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giovedì 29 maggio 2025
mercoledì 28 maggio 2025

𝗟𝗮 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝟮 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 — 𝗟𝗮𝘃𝗿𝗼𝘃
"𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘯𝘰𝘵𝘰, 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘦 𝘢𝘭 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘜𝘯𝘪𝘵𝘪, 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘈𝘳𝘢𝘣𝘪𝘢 𝘚𝘢𝘶𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘛𝘶𝘳𝘤𝘩𝘪𝘢, 𝘦' 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘯𝘦𝘨𝘰𝘻𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘢 𝘙𝘶𝘴𝘴𝘪𝘢 𝘦 𝘜𝘤𝘳𝘢𝘪𝘯𝘢. 𝘐𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘳𝘰𝘶𝘯𝘥 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘴𝘪 𝘦' 𝘴𝘷𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘪𝘭 16 𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘢 𝘐𝘴𝘵𝘢𝘯𝘣𝘶𝘭. 𝘐𝘯 𝘣𝘢𝘴𝘦 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭’𝘰𝘤𝘤𝘢𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘦' 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘶𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘵𝘰 “𝘮𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘮𝘪𝘭𝘭𝘦”. 𝘚𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢 𝘐𝘴𝘵𝘢𝘯𝘣𝘶𝘭, 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘢𝘳𝘦, 𝘤𝘪𝘢𝘴𝘤𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰, 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘰𝘤𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭𝘭𝘶𝘴𝘵𝘳𝘢𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰.
𝘓𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘳𝘶𝘴𝘴𝘢, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘰𝘳𝘥𝘢𝘵𝘰, 𝘩𝘢 𝘳𝘦𝘥𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘦𝘴𝘵𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘶𝘯 𝘮𝘦𝘮𝘰𝘳𝘢𝘯𝘥𝘶𝘮 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘯𝘦𝘢 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘶 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘥𝘰 𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘳𝘪𝘴𝘪.
𝘓𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘦𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘨𝘶𝘪𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘝𝘭𝘢𝘥𝘪𝘮𝘪𝘳 𝘔𝘦𝘥𝘪𝘯𝘴𝘬𝘪𝘫, 𝘦' 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢 𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘦𝘮𝘰𝘳𝘢𝘯𝘥𝘶𝘮 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘶𝘤𝘳𝘢𝘪𝘯𝘢 𝘦 𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘳𝘰𝘶𝘯𝘥 𝘥𝘦𝘪 𝘯𝘦𝘨𝘰𝘻𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘪, 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘶𝘯𝘦𝘥𝘪' 2 𝘨𝘪𝘶𝘨𝘯𝘰 𝘢 𝘐𝘴𝘵𝘢𝘯𝘣𝘶𝘭."
@Unaltropuntodivista
https://t.me/newspertutti/24211
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev ha risposto a una domanda sulla possibilità che attacchi missilistici a lungo raggio sul territorio russo comporterebbero un coinvolgimento diretto della Germania nel conflitto ucraino e se la Russia avrebbe il diritto di colpire il territorio tedesco in risposta al lancio di missili tedeschi da parte di specialisti tedeschi.
La Germania è già parte integrante del conflitto: i suoi equipaggiamenti e i suoi specialisti combattono direttamente con la Russia. E non si tratta solo di forniture militari. In sostanza, si tratta di una partecipazione a pieno titolo, e non ibrida, a un conflitto militare.
La Germania è quindi di nuovo nemica della Russia, torna a partecipare alla guerra guidata dall'ideologia nazista da lei stessa creata, e Merz è un fedele discendente dei suoi parenti che hanno combattuto nella Wehrmacht.
Se ci fossero informazioni secondo cui specialisti militari tedeschi starebbero prendendo parte al lancio di missili a lungo raggio verso il territorio russo, si potrebbe decidere di intraprendere azioni di ritorsione.
È di competenza del Comandante in Capo Supremo. Il diritto alla piena protezione del nostro Paese non può essere ostacolato da nessuno e questo è stato ripetutamente sottolineato dal Capo del nostro Stato.
