>>>ANSA/Italia ultima di Paesi G7 per spesa sanitaria pro-capite Gimbe,gap 43 mld. Pd rischio collasso Ssn. Medici, subito misure (di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 16 SET - Va all'Italia, secondo la Fondazione Gimbe, il poco invidiabile primato di 'fanalino di coda' tra i Paesi del G7 per spesa sanitaria pubblica pro-capite: nel 2024 l'Italia si colloca 14/mo posto tra i 27 Paesi europei dell'area Ocse e in ultima posizione tra quelli del G7. La spesa sanitaria pubblica si attesta al 6,3% del Pil, percentuale inferiore sia alla media Ocse (7,1%) sia a quella europea (6,9%). E per la spesa pro capite il gap con i Paesi europei è di 43 miliardi di euro. Un quadro critico a fronte del quale i medici ospedalieri chiedono "misure immediate" ed il Pd annuncia una "opposizione dura". In vista della Legge di Bilancio 2026, la Fondazione Gimbe ha analizzato i dati relativi alla spesa sanitaria pubblica 2024 nei paesi Ocse "con l'obiettivo di fornire elementi oggettivi utili al confronto politico e al dibattito pubblico, al fine di prevenire ogni forma di strumentalizzazione". La fonte utilizzata è il dataset Oecd Health Statistics, aggiornato al 30 luglio 2025. "Il sottofinanziamento pubblico della sanità italiana - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - è ormai una questione strutturale che, oltre a generare tensioni crescenti in Parlamento, sta mettendo in grandi difficoltà tutte le Regioni, sempre più in affanno nel garantire i livelli essenziali di assistenza mantenendo in ordine i bilanci. Ma oggi il conto più salato di queste scelte miopi lo pagano anzitutto i cittadini, costretti a confrontarsi ogni giorno con liste d'attesa fuori controllo, pronto soccorso al collasso, carenza di medici di famiglia, disuguaglianze territoriali e sociali sempre più marcate e la necessità sempre più frequente a pagare di tasca propria visite e prestazioni sanitarie fino a rinunciare del tutto". Nel 2024, ricorda Gimbe, sono state infatti costrette a rinunciare alle cure per motivi economici ben 5,8 milioni di persone, quasi 1 italiano su 10. Tra i Paesi europei dell'area Ocse sono 13 quelli che destinano alla sanità una quota del Pil superiore a quella italiana, con un divario che va dai +4,3 punti percentuali della Germania (10,6% del Pil) a +0,1 punti percentuali del Portogallo (6,4% del Pil). Nel 2024 la spesa sanitaria pubblica pro-capite in Italia si attesta a 3.835 dollari, un valore nettamente inferiore sia alla media Ocse (4.625 dollari) sia alla media dei Paesi europei (4.689 dollari). Gimbe si appella dunque al Governo e al Parlamento affinché "prendano atto dell'enorme e crescente divario, senza trasformare il tema in scontro politico. È urgente pianificare un progressivo rilancio del finanziamento pubblico della sanità". Dura la posizione del Pd, che parla di "rischio collasso per il Ssn": "Noi siamo pronti a raccogliere l'appello alla politica e al Parlamento della Fondazione Gimbe. Pronti a discutere con Governo e maggioranza se ce ne saranno le possibilità. Ma anche pronti a fare una dura battaglia di opposizione se sentiremo la destra ancora una volta parlare di 'finanziamento record' per la sanità. La difesa della sanità pubblica è per noi una priorità assoluta", afferma Marina Sereni, responsabile Salute. Critico anche il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao Assomed, che chiede "misure immediate". I dati Gimbe "sono la riprova che la situazione degli investimenti in sanità è grave. Ma questo è noto da tempo e finché si continuerà a fare diagnosi e a trattare la sanità in modo ideologico, la strada sarà in salita. Occorrono invece soluzioni e misure urgenti immediate per arrestare l'emorragia di medici che abbandonano gli ospedali", avverte il segretario nazionale del sindacato, Pierino Di Silverio. "Il sistema sanitario italiano sta crollando sotto il peso del sottofinanziamento e dell'invecchiamento della popolazione. La sanità deve essere la priorità nella prossima manovra finanziaria, ma temo, purtroppo, che non sarà così", è il commento di Alessio D'Amato, responsabile welfare di Azione. (ANSA).
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