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domenica 28 ottobre 2018

Boeri: quota 100? non avvantaggiare chi va in pensione prima

DOMENICA 28 OTTOBRE 2018 12.28.57

Boeri: quota 100? non avvantaggiare chi va in pensione prima

Boeri: quota 100? non avvantaggiare chi va in pensione prima Serve gradualità per evitare impatti sul debito Roma, 28 ott. (askanews) - Per la riforma della legge Fornero e il meccanismo di quota 100 "finora c'è solo un fondo di 6,7 miliardi per il 2019 che poi diventano 7. Anche considerando solo l'uscita con 38 anni di contributi e 62 di età già dal 2020 servirebbero più risorse perché la spesa sarebbe inevitabilmente crescente. Con un limite fisso di spesa si andrebbe a creare un meccanismo a rubinetto che a un certo punto sospende l'erogazione o limita gli importi. Se è questo che ha in mente il governo ci sarebbe un incentivo a fare domanda appena possibile". Lo sostiene Tito Boeri, presidente dell'Inps in un intervista al Messaggero in cui consiglia al governo di introdurre meccanismi per rendere il tutto più graduale. "Dal momento che la manovra deve ancora essere scritta - spiega -. Non c'è bisogno di fare passi indietro. Si potrebbe, esempio, applicare alle nuove pensioni anticipate, sulla quota retributiva, il meccanismo ipotizzato per quelle sopra i 90 mila euro nel progetto di legge D'Uva-Molinari presentato alla Camera: riduzione dell'importo in proporzione agli anni di anticipo rispetto ai 67 anni. Una correzione attuariale equa, che evita di avvantaggiare chi va pensione prima rispetto a chi si ritira più tardi dal lavoro. Oppure ricalcolare l'importo con il contributivo a partire dal 1996. In entrambi i casi si potrebbero rispettare i tetti stabiliti senza aumentare il debito futuro, perché con il tempo il sistema si rimetterebbe in equilibrio da solo: è proprio l'impatto sul debito quello che spaventa l'Europa e gli investitori. E si eviterebbe di spingere la gente ad uscire il prima possibile". Si parla anche di cancellare il meccanismo di adeguamento all'aspettativa di vita. "Sulle pensioni di vecchiaia l'effetto sarebbe devastante - avverte Boeri -. Abbiamo presentato il nostro sistema pensionistico in Europa e altrove con questa caratteristica che lo rende sostenibile. Sulle sole pensioni anticipate ci sarebbe un impatto più gestibile. Osservo però che il tema non faceva nemmeno parte degli impegni elettorali e che dopo lo scatto del 2019 il successivo probabilmente interverrebbe nel 2023, all'inizio della nuova legislatura". Gal 20181028T122853Z

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