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martedì 3 dicembre 2013

FARMACI: 'PILLOLO' PIU' VICINO, E' MADE IN AUSTRALIA E BLOCCA SPERMATOZOI =


FARMACI: 'PILLOLO' PIU' VICINO, E' MADE IN AUSTRALIA E BLOCCA SPERMATOZOI =
NUOVO APPROCCIO PER CONTRACCETTIVO MASCHILE, SARA' UN COCKTAIL
DI 2 MOLECOLE

Milano, 3 dic. (Adnkronos Salute) - Un cocktail di due farmaci
per 'imprigionare' gli spermatozoi durante l'orgasmo maschile,
impedendone l'ingresso nel liquido seminale e permettendo quindi
rapporti sessuali al sicuro dal rischio di gravidanze indesiderate. E'
una sorta di "vasectomia biologica" quella a cui sta lavorando un
gruppo di scienziati dell'universita' di Monash, in Australia. Per
conquistare l'Eldorado della contraccezione, il 'pillolo' per lui,
Sabatino Ventura e colleghi hanno sperimentato con successo nei topi
un nuovo approccio: arrivare, in sostanza, a uno sperma senza
spermatozoi.

In uno studio pubblicato su 'Pnas', il team australiano e'
riuscito a produrre topi geneticamente modificati nei quali lo sperma
resta confinato nei suoi 'magazzini' naturali, senza poter passare nei
dotti deferenti che lo incanalerebbero nel liquido seminale durante
l'eiaculazione. Questi animali 'ogm' risultano cosi' infertili, ma
"l'effetto e' rapidamente reversibile e la qualita' dello sperma non
viene alterata", assicura Ventura alla Bbc online.

In altre parole, la nuova via per arrivare al pillolo
consentirebbe di superare i limiti delle strade battute finora.
"Alcuni dei farmaci che sono stati utilizzati con l'obiettivo di
produrre sperma non funzionale hanno effetti collaterali
intollerabili", ricorda infatti lo scienziato. Per esempio possono
incidere negativamente sul desiderio sessuale, o modificare in modo
permanente la produzione di sperma. (segue)

(Opa/Col/Adnkronos)
03-DIC-13 12:40
FARMACI: 'PILLOLO' PIU' VICINO, E' MADE IN AUSTRALIA E BLOCCA SPERMATOZOI (2) =
NEI TOPI FUNZIONA, MA ANCORA UNA DECINA D'ANNI PER ARRIVARE
ALL'UOMO

(Adnkronos Salute) - In passato l'e'quipe di Ventura era gia'
riuscita a rendere infertili dei topi, cambiando il loro Dna in modo
da bloccare la produzione di due proteine necessarie a mobilizzare gli
spermatozoi. "Adesso si tratta di capire se la strada e' percorribile
farmacologicamente. Probabilmente serviranno due farmaci", ipotizza lo
studioso: uno esisterebbe gia' ed e' stato utilizzato per decenni nei
pazienti con ipertrofia prostatica benigna, mentre per sviluppare il
secondo bisognerebbe partire da zero. Un processo che richiederebbe
una decina d'anni.

Le proteine bersaglio di questo ipotetico cocktail sono
coinvolte anche nel controllo dei vasi sanguigni. Colpendoli, quindi,
il rischio e' di produrre effetti indesiderati sulla pressione e la
frequenza cardiaca, anche se nei topi e' stato osservato solo calo
"molto lieve" della pressione sanguigna. Inoltre, ci potrebbe essere
un impatto sul volume dell'eiaculato.

Prima di arrivare al pillolo, insomma, c'e' ancora molto lavoro
da fare. Cio' premesso, quello australiano "e' davvero un buono
studio", con un effetto "quasi simile a una vasectomia biologica che
blocca il cammino dello sperma - commenta alla Bbc Allan Pacey,
andrologo dell'universita' di Sheffield - E' una buona idea, ma ora
bisogna andare avanti e capire se funziona nell'uomo".

(Opa/Col/Adnkronos)
03-DIC-13 12:49


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