mancini - ''la nicotina usata nei
liquidi dei produttori piu' seri, e' della qualita' migliore,
ovvero altamente raffinata, ove le componenti native e nocive
del tabacco (nitrosammine) sono rimosse dai processi di
purificazione''. Insomma la guerra alle bionde tradizionali e'
aperta. (ANSA).
CN
27-GEN-13 16:24 NNNN
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