Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-18649
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Interrogazione a risposta scritta 4-18649
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 21 novembre 2012, seduta n.721
mercoledì 21 novembre 2012, seduta n.721
BARBATO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso
che: Anna Maria Cancellieri, ex prefetto, è stata nominata Ministro dell'interno nel Governo Monti il 16 novembre 2011;
nel 2009 quando era ancora prefetto di Genova dichiarò che non vi fossero infiltrazioni mafiose in città, smentita qualche anno più tardi per i numerosi arresti per 'ndrangheta condotti dalle forze dell'ordine. Inoltre, ad ottobre 2011 in un'intervista il presidente della commissione antimafia, Giuseppe Pisanu, riferendosi alla Liguria dichiara che qui sono presenti tutte e tre «le organizzazioni criminali italiane ovvero Cosa nostra, Camorra e 'ndrangheta. Ma quest'ultima è la più forte perché possiede maggiore capacità di espansione» e perché, secondo quanto appreso, possiede una maggior liquidità calcolata in decine e decine di miliardi di euro. «Secondo la Gdf - ha detto Pisanu - il solo gioco d'azzardo e quello legale sono capaci di fruttare alla criminalità organizzata fino a 50 miliardi l'anno». Per gli inquirenti, infatti, anche in Liguria la 'ndrangheta ha «isolato Cosa nostra e Camorra così come ha fatto nel resto d'Italia "regionalizzando" le due organizzazioni»;
sempre nel 2009 l'allora presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, coinvolto nel giugno 2012 in una inchiesta della procura di Catania per «associazione mafiosa», la nomina «commissario» per il teatro Bellini. Qui, il futuro Ministro alla fine del 2009 «viene indagata dalla procura etnea per abuso d'ufficio. Il pm Alessandro La Rosa le contesta consulenze inutili e costose per i bilanci del teatro» (www.ilfattoquotidiano.it), il sospetto era che «potessero essere finalizzate a creare, un indebito vantaggio patrimoniale a favore dei consulenti. La Cancellieri risulta tutt'oggi indagata per abuso d'ufficio» (www.liberoquotidiano.it);
il 17 febbraio 2010 è stata nominata commissario prefettizio al comune di Bologna, ricevendo critiche aspre per «per la proroga ai finanziamenti alle scuole private per più di un milione di euro, nonostante le ristrettezze del bilancio comunale»;
il 19 maggio 2011 Il Corriere di Bologna pubblica: «Dodici residenti che si affacciano su piazza San Francesco hanno diffidato le autorità per le presunte inadempienze. Non ricevendo risposte da Comune e Prefettura, sono andati oltre, hanno unito le forze (economiche) pur non conoscendosi tutti e pur non appartenendo a un comitato, si sono affidati a un avvocato. Tre mesi fa hanno fatto una denuncia-querela a Cancellieri e Tranfaglia, molto probabilmente finita nello stesso dossier «anti-baccano» della Procura» (http://corrieredibologna.Corriere.it);
Il fatto quotidiano ha recentemente pubblicato la notizia di una liquidazione a carico di Piergiorgio Peluso (figlio del Ministro) pari a circa tre milioni e 600 mila euro per un anno di lavoro alla Fondiaria Sai, la società assicurativa dell'imprenditore Salvatore Ligresti, già arrestato per tangenti e indagato per corruzione;
da varie notizie apparse online a fine ottobre emerge il riferimento a decisioni della magistratura aventi ad oggetto l'accertamento di responsabilità del marito del Ministro Cancellieri, ex farmacista Peluso, per truffa ai danni dello Stato in relazione alla vendita di farmaci con fustelle segnaprezzo false;
in particolare si fa riferimento alla sentenza n. 7075 del 2006 della V sezione del Consiglio di Stato che, a sua volta, richiama sentenze penali sia del giudice di merito che di legittimità;
in data 5 novembre 2012 il Ministro Cancellieri ha respinto le dimissioni del prefetto Nicola Izzo, vice capo polizia di Stato, che, fonti stampa indicano, in base ad un dossier anonimo di circa 20 pagine pervenuto in procura a Roma, coinvolto in casi di malaffare nella gestione di appalti e aste per l'acquisto di impianti tecnologici;
nel 2009 lascia l'amministrazione dell'interno ed è collocata in quiescenza;
il 7 agosto 2012 per effetto cosiddetta «spending review» (articolo 5, comma 9, decreto-legge n. 95 del 2012) è stato disposto che: «È fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2011, nonché alle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (nonché alle autorità) indipendenti ivi inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli delle stesse e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nel corso dell'ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dello stesso incarico di studio e di consulenza»;
il Ministro Cancellieri, a giudizio dell'interrogante, ha omesso in quest'ultimo anno la propria vigilanza sull'operato dell'ex prefetto di Napoli Andrea De Martino, già oggetto di una circostanziata interrogazione da parte del sottoscritto circa omissioni e nomine discutibili;
appare evidente all'interrogante che la situazione del Ministro interrogato si presenta in conflitto con quella onestà morale necessaria per l'espletamento delle proprie funzioni a garanzia del rispetto della legge posto che l'articolo 54, secondo comma, della Carta costituzionale stabilisce che i cittadini chiamati a svolgere funzioni pubbliche devono adempierle «con disciplina ed onore», imponendo non solo il rispetto della «legalità formale», ma anche l'osservanza di ineludibili principi etico-morali -:
se il Ministro interrogato intenda rassegnare le proprie dimissioni. (4-18649)
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