DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019 12.09.37
* Mattarella ricorda Marzabotto: male non è sconfitto per sempre
* Mattarella ricorda Marzabotto: male non è sconfitto per sempre "Storia è maestra. Pericoli riaffiorano quando avanzano egoismi"
Roma, 29 set. (askanews) - "La storia, anche quella dolorosa, ci
è maestra. Il male che abbiamo conosciuto non può dirsi mai
sconfitto per sempre. I pericoli riaffiorano quando la
responsabilità si attenua e gli egoismi avanzano. Anche per
questo la memoria di Marzabotto e di monte Sole va custodita,
come è stato fatto negli anni dalle comunità più ferite: al tempo
stesso va trasmessa ai più giovani in modo che i valori di pace e
di libertà si rafforzino sempre più come patrimonio comune e come
base fondamentale della nostra vita sociale". Lo afferma il
presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando la
strage di Marzabotto.
"A 75 anni dall'immane sterminio di donne e di uomini, di bambini
e di anziani, che le squadre naziste compirono nell'area del
comune di Marzabotto e nei territori alle pendici di Monte Sole -
afferma il Capo dello Stato - la Repubblica ricorda i tanti
innocenti uccisi, il dolore atroce dei sopravvissuti, quella
ferita all'umanità. Il 29 settembre del 1944 cominciò il barbaro
eccidio, e le stragi proseguirono per giorni. Fu un crimine
efferato e disumano. Alle atrocità della barbarie nazifascista la
Repubblica e la sua democrazia hanno risposto ponendo al centro
la persona, affermando l'aspirazione alla pace e quella alla
giustizia, il rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo e,
insieme, dei diritti delle comunità in cui l'uomo si realizza. La
Repubblica è nata da questo riscatto popolare, dal rifiuto
dell'odio e della volontà di potenza, dalla resistenza
all'ideologia di sopraffazione e di violenza. Le basi
repubblicane sono iscritte in una comunità nazionale legata da
spirito di solidarietà, che sa riconoscere il bene comune,
trovando l'unità nei momenti decisivi e facendosi promotrice di
pace e cooperazione. Non più un nazionalismo che esaspera i
contrasti: così nel dopoguerra è sorta l'Europa 'unita nella
diversità'".
Afe 20190929T120931Z
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