Spagna, il governo cede agli Indignados
Il governo spagnolo del premier
socialista Josè Luis Zapatero cede alle richieste degli Indignados e
adotta nuove norme di protezione delle famiglie che a causa della crisi
non sono più in grado di pagare il mutuo della casa, uno dei cavalli di
battaglia del movimento di protesta.
Il vicepremier Alfredo Rubalcaba ha
annunciato l'adozione di un decreto con il quale viene aumentata la
parte di redditi mensili di una famiglia che non può essere sottoposta a
prelievo obbligatorio per pagare alle banche il resto del mutuo dopo il
sequestro della casa. Il reddito minimo che non potrà essere toccato è
stato portato da 700 a 961 euro, e a 1350 euro se vi sono almeno due
persone a carico. Il governo Zapatero ha inoltre deciso che in caso di
messa all'asta della casa, per il mancato pagamento del mutuo, non potrà
essere ceduta a meno del 60% del prezzo iniziale (contro il 50%
finora).
Il movimento degli Indignados, attivo da
metà maggio, combatte le espulsioni di famiglie che a causa della crisi
non sono più in grado di pagare i mutui di casa. I giovani del
movimento “Democracia Real Ya!” hanno impedito diverse espulsioni in
particolare a Madrid. Gli Indignados denunciano fra l'altro la
corruzione della politica e la collusione con i banchieri e indicano
come esempio da seguire la “rivoluzione islandese”. In Islanda la
popolazione si è infatti opposta per referendum al trasferimento allo
Stato dei debiti delle banche.
Redazione agenzie
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