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venerdì 5 agosto 2011

salute: dal fico allo iodio e alla cola, le pozioni 'bufala' sotto il sole = la dermatologa, attenzione a tutti gli ingredienti dal mondo botanico

 SALUTE: INFUSO DI FOGLIE DI FICO PER ABBRONZARSI, GRAVE USTIONE A MILANO =
IL CASO SEGNALATO DAL CAV DI NIGUARDA, LA REGIONE METTE IN
GUARDIA SU RISCHI

Milano, 5 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - La voglia di
tintarella puo' costare cara a chi insegue 'effetti speciali' con
lozioni solari fai-da-te, prodotti fatti in casa e applicati nella
convinzione che naturale faccia sempre rima con buono. Il Centro
antiveleni dell'ospedale Niguarda di Milano ha segnalato un grave
episodio di fotosensibilizzazione, con lesioni della pelle e ustioni,
per un uso improprio a scopo abbronzante di un infuso contenente
foglie di 'Ficus carica' (il comune fico dei nostri giardini). Lo
comunica la direzione generale Sanita' della Regione Lombardia,
mettendo in guardia dall'utilizzo di prodotti casalinghi che possono
causare gravi danni alla salute.

"L'utilizzo di questo infuso per potenziare l'abbronzatura - si
legge nelle nota - e' una tecnica che trova origine in credenze
popolari, tramandate per via orale e scritta, che spesso vengono
praticate nella falsa convinzione che 'il naturale e' bello e non fa
male'. Va segnalato che le foglie di Ficus carica, per contatto o
sfregamento con la pelle, normalmente sono causa di irritazioni
cutanee, ma in soggetti predisposti possono dare origine a grave
fotosensibilizzazione e causare ustioni cutanee estremamente gravi",
avverte la Regione.

"Si invita quindi a evitare l'uso di questo vegetale per
favorire l'abbronzatura: le sostanze contenute nelle foglie e nel
lattice" della pianta, ossia "furocumarine, bergaptene e psoralene, se
poste a contatto con la pelle accaldata per l'esposizione ai raggi
solari, possono arrecare gravi danni alla pelle e di conseguenza
all'intero organismo".

(Red-Opa/Col/Adnkronos)
05-AGO-11 11:15

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SALUTE: DAL FICO ALLO IODIO E ALLA COLA, LE POZIONI 'BUFALA' SOTTO IL SOLE =
LA DERMATOLOGA, ATTENZIONE A TUTTI GLI INGREDIENTI DAL MONDO
BOTANICO

Milano, 5 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Lozioni casalinghe
a base di birra, succo di limone e persino tintura di iodio o bevande
alla cola. Presunti ingredienti 'abbronzanti' usati da soli o
combinati, in mix inutili e molti spesso rischiosi per la salute della
pelle. La fantasia dei fanatici della tintarella fai-da-te non ha
limiti. E il caso di grave ustione causata da un infuso 'home made' di
foglie di fico, segnalato dal Centro antiveleni dell'ospedale Niguarda
di Milano e riportato oggi dalla direzione generale Sanita' della
Regione Lombardia, non stupisce la dermatologa Riccarda Serri,
presidente di Skineco, associazione internazionale di ecodermatologia.

"Esiste un precedente - ricorda l'esperta all'Adnkronos Salute -
Anni fa per abbronzarsi alcune ragazze in Versilia avevano utilizzato
anche loro un decotto a base di foglie di fico, e una era addirittura
stata prelevata in elicottero e trasportata al centro grandi ustionati
di Genova". La specialista mette in guardia contro le 'bufale' sotto
il sole e avverte: "In generale vanno evitate tutte le sostanze che
provengono dal mondo botanico. Un universo che teoricamente non e'
nato per noi, se si pensa che il nostro organismo e' composto da
proteine animali".

In ogni caso, per evitare pericolose fotosensibilizzazioni il
buon senso consiglia di "limitarsi all'impiego di prodotti
specificamente studiati, testati e validati per essere usati sulla
pelle durante l'esposizione solare". Solo gli addetti ai lavori,
infatti, sanno scegliere e abbinare le sostanze giuste - naturali e
non - per un'abbronzatura sicura. (segue)

(Opa/Col/Adnkronos)
05-AGO-11 14:03

NNNNSALUTE: DAL FICO ALLO IODIO E ALLA COLA, LE POZIONI 'BUFALA' SOTTO IL SOLE (2) =
L'ESPERTA, LEGGENDE METROPOLITANE 'FIGLIE' DEGLI ANNI '70

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Per chi ama l'effetto dorato
regalato dal sole, la tentazione di credere a falsi miti e luoghi
comuni e' forte. E soprattutto da giovane, nemmeno chi di pelle se ne
intende e' immune dal desiderio di vincere la 'prova-colore'.

"Negli anni '70 ne abbiamo fatte di tutti i colori", confessa la
dermatologa. "Addirittura la tintura di iodio e la cola, forse per la
loro tipica nuance scura, venivano considerate potenziali 'alleate'
benche' in realta' sulle cellule-fabbrica di melanina non abbiano
alcun potere. Si usavano anche il succo di limone e la birra, messa
soprattutto sui capelli per produrre striature chiare tipo meches.
Giocavamo con gli ingredienti, facevamo a gara per inventare la
pozione piu' abbronzante e abbiamo rischiato molto", riflette Serri.
"Tutti, pero' - precisa l'esperta - sapevamo che il fico era molto
pericoloso e per fortuna non l'abbiamo mai sperimentato".

Insomma, "in tutti questi casi si tratta delle classiche
leggende metropolitane che si sono perpetuate negli anni, di prodotti
fai-da-te inutili e potenzialmente anche molto dannosi". Il problema
e' che "quando si scontrano con i fotoni dell'energia solare, queste
sostanze agiscono come un insulto alla pelle", spiega la dermatologa.
(segue)

(Opa/Col/Adnkronos)
05-AGO-11 14:29

NNNN

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