ANSA/ Libia: Algeria e Tunisia unite contro spettro Isis
Paesi rafforzano sicurezza nel timore di contagi
(di Diego Minuti)
(ANSA) - ROMA, 16 FEB - Quanto sta accadendo in Libia, al di
l… della difficolt… di comprendere l'effettiva portata dei
successi dell'Isis, crea incertezza e timori anche nei Paesi
vicini, dove non si sottovaluta l'impatto che pu• avere nella
regione una presenza radicata dei seguaci del califfato.
I primi Paesi a dovere sostenere l'offensiva soprattutto
mediatica dell'Isis sono Tunisia ed Algeria, ovvero quelli che
vegliano ai confini occidentali della Libia e che, ciascuno con
diversa intensit…, conducono da tempo una battaglia contro gli
islamisti di casa propria. Pur se i timori sono essenzialmente
eguali, gli scenari sono nettamente diversi. In Algeria, dopo la
guerra civile dei sanguinosi anni '90, gruppi islamisti agiscono
soprattutto al sud, in zona poco abitate se non addirittura
costretti nelle foreste e negli altipiani, sotto la spinta
dell'Esercito, mai tenero con i terroristi. In Tunisia le
formazioni jihadiste (filiazione prima dei salafiti e quindi
degli ancor pi— estremisti takfiristi) sono meno organizzate, ma
cercano spazi e soprattutto leadership. Che, secondo quanto sta
accadendo in questi giorni, stanno andando a cercare in Libia,
di fatto mettendo le loro armi a disposizione dei locali
rappresentanti dell'Isis. E sarebbero circa 500 i combattenti
dell'Isis tornati nel Paese, ha lanciato l'allarme il segretario
di Stato presso il ministero dell'Interno tunisino incaricato
della sicurezza nazionale.
L'Algeria, per parte sua, affronta da tempo un gigantesco
sforzo per mettere in sicurezza le sue frontiere che, a questo
punto, significa non solo evitare che dall'esterno giungano
terroristi, quanto impedire che miliziani algerini si uniscano a
quelli di Paesi vicini, come appunto la Libia, col rischio di
creare una sacca di integralismo capace di
esplodere,espandendosi incontrollatamente.
Le frontiere libico-algerine sono ormai sigillate e i gruppi
terroristici (che almeno al momento riconoscono come guida lo
sceicco Drourkdel, legato ad al Qaida) restano un problema, ma
che si pu• gestire e controllare senta timori di contagi
dall'esterno. Ma il problema non Š affatto sottovalutato tanto
che la frontiera con la Libia Š, insieme ad Algeri, la zona
maggiormente controllata. Cosa che si traduce, nei fatti, in una
gigantesca opera di militarizzazione delle regioni interessate.
Ma Š innegabile che la crescita della presenza dell'Isis in
Libia sta agitando i governi di Tunisi ed Algeri, pur se si
tiene ben presente che il califfato raggiunge i suoi massimi
risultati in Paesi dove la presenza dello Stato Š quasi virtuale
(come in Siria ed in Iraq), quando addirittura (come in Libia)
di fatto non esiste pi—. Situazioni che non sono affatto
assimilabili a quelle di Algeria e Tunisia, peraltro a
maggioranza sunnita, come lo Š il califfo al Baghdadi. Ma il
fascino che il califfato sembra esercitare sulle frange pi—
integraliste dell'islam ormai non mette pi— al riparo nessuno.
(ANSA).
MIU
16-FEB-15 15:39 NNNN
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