Riceviamo e pubbichiamo
COMUNICATO STAMPA DI VITTORIO AGNOLETTO
MOTIVAZIONI SENTENZA
DIAZ: LE RESPONSABILITA’ DI DE GENNARO
LO RENDONO INCOMPATIBILE CON
L’INCARICO DI GOVERNO.
Milano, 2 ottobre
2012. Le motivazioni della sentenza Diaz
sono di estrema importanza. Infatti: stabiliscono definitivamente che l’assalto
alla scuola fu totalmente immotivato e avvenne in assenza di qualunque
provocazione; individuano precise responsabilità in tutta la catena di comando,
dai dirigenti presenti davanti alla scuola fino ai vertici nazionali della
polizia, senza nessuna esclusione, cancellando così qualunque tentativo di
relegare le responsabilità delle violenze a qualche singola “mela marcia”.
Ma il punto più importante delle motivazioni oggi depositate
è l’esplicito coinvolgimento di De Gennaro nelle responsabilità della notte
cilena; infatti secondo la Cassazione l’ordine di De Gennaro di procedere ad
arresti di massa prevalse sulla necessità di rispettare la legalità durante la
perquisizione. De Gennaro non è stato condannato perché non era imputato in
questo processo, ma, dopo quanto ha scritto la Cassazione, la sua permanenza
nel governo Monti come sottosegretario alla sicurezza è incompatibile con la
lealtà democratica e il rispetto della Costituzione che deve avere chi è chiamato
a ricoprire ruoli di tale responsabilità. Mi auguro che ci sia qualche
parlamentare che abbia un sussulto di dignità e ne chieda le immediate
dimissioni.
Il coinvolgimento di De Gennaro da parte della Corte di
Cassazione apre anche un’altra questione di enorme importanza: è impensabile
che il capo della polizia di allora abbia potuto assumere simili decisioni
senza il coinvolgimento, o almeno senza aver informato il governo nelle figure
del Presidente del Consiglio e del ministro dell’Interno, nelle persone di
Berlusconi e Scajola che dovrebbero essere chiamati pubblicamente a rispondere
delle loro responsabilità.
Le motivazioni della sentenza restituiscono dignità e
speranza ad una generazione e a centinaia di migliaia di giovani che, andati a
Genova per manifestare per un mondo migliore sono stati prima stritolati dalla
violenza dello stato e poi criminalizzati come se fossero dei delinquenti.
Vittorio Agnoletto portavoce del GSF – Genoa Social Forum-
nel luglio 2001.
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