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venerdì 27 giugno 2025

Per la storia della Cgil e l’attualità (a cura di Enrico Corti)

 

da Enrico Corti

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Corti - Pirola

18:45 (39 minuti fa)


Per la storia della Cgil e l’attualità

Nel 1901 nasce la prima Federazione sindacale internazionale formata solo da inglesi, francesi e statunitensi; nel 1906 in Italia nasce la Confederazione Generale del Lavoro; nel 1926 Mussolini abrogò le libertà sindacali riconoscendo come unico sindacato le Corporazioni fasciste; nel1944 nasce la CGIL come prima Confederazione Unitaria Italiana autonoma dal padronato; nel 1945 nasce la Federazione Sindacale Mondiale avente per scopo l’unità dei sindacati di tutto il mondo sotto un'unica organizzazione;  nel 1949 patrocinata in chiave “anticomunista“ dai sindacati  anglo-americane AFL-CIO, ICFTU, con scissione nella CGIL nasce la CISL italiana; nel 1950 è seguita dalla UIL; nel 2023 su proposta della OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) nasce la “Coalizione Mondiale per la Giustizia Sociale“ a cui aderiscono 170 paese, Italia compresala quale si propone come nuova rete Globale per il raggiungimene dello sviluppo sostenibile; composta da Governi, Organizzazioni di Imprenditori e lavoratori. “disorganizzati“,

2025; spiegazione finale cosa dev’essere la Globalizzazione; “integrazione tra le diverse parti del mondo (classi)“; consociativismo e fine dell’autonomia di classe con conflitti economici; con conseguente sviluppo delle conflittualità cruentemente guerriere nazionalistiche.  

            Nei soli ultimi otto anni l’imperante dottrina del capitale ha prodotto la diminuzione dei salari del 9%; quel che è ancora più grave, è la discriminatoria frantumazione dei salari lordi annui che si evince dai dati riguardanti 35 paesi indio-europei; 58.217 Svizzera, 55.797 Germania, 55.589 Lussemburgo, 53.480 Olanda, 52.084 Austria; 51.389 Belgio, 50.467 Norvegia. 48.015 Islanda. 44.458 Danimarca, 44.011 Turchia, 42.287 Finlandia. 42.098 Irlanda, 39.379 Svezia, 39.130 Francia, 32.277 Italia, 31.401 Spagna, 30,280 Malta, 30.130, Polonia, 29.947 Slovenia, 29.799 Romania. 29.692 Lituania, 29.007 Cipro, 26.989 Ungheria, 26.917 Portogallo, 26.671 Grecia, 24.892 Cecoslovacchia, 24.110 Croazia. 22.116 Estonia. 21.807 Lettonia, 20,616 Bulgaria, 19.495 Slovacchia. 9.380 Moldavia 6.437 India; 6.012 Ucraina (la democratica), 1969 Bangladesh; l’attuale salario medio in Europa è di Euro 39.825; (Agenzia lexplain).

            Sono questi i risultati dovuti alla scala mobile all’indietro che le organizzazioni sindacali dei lavoratori sono state costrette ad imboccare nella loro lunga storia; rovinosamente precipitata da vent’anni a questa parte; anche come classistico atto anti operaistico, solo in questo ultimo periodo, le aziende italiane che hanno trasferito la loro attività all’estero sono state più di 250 che hanno dato occupazione a decine di migliaia di lavoratori all’estero precarizzando milioni di operai; giunti a quota tre milioni circa   

Sempre in coscienzioso rispetto della pudica dottrina del Capitale; i padroni del vapore chiamano “utili“ i “profitti“; in un solo anno hanno ottenuto; 23.369.080 Chimet; 46.847.108 Tamoil; 48.587.735 ENI; 48.720.858 Sonatrach; 57.918.848 Edison En.; 106.071.953 AZA En; 107.729.268 SAIPEM; 111.820.355 Pirelli 129.028.921 Esselunga; 210.786.122 Nuova Pignone; 250.718.364 Engie It; 329.426.039 Edison: 441.417.549 Hera; 461.039.939 Gucci; 488.210.234 A2A; 551.678.852 Luxottica; 778.015.000 Nike; 1.275.658.725 Ferrari auto; Totale, su sole 19 Società analizzale,  sono 5 miliardi, 866 milioni  600 mila, 961 Euro utilizzati pro domo loro.

In un seminario tenutosi nel lontano 2022, la Cgil ha sostenuto il dovere futuro di affrontare fermamente il contesto internazionale; la questione vera è che il tema sui salari è attuale, come lo dimostrano i dati sopra pubblicati sulla situazione discriminatoria internazionale in atto sui salari; aggravata dalla crisi nazionale, economica e politica in corso.

            In un suo Rapporto del 2025, l’Agenzia SCS evidenzia che l’80% della popolazione mondiale lavorativa dipendente è esposta a diseguaglianze salariali considerevoli.

            Di fronte ad un Consiglio Europeo totalmente assente sui temi dei lavoratori, è più che augurabile che la CGIL assuma l’iniziativa di convocare una iniziativa internazionale sindacale, traguardata alla definizione di un programma rivendicativo e alla sua attuazione mobile; come moderna scala.

            Enrico Corti

27 giugno 2025

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