Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-10221
presentato daInterrogazione a risposta scritta 4-10221
MURA Romina
testo di
Martedì 8 settembre 2015, seduta n. 477
MURA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
il decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, reca un articolato intervento su un ampio e diversificato novero di materie concernenti principalmente gli enti territoriali;
la norma, tra le varie misure, proroga fino al 31 dicembre 2015 l'impiego di personale militare appartenente alle Forze armate per compiti di vigilanza a siti e obiettivi sensibili. Si tratta di un contingente fino a 4.500 uomini del personale militare posto a disposizione dei prefetti per il controllo del territorio;
il piano di impiego di tale contingente di personale militare è adottato con decreto del Ministro dell'interno e nel corso delle operazioni i militari delle Forze armate agiscono con le funzioni di agenti di pubblica sicurezza;
l'impiego del personale delle Forze armate avviene nell'ambito delle operazioni «Strade sicure» e «Terra dei Fuochi»;
l'articolo 16-ter prevede, in via eccezionale, assunzioni straordinarie nelle forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, allo scopo di «incrementare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio, di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica connessi anche all'imminente svolgimento del Giubileo straordinario del 2015-2016»;
le assunzioni sono così ripartite: 1.050 unità nella polizia di Stato, di 1.050 unità nell'Arma dei carabinieri, di 400 unità nel Corpo della guardia di finanza, per ciascuno degli anni 2015 e 2016 a valere sulle facoltà assunzionali relative, rispettivamente, agli anni 2016 e 2017;
tale misura, eccezionale, va nella direzione auspicata perché, come risulta da numerose inchieste, gli uomini e le donne addetti alla sicurezza del Paese sono quasi il dieci per cento in meno di quanti dovrebbero essere;
e se è vero che rispetto agli altri Paesi europei di riferimento (Germania, Francia e Spagna), gli organici delle forze dell'ordine italiane sono numericamente maggiori, è anche vero che la complessità dei fenomeni criminali in Italia, in particolare nel Mezzogiorno dove sono presenti e agiscono le più articolate organizzazioni di stampo mafioso del mondo, richiede un incremento degli uomini e delle donne addette alla sicurezza del Paese, con una presenza capillare sul territorio necessaria a prevenire o ad arginare le numerose tipologie di atti criminosi;
particolarmente critica è poi la situazione dei piccoli comuni del sud Italia e delle isole, in particolare quelli delle zone interne e in via di spopolamento, già fortemente penalizzati da condizioni di isolamento geografico e da una serie di misure che in questi anni hanno ulteriormente tagliato i servizi essenziali per i cittadini;
è proprio nei piccoli comuni del Mezzogiorno d'Italia che si registra, con preoccupante frequenza, l'odioso fenomeno degli attentati e delle intimidazioni contro gli amministratori locali;
i pesanti tagli nel settore della sicurezza hanno lasciato molti territori del Sud del Paese con presidi di polizia e carabinieri del tutto insufficienti ad arginare questo fenomeno;
questi fatti criminali sono una minaccia alla vita democratica e l'assunzione delle forze dell'ordine, così come stabilito nella conversione del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali, è una giusta risposta per arginare fenomeni criminali e restituire ai territori propri presidi di legalità e servizi e sicurezza;
la Sardegna, secondo l'ultimo rapporto sulla criminalità nell'isola, è la regione che, in rapporto alla popolazione, ha la percentuale più alta di attentati contro gli amministratori locali, superando di gran lunga regioni dove storicamente sono presenti gravi fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso;
il Ministro dell'interno, anche recentemente, si è detto favorevole a incrementare la presenza delle forze dell'ordine nel territorio allo scopo di arginare il fenomeno degli attentati e delle intimidazioni agli amministratori locali, in particolare nei piccoli comuni e in quelle aree del Paese – come le zone interne – dove maggiormente si sente il bisogno di presidi di sicurezza a sostegno dell'attività svolta da sindaci, assessori e consiglieri comunali, spesso lasciati soli a fronteggiare la criminalità –:
se il Governo non ritenga opportuno assumere iniziative per estendere l'impiego di personale militare appartenente alle Forze armate per compiti di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nell'ambito delle operazioni «Strade sicure» e «Terra dei Fuochi», posto a disposizione dei prefetti per il controllo del territorio;
se il Governo non ritenga necessario destinare parte delle forze di polizia, assunte in via eccezionale e straordinaria secondo quanto stabilito nel decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, presso i comuni con alti indici di attentati agli amministratori locali, al fine di ampliare ulteriormente i servizi di prevenzione e di controllo del territorio, di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. (4-10221)
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