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mercoledì 25 febbraio 2015

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08069 presentato da DI MAIO Luigi testo di Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379   LUIGI DI MAIO, FRUSONE, LOMBARDI e NESCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:    fonti sindacali segnalano con preoccupazione l'imminente chiusura delle squadre nautiche della polizia di Stato. Con tale operazione si vuole far passare il messaggio dell'inutilità di tali squadre, che invece svolgono un'azione di prevenzione e di contrasto delle attività illecite in mare e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica comunque necessarie;    occorre, viceversa, considerare che successivamente allo smantellamento della polizia nautica, la sicurezza in mare sarebbe demandata di fatto solo a corpi militari non essendo ad oggi prevista una seria riorganizzazione delle azioni sopra citate;



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08069
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379
LUIGI DI MAIO, FRUSONE, LOMBARDI e NESCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   fonti sindacali segnalano con preoccupazione l'imminente chiusura delle squadre nautiche della polizia di Stato. Con tale operazione si vuole far passare il messaggio dell'inutilità di tali squadre, che invece svolgono un'azione di prevenzione e di contrasto delle attività illecite in mare e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica comunque necessarie;
   occorre, viceversa, considerare che successivamente allo smantellamento della polizia nautica, la sicurezza in mare sarebbe demandata di fatto solo a corpi militari non essendo ad oggi prevista una seria riorganizzazione delle azioni sopra citate;
   inoltre, si priverebbe la realtà italiana di una adeguata attività di polizia giudiziaria in porti internazionale, come quello di Napoli, dove per esempio si sviluppano innumerevoli traffici illeciti e dove si registra un traffico di passeggeri di milioni di persone all'anno;
   non sarebbe più possibile effettuare controlli di pubblica sicurezza che durante tutto l'anno ed in particolare durante l'estate vengono effettuati alle imbarcazioni da diporto in realtà marittime dall'elevato traffico;
   diverrebbero inutili alcuni piani di soccorso pubblico in caso di calamità naturali, come ad esempio il piano di evacuazione della zona vesuviana;
   sarebbe impossibile salvare la vita di tanti uomini, donne e bambini come avvenuto in questi anni a seguito di operazioni con le quali il personale si è contraddistinto per aver esposto in prima persona la propria vita, anche in seguito all'impossibilità di assicurare il SAR (search and rescue) servizio con il quale il personale della squadra nautica con i mezzi nautici in dotazione è inquadrato a livello nazionale ed europeo per la salvaguardia della vita umana in mare;
   non sarebbe più possibile assicurare ai commissariati di pubblica sicurezza delle isole, come nel caso di Ischia e di Capri, un adeguato supporto, lasciandoli completamente isolati negli orari serali e notturni, così come nel caso della squadra nautica di Porto Tolle (Rovigo), che oltre ad avere competenze marittime svolge anche compiti di polizia fluviale, ed è l'unica, per quanto concerne il Delta del Po, particolarmente ricco di traffici commerciali e traffici illeciti;
   tali funzioni di fatto verrebbero demandate al solo personale delle capitanerie di porto;
   peraltro, fonti sindacali segnalano agli interroganti che lo smantellamento delle squadre nautiche della polizia di Stato produrrebbe anche un clamoroso spreco di risorse;
   infatti, nella prospettiva delle chiusure delle squadre nautiche, il 27 novembre 2014 il servizio logistico del Ministero dell'interno inviava una nota in cui indicava 15 unità navali sparse nel territorio, vecchie con più di trent'anni di servizio, incaricando il centro nautico e sommozzatori di La Spezia di presentare una proposta di disarmo o meglio di «fuori uso»;
   solo per fare un esempio tra i tanti che vi potrebbero essere, tra queste vi sarebbe un natante ad Oristano, uno Squalo (targato PS 663) che non solo ha meno di 20 anni di servizio (e non trenta) ma anzi dell'attuale parco nautico della polizia di Stato è una delle unità navali d'altura più recenti essendo stata varata nel 1995 (19 anni di servizio). Il natante è in buono stato d'uso, non è né in avaria, né in fermo tecnico, ed ha solo bisogno di alcune lavorazioni per essere perfettamente efficiente e operativo;
   secondo le predette segnalazioni sindacali, per mantenerlo in funzione tra il 2010 e il 2011 sono stati eseguiti lavori per circa 23.000 euro, nel 2013 lavori per oltre 14.000 euro, mentre 8.000 euro sono stati spesi nel 2014. Per renderlo perfettamente efficiente, ad oggi, servirebbe una spesa di altri 3.500 euro per il carenaggio e la revisione delle zattere di salvataggio;
   non si capisce quale sia la ratio del mettere in disarmo un'unità navale che è non solo una delle più recenti di tutto il parco nautico della polizia di Stato, ma è in buono stato d'uso e non ha mai subito danni o lesioni allo scafo e alle altre strutture e sulla quale sono montati ancora i motori originali che hanno attualmente meno di 5.000 ore di moto; negli ultimi 4 anni sono stati eseguiti importanti lavorazioni per un totale di circa 45.000 euro –:
   quale sia l'orientamento del Ministro interrogato in relazione a quanto esposto in premessa e se non ritenga di dover rivedere il progetto di chiusura descritto in premessa per lo meno individuando chi dovrà in futuro esercitare le funzioni svolte attualmente dalla polizia nautica – al fine di preservare se non incrementare gli attuali livelli di sicurezza marittima – e salvaguardando la professionalità degli operatori di polizia nautica attualmente in servizio;
   se il Ministro sia a conoscenza della vicenda concernente il natante «Squalo» collocato presso Oristano, quale sia il suo orientamento in merito e se non ritenga di dover intervenire al fine di evitare quello che agli interroganti appare uno spreco. (4-08069)

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