G8. DELRIO: SCUSE MANGANELLI? COSI' CI SENTIAMO PIU' A CASA
E CHIEDE RISPOSTE CHIARE ANCHE PER STRAGE 7 LUGLIO 1960
(DIRE) Bologna, 7 lug. - "Se al di la' di una sentenza, il capo
della Polizia si sente in dovere di chiedere scusa, vuol dire che
allora ci sentiamo piu' a casa nella nostra Repubblica e possiamo
ancora scrivere tante pagine insieme". Lo afferma il sindaco di
Reggio Emilia e presidente dell'Anci, Graziano Delrio, che
stamattina ha partecipato alla cerimonia per ricordare il 52esimo
anniversario dei Martiri del 7 luglio 1960 a Reggio Emilia. Alla
celebrazioni ha partecipato anche il sindaco di Genova, Marco
Doria, che "ha voluto essere qui con noi per fare memoria di
fatti che creano, in questo giorno soprattutto, un legame tutto
particolare tra le citta' di Genova e Reggio Emilia", sottolinea
Delrio, che facendo riferimento alla sentenza della Corte di
Cassazione sul G8 afferma: "La Corte di Cassazione ha finalmente
detto una parola chiara e di questo avevamo bisogno, anche se
dopo 11 anni. Cosi' come avremmo bisogno di una parola chiara,
piu' chiara, sui fatti di Reggio Emilia del 1960, una parola
questa che ancora attendiamo". Il 7 luglio 1960 cinque giovani
operai furono uccisi dalle forze dell'ordine durante una
manifestazione sindacale di piazza.
Quel giorno, afferma Delrio, "la democrazia penso' di
difendersi sparando su questa piazza e quindi sparando su se
stessa". Inevitabile, osserva il numero uno Anci, andare col
pensiero alla "sentenza di due giorni fa sui fatti alla caserma
Diaz durante il G8, che ferirono nuovamente la citta' di Genova e
il nostro Paese". Per Delrio "e' giusto pensare, come ha detto il
capo della Polizia, che e' giunto il momento delle scuse per la
Diaz. E noi ne siamo felici". E guardando al futuro, conclude:
"Abbiamo bisogno che la democrazia non uccida se stessa, come
invece fece il 7 luglio 1960. Cio' che e' stato, qui a Reggio
Emilia, come a Licata, a Roma e a Genova, non accada mai piu'.
Questo ci auguriamo".
(Com/Pir/ Dire)
16:23 07-07-12
NNNN
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