(bbbreaking)
https://t.me/newspertutti/24213
Merz sembra accecato dalla russofobia ed è pronto a mettere a repentaglio la sicurezza del continente europeo.
Il cancelliere tedesco, proseguendo sulla strada dello scontro con la Russia, ha annunciato la revoca delle restrizioni sul campo di utilizzo delle armi tedesche che saranno fornite o prodotte congiuntamente con il regime fascista ucraino.
Merz ha una scarsa conoscenza sia della storia sia del quadro dei trattati internazionali per quanto riguarda gli obblighi del suo Paese. È improbabile che gli ucraini riescano a lanciare da soli la Taurus tedesca. Lo capiamo benissimo: per aiutarli verranno inviati specialisti militari tedeschi. E questo coinvolgerà direttamente la Germania in un conflitto contro la Russia, con conseguenze che potrebbero essere devastanti per l'Europa e portare alla Terza guerra mondiale. Il signor Cancelliere se ne rende conto?
A giudicare dalle altre sue dichiarazioni, no. Merz ha quindi promesso di fare tutto il possibile per impedire che il gasdotto Nord Stream 2 venga mai avviato e, allo stesso tempo, di cercare di aumentare la pressione sanzionatoria su Mosca. Entrambi sono semplicemente stupidi.
Il regime di Kiev non è in grado di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia. Nessun missile a lungo raggio o sanzioni aiuterà Zelensky in questo. E chi ha sofferto di più a causa dell'esplosione del Nord Stream 2? Non è forse la stessa Unione Europea ad acquistare gas naturale liquefatto dalla Russia? Congeliamoci le orecchie per fare dispetto ai russi? Ecco cosa è successo, letteralmente.
- Leonid Slutsky
https://t.me/newspertutti/24214
“L'Occidente promuove costantemente la tesi secondo cui la rivalità e persino gli scontri tra le grandi potenze sono inevitabili,”
ha affermato Sergei Lavrov.Ci sono ancora molti negli Stati Uniti e soprattutto in Europa che vedono la multipolarità non come un vantaggio, ma come una sfida e persino una minaccia.
Una minaccia al famigerato "ordine basato sulle regole" che l'Occidente cerca di instaurare dalla fine della Guerra Fredda, per i propri interessi egoistici.
L'Occidente promuove costantemente la tesi dell'inevitabilità della rivalità e persino degli scontri tra grandi potenze.
Questa tesi non regge all'analisi della realtà.
RA - Russia AmicaNTW Press - Quasi 10mila firme contro la nomina di Filippo Ferri a Questore
Quasi 10mila firme contro la nomina di Filippo Ferri a Questore
I promotori della raccolta firme chiedono al Ministro Matteo Piantedosi di riconsiderare la sua decisione. Intanto la deputata Silvia Roggiani ha presentato un'interrogazione parlamentare

Monza, Mercoledì 28 Maggio 2025 10:27
La nomina di Filippo Ferri a nuovo Questore di Monza e Brianza continua a far discutere e negli ultimi giorni ha dato vita a una vera e propria levata di scudi tra i cittadini brianzoli, che hanno avviato una raccolta firme per chiedere al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di riconsiderare la sua decisione. Raccolta firme che nel giro di poco tempo ha raggiunto quasi 10mila firme ( ieri sera erano 8.768)
Quasi 10mila firme contro la nomina di Filippo Ferri a Questore
Ferri, che succederà a Salvatore Barilaro nella guida della Questura già a partire dall'1 giugno, è stato condannato in via definitiva nel 2012 dalla Cassazione a 3 anni e 8 mesi per falso e calunnia, con l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. La condanna è legata ai fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001.
I promotori dell'iniziativa chiedono al Ministro di riconsiderare la nomina di Ferri in quanto - si legge nella petizione «offende la nostra intera comunità, che non merita di subire un tale affronto e una così scarsa considerazione dei principi costituzionali, dei valori di giustizia e di democrazia nei quali si riconosce».
