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venerdì 5 agosto 2011

tumori: al gemelli (rm) prima radioembolizzazione, trattato paziente anziano

TUMORI: AL GEMELLI (RM) PRIMA RADIOEMBOLIZZAZIONE, TRATTATO PAZIENTE ANZIANO =
TERZO CENTRO DEL LAZIO A DISPORRE DI QUESTA ARMA PER CURARE
FEGATO

Roma, 5 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Primo trattamento di
radioembolizzazione epatica con un dispositivo medico di ultima
generazione eseguito con successo al policlinico universitario
Agostino Gemelli di Roma su un paziente anziano di 84 anni con un
cancro al fegato. Le neoplasia - comunicano dal policlinico - era di
elevate dimensioni (9cm) e presentava trombosi portale, che non
permetteva qualunque altra forma di terapia. La procedura e' stata
eseguita senza alcuna complicanza e il paziente e' stato dimesso in
buone condizioni cliniche quattro giorni dopo il trattamento.

La radioembolizzazione e' una procedura di radiologia
interventistica che consiste nella iniezione nel tumore di microsfere
di vetro, che contengono l'elemento radioattivo ittrio-90 utilizzando
come vettore il sangue del tumore stesso.(segue)

(Com-Bdc/Col/Adnkronos)
05-AGO-11 14:30

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(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il Gemelli - si legge in una nota
- diventa cosi' il terzo ospedale della Regione Lazio, insieme
all'Istituto Regina Elena e all'Ospedale di Latina, a poter offrire ai
malati di tumore epatico resistente ad altri trattamenti questa
sofisticata procedura.

Per questo primo trattamento di radioembolizzazione epatica gli
specialisti del dipartimento di Bioimmagini e scienze radiologiche del
Gemelli, diretto da Lorenzo Bonomo, hanno impiegato un device di nuova
generazione rispetto a quello utilizzato nelle altre due strutture
chiamato 'TheraSphere'. Sono solo otto in Italia i centri oncologici
attrezzati per l'impiego di questa procedura con TheraSphere,
affiancandosi a prestigiosi centri di trattamento europei quali la
Bclc Group Hospital Clinic di Barcellona (Spagna) e il Centre Eugene
Marquis di Rennes (Francia), e 18 in totale, considerando i centri
italiani che utilizzano anche l'altro dispositivo medico in commercio
(Sirtex). (segue)

(Com-Bdc/Col/Adnkronos)
05-AGO-11 14:37

NNNNTUMORI: AL GEMELLI (RM) PRIMA RADIOEMBOLIZZAZIONE, TRATTATO PAZIENTE ANZIANO (3) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "La radioembolizzazione si
caratterizza per essere una procedura gestita in maniera
multidisciplinare - spiega Bonomo - con la presenza di competenze
chirurgiche, gastroenterologiche, radiologiche, medico-nucleari e
fisiche, tali da rendere possibile l'esecuzione del trattamento in
maniera sicura ed efficace". Il risultato raggiunto al Gemelli, che
permette di aggiungere una nuova efficace arma all'arsenale di
strumenti per combattere l'epatocarcinoma, e' stato possibile grazie
al lavoro del Gruppo multidisciplinare per la gestione
dell'Epatocarcinoma denominato HepatoCatt, attivo dal 2008. Il gruppo
comprende tutti gli specialisti che operano in tale ambito (epatologi,
radiologi diagnostici e interventisti, chirurghi del fegato e del
trapianto, oncologi, anatomo-patologi, radioterapista, medici
nucleari, fisici).

A oggi, con oltre 250 nuovi casi di cancro al fegato valutati e
trattati ogni anno - evidenzia la nota - il Gemelli si pone come
l'ospedale con la maggiore casistica del Lazio e del Centro-Sud e tra
i primi tre d'Italia. La radioembolizzazione epatica puo' essere
utilizzata in pazienti con tumori epatici primitivi (epatocarcinoma o
colangiocarcinoma) o secondari (metastasi da tumore colon-retto,
mammella, neuroendocrini) e ha dimostrato buoni risultati in termini
di risposta locale di malattia e soprattutto di sopravvivenza.

La radioembolizzazione epatica viene eseguita in anestesia
locale, tramite una piccola incisione dall'inguine, senza richiedere
tagli chirurgici. E' un trattamento non doloroso, ben tollerato, con
minimi effetti collaterali; in particolare, dopo il trattamento il
paziente puo' presentare una sindrome caratterizzata da febbricola,
stanchezza, affaticamento e riduzione dell'appetito, che tende a
risolversi spontaneamente dopo 10-12 giorni. I dati attualmente
riportati in letteratura hanno dimostrato che tale procedura consente
un significativo aumento dell'aspettativa e della qualita' di vita dei
pazienti con patologia epatica in stadio avanzato, per i quali non ci
sarebbe stato alcun altro trattamento possibile.

(Com-Bdc/Col/Adnkronos)
05-AGO-11 14:42

NNNN

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