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MANOVRA:DE MARIA (PD),GRAVE METTERE IN DISCUSSIONE 25 APRILE
ADESIONE AD APPELLO ANPI DA EX SINDACO
MARZABOTTO
(ANSA) - BOLOGNA, 18 AGO - Il responsabile nazionale Pd Nuove
forme di organizzazione e comunicazione politica, Andrea De
Maria, ha indirizzato una lettera aperta al presidente nazionale
Anpi, Carlo Smuraglia, per ribadire ''il
piu' convinto sostegno
alla posizione assunta dal comitato nazionale Anpi
a seguito
dell'intenzione del Governo di mettere in discussione le
festivita' previste il 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Come
giustamente sottolineate - rileva De Maria - si tratterebbe di
un provvedimento di scarsissima efficacia sul piano economico,
ma molto grave su quello dell'identita' del Paese''.
''Resistenza, lavoro ed equita' sociale, Costituzione e
Repubblica - commenta il dirigente Pd - non sono vuote parole,
ma le basi su cui la nostra Italia democratica trova le ragioni
della sua coesione e, a maggior ragione in un momento cosi'
difficile, valori fondamentali di riferimento per tutti gli
italiani. Sminuirne il significato sarebbe davvero grave e
inaccettabile''. De Maria ricorda anche di essere stato molti
anni sindaco di Marzabotto: ''Non posso non sottolineare il
sacrificio di sangue che e' stato pagato perche' in Italia si
tornasse a festeggiare il 1 maggio e per poter vivere quelle due
giornate di liberta', il 25 aprile e il 2 giugno, dopo gli anni
terribili della dittatura e della guerra. Non e' un caso quindi
che l'Anpi sia cosi' autorevolmente intervenuto
e auspico che
tanti, come sta positivamente accadendo, si uniscano a questa
battaglia''. (ANSA).
GIO
18-AGO-11 10:41 NNNN
(ER) MANOVRA. DE MARIA SCRIVE ALL'ANPI:
UNITI PER DIFESA FESTIVI
LETTERA A SMURAGLIA, "ABOLIZIONE GRAVE PER IDENTITA' PAESE"
(DIRE) Bologna, 18 ago. - "Un provvedimento di scarsissima
efficacia sul piano economico, ma molto grave su quello
dell'identita' del Paese". Andrea De Maria, ieri sindaco di
Marzabotto e oggi responsabile delle Nuove forme di
organizzazione e comunicazione politica nel Pd di Pierluigi
Bersani, scrive al presidente nazionale dell'Anpi,
Carlo
Smuraglia, per confermare la contrarieta' all'abolizione del 25
aprile, dell'1 maggio e del 2 giugno come date festive.
"Resistenza, lavoro ed equita' sociale, Costituzione e Repubblica
non sono vuote parole- scrive De Maria- ma le basi su cui la
nostra Italia democratica trova le ragioni della sua coesione e,
a maggior ragione in un momento cosi' difficile, valori
fondamentali di riferimento per tutti gli italiani. Sminuirne il
significato sarebbe davvero grave e inaccettabile".
Come ex primo cittadino di Marzabotto, poi, "non posso non
sottolineare il sacrificio di sangue che e' stato pagato perche'
in Italia si tornasse a festeggiare l'1 maggio e per poter vivere
quelle due giornate di liberta', il 25 aprile e il 2 giugno, dopo
gli anni terribili della dittatura e della guerra. Non e' un caso
quindi che l'Anpi sia cosi' autorevolmente
intervenuto e auspico
che tanti, come sta positivamente accadendo, si uniscano a questa
battaglia".
(Com/Bil/ Dire)
13:00 18-08-11
NNNN
(ER) MANOVRA. SALIERA CON CHIESA-ANPI: SU
FESTE MISERIA IDEALE
"PER OTTENERE RISPARMI RISIBILI SI COLPISCE LA NOSTRA STORIA"
(DIRE) Bologna, 18 ago. - Giu' le mani dalle feste civili e
religiose. Contro la misura contenuta nella manovra del Governo
fa sentire la propria voce anche la vicepresidente
dell'Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, che da' il proprio
appoggio all'Anpi e a quelle autorita'
ecclesiastiche della
Chiesa cattolica che si sono espresse contro il provvedimento.
"La proposta del Governo di 'normare per legge' la storia civile
e religiosa del popolo italiano attraverso la soppressione e
l'accorpamento di alcune festivita' lascia allibiti e denuncia la
miseria ideale di chi la propone", afferma Saliera in un
intervento postato oggi sul suo blog. "La vita sociale delle
comunita' civili si basa soprattutto su momenti condivisi in cui
si sviluppano la storia, lo stare insieme nel di' di festa e
l'identita' collettiva di un popolo. Questo vale tanto per le
festivita' religiose e patronali, tanto per quelle che, piu' che
laiche, mi piace chiamare costituzionali perche' festeggiano
punti fermi dei valori della nostra Costituzione", cioe' 25
aprile, 1 maggio e 2 giugno.
"Hanno ragione, dunque- aggiunge la numero due della Regione-
i tanti, dall'Anpi ad autorevoli
ecclesiastici anche della Curia
di Bologna, che hanno messo in guardia dal cancellare feste
patronali e feste costituzionali, perche' cosi', in nome di
risibili e ridicoli risparmi e presunti aumenti produttivi, si'
colpisce la nostra storia civile comunitaria".
(Bil/ Dire)
13:11 18-08-11
NNNN
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