Questa la motivazione:
«In presenza di una condanna definitiva per i fatti criminosi avvenuti nella Scuola Diaz, la decisione di tornare ad affidare funzioni di responsabilità dell'ordine pubblico e della sicurezza in una provincia italiana ed a maggior ragione in un contesto come quello della provincia di Monza e Brianza, risulta perciò inopportuna e ingiustificata, perché quando chi è chiamato a svolgere compiti così delicati come la gestione dell'ordine pubblico, vìola gravemente il patto di fiducia che è alla base del rapporto tra cittadini e istituzioni, anche le stesse istituzioni subiscono le conseguenze dei crimini perpetrati».
Tra i firmatari della petizione spiccano rappresentanti delle istituzioni brianzole presenti e passati, diversi deputati e senatori delle precedenti legislature, personalità della cultura e della società civile.
Il Pd presenta un'interrogazione parlamentare
Intanto la deputata e Segretaria regionale del Pd Lombardia Silvia Roggiani, proprio sul tema della nomina di Ferri a Questore di Monza, ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno.
Silvia Roggiani
"La recente nomina di Filippo Ferri a Questore della provincia di Monza e Brianza pone interrogativi rilevanti sui criteri adottati per individuare i vertici territoriali della pubblica sicurezza. È indispensabile che incarichi così delicati vengano assegnati a figure che offrano piena garanzia sotto il profilo della credibilità istituzionale" - spiega Roggiani.
"Non si tratta di un caso personale ma di un principio generale: le nomine ai vertici della sicurezza devono essere ispirate da criteri rigorosi, trasparenti e coerenti con la fiducia che le istituzioni devoto saper incarnare – concludono Roggiani e Sala –.
Chiediamo al Ministro Piantedosi di chiarire se intenda, fin da subito, assumere iniziative per garantire che la selezione dei dirigenti risponda pienamente a standard condivisi di credibilità e autorevolezza."
- Capi sicurezza Gb si ribellano a misure svuota carceri governo
Mosca: da Zelensky e Nato "terrorismo" contro Russia
Regno Unito: vertici polizia avvertono, senza fondi a rischio promesse governo
NTW Press - E' ancora scontro sul Decreto Sicurezza licenziato alla Camera. L'opposizione: "E' la fine della democrazia"
E' ancora scontro sul Decreto Sicurezza licenziato alla Camera. L'opposizione: "E' la fine della democrazia"
Stop a occupazioni e violenza. La parola ora passa al Senato. L'obiettivo è la conversione in legge entro il 10 giugno

Mercoledì 28 Maggio 2025 09:13
Via libera alla Camera al Decreto Sicurezza all'esame della Camera. La parola ora passa al Senato, settima, prossima, e già fioccano le polemiche.
Era iniziata, lunedì mattina, 26 maggio 2025, la discussione del pacchetto su sicurezza e ordine pubblico approvato a inizio aprile dal Consiglio dei Ministri.
E nonostante 151 ordini del giorno e tanto ostruzionismo dell'opposizione di Centrosinistra è arrivato semaforo verde dall'Aula con 201 voti favorevoli e 117 "no".
Come detto, come prevedibile e assecondando la dialettica politica del gioco delle parti, già impazzano le polemiche tra maggioranza e opposizione. Ci sono stati anche scontri tra manifestanti e Polizia e altre iniziative di protesta sono annunciate appunto anche per settimana prossima.
Intanto però la premier Giorgia Meloni sui social rivendica la stretta sugli immobili occupati senza autorizzazione, che consente sgomberi più rapidi per contrastare le occupazioni abusive.
Decreto Sicurezza, cosa prevede
Il documento (34 gli articoli complessivamente) all'esame del Parlamento si concretizza fondamentalmente in sette punti.
