Moralità e Ipocrisia (a cura di Enrico Corti)
Preso atto che Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Carlo Nordio, Gennaro Sangiuliano e Matteo Piantedosi (ed altra compagnia cantando) non sanno più a quale termine aggrarapparsi per esternare il loro odio ignorante tanto da indurmi ad una riflessione “fuori sacco“ su significato e uso dei termini.
Le ipocrisie degli pseudo credenti discepoli di Dio, Patria e Famiglia, stanno così tanto disfacendo da far traboccare il vaso; usando persino il termine pornografia per portare acqua al loro mulino macinante crusca.
Questo termine nasce dal latino, ma ha trovato spazio in Francia nel 15° secolo D. C. caratterizzato da una monarchia in cerca di recupero di potere verso il Vaticano e il clero in genere; abolendo tra l’altro il sistema delle scomuniche religiose e l’obbligo dei contributi da versare alla chiesa; imponendo il pagamento delle tasse a tutte le classi e ai ceti, ordini clericali compresi; accompagnato da una libertà ai confini del libertinaggio; in sostanza, ciò che ha caratterizzato quel regime e stata una nuova temerarietà di costume al limite del libertinaggio
Con la riconosciuta storica capacità del clero di trasformarsi; adeguandosi o contrastando il potere temporale sempre in funzione della propria millenaria conservazione, adoperando il misterioso potere extra terrestre dominante monopolizzatore del termine moralità; esasperante il peccato dell’anima piuttosto che la compatibilità dell’individuo con l‘onesta della rettitudine. Da ciò la risposta del clero riutilizzando come strumento moralizzatore la Santa Inquisizione, istituita nel 13° secolo e comprendente l’uso della tortura.
Per il filosofo George W. F. Hegel; moralità sta per sviluppo dell’eticità come volontà del bene contro il male; quindi più che nella sessualità l’oscenità sta nel male e nelle violenze; quelle compiute ai danni delle donne afgane dopo l’accordo fatto tra Usa e Talebani in chiave anti socialista; quelle che hanno fatto annegare le 69 vittime di Cutro; quelle perpetrate contro ragazzine a Palermo e a Caivano, con genitori che anziché sperare nella giustizia sociale ora temono la vendetta della camorra; quelle dei femminicidi; quelle compiute recentemente in Florida, dove un ventenne bianco, armato di pistola e fucile, per odio ha ucciso tre afroamericani e poi si è suicidato.
La società occidentale nata con il Far West ha come simbolo la morte; l’opinione pubblica è portata a considerare la violenza e la morte come un cinico segno del destino; non come la conseguenza di un sistema fondato sulla libertà di fare affari lecitamente classisti o illeciti; Donald Trump pluri imputato fa notizia sui media per la sua foto segnaletica portatrice di probabili voti; non sulla profonda crisi di rappresentatività del sistema “democratico“ occidentale che nega ai lavoratori la partecipazione al governo della cosa pubblica; delegandolo a chi può economicamente; direttamente o attraverso la sudditanza dei lacchè di partiti ossequienti.
Come si vede, la moderna promessa della cristiana Giorgia Meloni di abolire il reato di tortura, che è praticata anche da servitori dello Stato, nasce da lontani sistemi inquisitori; la Costituzione non lo permette? Basta riformarla; anche per accentrare i poteri al Capo dello Stato; (ovviamente lei).
Non per nulla l’attuale Presidente del Consiglio quando deambula non usando l’aereo pagato da noi ma sui due piedi; non cammina; maschiamente marcia; tanto da far dubitare sul suo intendere le differenze di genere; ovviamente non esplicitate per patriottiche “ancien règime“ ragioni elettoralistiche.
Da queste premesse antiche e moderne, nasce il disegno di demonizzare i sentimenti e i valori a cui si contrappone il diritto all’odio padre di ogni guerra; tutto ciò in funzione al potere dell’uomo; rinnegando addirittura i valori che la natura ci ha donato ivi compresa la sessualità quando è rispettosa dei diritti e delle dignità altrui, volgendola in pornografia da sfruttare credulisticamente e politicamente.
Enrico Corti
28 agosto 2023
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