MANOVRA: SETTE REGIONI DICONO 'NO' AL TICKET =
(AGI) - Roma, 17 lug. -
Il ticket sanitario di 10 euro per le
visite specialistiche, previsto dalla
manovra, non scattera'
automaticamente in tutte le Regioni. La stessa manovra
prevede,
infatti, che ogni Regione possa scegliere autonomamente
se
applicare il ticket o meno, fermo restando ovviamente che si
trattera'
comunque di trovare la copertura finanziaria per
compensare il mancato
finanziamento. Nel giorno dell'entrata in
vigore della manovra, si contano
gia' sette regioni che dicono
'no' al ticket: ultima il Veneto, il cui
governatore Luca Zaia
e' stato categorico: "Niente ticket, non vogliamo
gravare
ancora sui cittadini. Noi abbiamo un bilancio virtuoso, chiuso
con
un attivo di 12,5 milioni di euro, anche se non abbiamo ne'
un 'superticket'
ne' tantomeno l'applicazione dell'addizionale
Irpef". No ai ticket anche
dall'Umbria, la cui presidente
Catiuscia Marini ritiene il ticket una misura
"ingiusta e
iniqua", un "balzello odioso che penalizza i cittadini".
Hanno
detto no gia' nei giorni scorsi Toscana e Emilia Romagna:
domani la
Toscana in giunta approvera' una delibera proprio in
questo senso, mentre
l'Emilia Romagna ha varato una circolare
esplicativa ai direttori generali
delle Asl, proprio per
ufficializzare che il ticket non ci sara'. Del
fronte
"antiticket" fanno parte anche Sardegna, Val d'Aosta e
Trentino
Alto Adige. Stanno studiando se e come evitare l'introduzione
del
ticket Piemonte, Marche, Campania e Friuli, mentre il
Lazio, malgrado
l'espressa contrarieta' del presidente Renata
Polverini, non sembra in grado di evitare almeno per ora
il
ticket vista la sua condizione di regione sottoposta a piano
di
rientro. Quanto al ticket da 25 euro sui codici bianchi, solo
gli
abitanti della Basilicata avvertiranno la novita': nelle
altre regioni erano
gia' in vigore. (AGI)
Pgi
171756 LUG 11
NNNN
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