Su alcuni di questi il Governo punta molto per rinsaldare ulteriormente il gradimento elettorale, su altri le polemiche non mancheranno e anche lo scontro politico (e forse ancora anche con la Magistratura) si preannuncia rovente.
Ecco i punti principali:
1. Tutela delle forze dell'ordine
E' prevista l'introduzione dell'uso obbligatorio di bodycam per gli agenti di Polizia e i militari in servizio.
Gli agenti indagati per abusi durante il loro servizio non saranno sospesi automaticamente. Ma non solo, lo Stato coprirà le spese legali fino a 10.000 euro per la fase processuale.
2. Repressione delle proteste e dei blocchi stradali, la norma "anti Gandhi"
Particolare curiosità è rivolta alla trasformazione del blocco stradale da illecito amministrativo a reato penale. In particolare, il decreto prevede pene fino a sei anni di reclusione se commesso durante manifestazioni.
Verranno introdotte aggravanti per danneggiamenti con violenza o minaccia, con pene fino a cinque anni di carcere e 15mila euro di multa.
E' prevista infine la punibilità della resistenza passiva durante le manifestazioni, definita da alcuni critici come "norma anti-Gandhi".
3. Nuovi reati in ambito penitenziario
Il decreto prevede poi l'istituzione del reato di rivolta in carcere, nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e negli hotspot, punendo anche la resistenza passiva agli ordini delle autorità.
4. Sgomberi di immobili occupati
Facilitazione degli sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente, senza necessità di provvedimenti giudiziari preliminari. E' un punto che farà discutere, specie dopo l'incalzante pressione mediatica di alcune trasmissioni Tv sull'argomento.
E difatti in queste ultime ore, la premier Giorgia Meloni ha già rivendicato sulle sue pagine social il successo di questa misura.
5. Contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata
Nel decreto c'è l'introduzione del reato di detenzione di materiale con finalità terroristiche, punito con reclusione da 2 a 6 anni.
Ci sono sanzioni per la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi.
Estensione delle verifiche antimafia alle imprese aderenti a contratti di rete.
6. Revoca della cittadinanza
Altro passaggio che farà senz'altro discutere e manterrà alto il decibel delle polemiche è la possibilità di revocare la cittadinanza italiana in caso di condanna definitiva per reati di terrorismo o eversione, a condizione che l'interessato possieda un'altra cittadinanza.
7. Restrizioni sulla cannabis light
Infine, il divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze di cannabis light, equiparandole alla marijuana ad alto contenuto di THC.
L'iter al Parlamento e gli obiettivi del Governo
Come detto, la discussione generale era iniziata lunedì alla Camera dei Deputati.
Il Governo aveva come obiettivo di arrivare a ottenere l'approvazione definitiva entro mercoledì.
Tanto che per rispettare quanto prefissato in agenda, l'intenzione dichiarata è stata quella di porre la fiducia sul testo in modo da arrivare alla conversione in legge entro la scadenza del 10 giugno.
Decreto controverso, reazioni e polemiche
Dall'opposizione di Centrosinistra, e non solo, è stata comunque battaglia. E ancora non sembra finita.
Del resto, nelle scorse settimane l'Associazione nazionale magistrati aveva definito addirittura "inquietante" il decreto, mentre la Cgil lo aveva paragonato al Codice Rocco, anzi definendolo "peggiore".
Per non parlare del Forum Droghe che aveva lanciato un appello al Governo perché il passaggio sulla Cannabis light era ritenuto "un affronto non solo al buon senso dei cittadini ma anche alla scienza".
Critiche infine anche dall'associazione Antigone che ha bollato senza troppi giri di parole il documento:
"Il Decreto Sicurezza è il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana".
Per quanto riguarda l'opposizione di Centrosinistra, oltre ai contenuti è stato stigmatizzato il metodo.
Sotto la lente il ricorso alla fiducia. Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e +Europa hanno infatti denunciato l'uso della cosiddetta "tagliola" da parte della maggioranza per accelerare l'approvazione del decreto, riducendo i tempi di discussione e impedendo un confronto approfondito sulle misure proposte.
