Roma, 4 gen. (Adnkronos Salute) 17:46
Un test del sangue per diagnosticare molto precocemente i tumori. Una novità che, in un prossimo futuro, potrebbe rimpiazzare altri esami di screening come mammografie, colonoscopie o biopsie. L'analisi, infatti, punta a individuare le cellule tumorali che si staccano dal tessuto malato e si trovano in micro quantità nel sangue. Un sistema che servirà, oltre a scoprire una nuova malattia, anche a monitorare rapidamente l’effetto delle terapie già avviate. E' l'obiettivo del gigante farmaceutico Johnson & Johnson che ha siglato un accordo con il General Hospital di Boston, Massachusetts, per la messa a punto definitiva del test. Ricerche precedenti avevano dimostrato che la maggior parte dei malati di cancro avevano cellule maligne in circolo, segno che il male si era già propagato o era sul punto di sviluppare metastasi. La Fda, l'agenzia americana per la regolamentazione dei farmaci, e altre agenzie nel mondo hanno già autorizzato la commercializzazione della tecnologia Ctc ("Circulating Tumor Cell", disponibile anche in Italia) in grado, però, solo di contare le cellule cancerose nei malati: più di tre nel sangue indicano che il tumore continua ad avanzare. Ora il nuovo test, molto più sensibile, promette di individuare la presenza del cancro prima che gli strumenti oggi disponibili possano rilevarlo. Tutto questo grazie a un microchip che contiene un ampio spettro di anticorpi che si attaccano alla superfice delle cellule malate e le rendono luminose, consentendone la 'cattura' per l'analisi in vitro. I ricercatori hanno già pubblicato di recente i primi risultati ottenuti sul New England Journal of Medicine e su Nature. Su questo test si concentrano molte speranze per un balzo in avanti nella diagnosi dei tumori e nelle terapie personalizzate, grazie alla possibilità di monitorare in maniera semplice i risultati della terapia caso per caso. Il centro ricerca sul cancro del Massachusetts General Hospital di Boston, guidato da Daniel Haber, ora impegnato con Johnson & Johnson nel progetto, ha numerosi studi all'attivo sulle cellule tumorali che circolano nel sangue.
Un test del sangue per diagnosticare molto precocemente i tumori. Una novità che, in un prossimo futuro, potrebbe rimpiazzare altri esami di screening come mammografie, colonoscopie o biopsie. L'analisi, infatti, punta a individuare le cellule tumorali che si staccano dal tessuto malato e si trovano in micro quantità nel sangue. Un sistema che servirà, oltre a scoprire una nuova malattia, anche a monitorare rapidamente l’effetto delle terapie già avviate. E' l'obiettivo del gigante farmaceutico Johnson & Johnson che ha siglato un accordo con il General Hospital di Boston, Massachusetts, per la messa a punto definitiva del test. Ricerche precedenti avevano dimostrato che la maggior parte dei malati di cancro avevano cellule maligne in circolo, segno che il male si era già propagato o era sul punto di sviluppare metastasi. La Fda, l'agenzia americana per la regolamentazione dei farmaci, e altre agenzie nel mondo hanno già autorizzato la commercializzazione della tecnologia Ctc ("Circulating Tumor Cell", disponibile anche in Italia) in grado, però, solo di contare le cellule cancerose nei malati: più di tre nel sangue indicano che il tumore continua ad avanzare. Ora il nuovo test, molto più sensibile, promette di individuare la presenza del cancro prima che gli strumenti oggi disponibili possano rilevarlo. Tutto questo grazie a un microchip che contiene un ampio spettro di anticorpi che si attaccano alla superfice delle cellule malate e le rendono luminose, consentendone la 'cattura' per l'analisi in vitro. I ricercatori hanno già pubblicato di recente i primi risultati ottenuti sul New England Journal of Medicine e su Nature. Su questo test si concentrano molte speranze per un balzo in avanti nella diagnosi dei tumori e nelle terapie personalizzate, grazie alla possibilità di monitorare in maniera semplice i risultati della terapia caso per caso. Il centro ricerca sul cancro del Massachusetts General Hospital di Boston, guidato da Daniel Haber, ora impegnato con Johnson & Johnson nel progetto, ha numerosi studi all'attivo sulle cellule tumorali che circolano nel sangue.
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