Il neo impressionismo
Il quadro pittorico dell’informazione Rai è così composto;
1° Ministro della Cultura per il Governo Meloni responsabile Rai è Gennaro Sangiuliano; già Direttore dei giornali di destra “Roma“ di Napoli per 5 anni e di Libero di Angelucci e 2) Vittorio Feltri per 4 anni; nonché del TG 1 per 9 anni. È quello che ha dichiarato che la cultura per essere tale dev’essere politicamente corretta“; cioè conformista, quindi di destra e pertanto non sempre veritiera.
2° Presidente del Consiglio di Amministrazione Rai è Marinella Soldi, la cui caratteristica principale è la mancanza di un profilo culturale.
3° Amministratore Delegato Rai è Carlo Fuortes, nonché direttore delle testate giornalistiche; dalla carriera manageriale economista privata.
4° Direttrice del TG 1 è Monica Maggioni, dal profilo professionale sconosciuto.
5° Direttore del TG 2 è Nicola Rao; nominato Direttore nel CDA Rai su 7 membri ha ricevuto ben 3 voti ricevuto negatavi al consenso per la poca trasparenza e per una scelta fatta in sede Governativa.
6° Direttore del TG 3 è Matteo Orfeo; l’unico dirigente Rai ad aver ricoperto a turno le carche di direttore in tutte le tre testate giornalistiche TG Rai. 7 Direttore di rainews.itt è Antonio Petracca.
Altri 3 uomini (Alessandro Casarin, Antonio Preziosi e Mario Orfeo) sono nominati alti dirigenti, più Alessandra De Stefano e Simona Sala; per un totale di 6 uomini e 4 donne.
Le conseguenze di questa quadro “impressionista“ sono state simboleggiate, come esempio, dal telegiornale di Rai Tre delle ore 19 del 10 aprile u. s.; in una ventina di servizi hanno trovato spazio tutti; i soliti “inviati in Ucraina per la guerra“; Giorgia Meloni; Matteo Salvini; la salute di Silvio Berlusconi; le chiacchere degli amici di amici governo; Matteo Denaro; la cronaca rosa e quella nera; i sinistri e i destri.
Tutti; ma nemmeno uno delle forze di opposizione, qualunque essa sia; o di contestazione se non ridicolizzata come gli ecologisti imbrattatori; in attesa del neo regime, gli hobbisti appassionati di libertà classista foriera delle disuguaglianze tra ricchi e poveri si accontenta, per ora, del nulla da salotto sui temi economici sociali.
Negli anni 70 lo scrittore saggista polacco Ryszard Kapuscinski, scampato a 4 sentenze di morte, ha scritto; “quando si è scoperto che l’informazione (carta o tv) è un affare, la verità ha smesso di essere importante “.
Giorgia Meloni è nata nel 1977 e Gennaro Sangiuliano nel 1962; conoscendo le loro attitudine allo studio e la loro complicità con gli imprenditori, è presumibile che non hanno mai letto i saggisti; limitandosi ai diari di Benito Mussolini e di Gianfranco Miglio.
Enrico Corti
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