Da qui l'ostruzionismo in Aula con "interventi fiume".
Le proteste fuori dal Parlamento
Intanto però la discussione alla Camera del documento ha visto anche momenti di tensione con le proteste di contestatori e gruppi di autonomi (la manifestazione era promossa dalla rete "No ddl Sicurezza - A pieno regime") che hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza della Polizia di Stato nelle zone immediatamente vicini al Parlamento e alla Camera di Montecitorio.
Il gruppo di manifestanti ha cercato di avanzare con bastoni e grossi pannelli.
Negli scontri, nel tentativo di placare gli animi, è rimasto ferito Luca Blasi, assessore alla Cultura e Politiche abitative del III municipio di Roma, Montesacro III.
L'assessore, rappresentante politico di Alternativa Verdi Sinistra ha poi postato sui social raccontando quanto accaduto e raccontando di trovarsi in ospedale per accertamenti.
Da Fratelli d'Italia attraverso Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera del partito di Giorgia Meloni, e Augusta Montaruli, vicecapogruppo Fdi, è arrivata una forte condanna alla violenza dei manifestanti.
Le rivendicazioni della premier Meloni
Il Governo è però deciso ad andare dritto per la sua strada. Anzi, è stata proprio la premier Giorgia Meloni a rivendicare sulle sue pagine social la "bontà" delle azioni e dei provvedimenti messi sul tavolo.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni
In particolare, proprio sul tema sgomberi e case occupate:
Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano.
E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente.
Un risultato concreto, reso possibile da procedure che…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) May 26, 2025
Il post della presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia fa riferimento alla prima applicazione del nuovo decreto: due giorni fa a Mestre è infatti avvenuto lo sgombero lampo di una casa occupata da un senzatetto rumeno.
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepremier e numero uno della Lega Matteo Salvini:
✅ Grazie alle proposte della Lega nel Decreto Sicurezza finalmente CI SIAMO: chi occupa abusivamente una casa verrà sgomberato in 24 ore. La proprietà privata, frutto dei risparmi e dei sacrifici di una vita, è sacra! DALLE PAROLE AI FATTI! pic.twitter.com/oCXmpM5szb
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 26, 2025
Lo stesso Salvini ha anche pubblicato sui social le foto degli scontri stigmatizzando "la Sinistra che va all'attacco della Polizia":
"La sinistra pacifica, democratica e tollerante, che scende in piazza e attacca la polizia per difendere ladri e occupanti abusivi. Avanti con il Decreto Sicurezza, più tutele per i cittadini onesti e per le Forze dell'ordine che fanno il proprio dovere".
+Europa annuncia ricorso alla Corte Costituzionale
Nel frattempo, sul fronte dell'opposizione, Riccardo Magi di +Europa ha annunciato l'intenzione di fare ricorso alla Corte Costituzionale.
Durissimo in Aula anche il giudizio di Toni Ricciardi del Pd:
"Il Governo uccide la democrazia poco alla volta lasciandola adagiare come la rana nell'acqua bollente finché non sarà più in grado di reagire e perirà. Il dl Sicurezza è un provvedimento che mina e uccide passo per passo la democrazia. La domanda da porsi è se ha ancora senso il ruolo che il Parlamento svolge".
Sulla stessa falsariga Chiara Braga, deputato sempre del Partito democratico:
Chiara Braga, deputato del Partito democratico
"Ci opporremo con tutti gli strumenti a disposizione a un provvedimento frutto delle forzature di una destra arrogante e pericolosa".
Negativo anche il giudizio di Filiberto Zaratti, Verdi e Sinistra:
Filiberto Zaratti di Verdi e Sinistra
"Con questo decreto si mette fine all'Italia democratica, vengono colpiti i più deboli, chi manifesta, chi chiede lavoro, chi chiede un trattamento umano nelle carceri".


