MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2019 14.37.49
Sicurezza: Rizzi, pattuglie miste ai confini strumento molto utile =
(AGI) - Trieste, 20 nov. - "Il tema delle pattuglie miste ai confini "e' uno degli strumenti che stiamo utilizzando maggiormente, abbiamo protocolli di intesa con molti Paesi sia transfrontalieri che dall'altra parte del mondo". Lo ha detto il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia di Stato, a margine della Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di Polizia all'universita' di Trieste. "Quello delle pattuglie miste - ha aggiunto - "e' uno strumento che si e' rivelato molto utile, inizialmente con un contingente minimo, oggi riusciamo a schierare dalle otto alle 10 persone per pattugliamento". Per Rizzi "e' una forma che consente un modo di dialogo tra i vari Paesi, una forma di integrazione, ma anche un segnale molto forte di come il tema della sicurezza sia un tema globale. Oggi la precondizione di poter vivere sicuri e' quanto mai sentita come una esigenza primaria da tutti i Paesi del mondo". A livello internazionale "ci sono delle forme di cooperazione che passano spesso attraverso le persone e quindi non sempre ci sono solo luci, ma ci sono anche le ombre", ha detto Rizzi rispondendo sulla presunta mancata comunicazione da parte della Polizia tedesca in merito alla pericolosita' di Alejandro Meran, il dominicano che ha ucciso i due agenti Metteo Rotta e Pierluigi Demenego alla Questura di Trieste. (AGI) (AGI) Ts1 Ts1/Rob 201437 NOV 19 NNNN
Sicurezza: Rizzi, pattuglie miste ai confini strumento molto utile =
(AGI) - Trieste, 20 nov. - "Il tema delle pattuglie miste ai confini "e' uno degli strumenti che stiamo utilizzando maggiormente, abbiamo protocolli di intesa con molti Paesi sia transfrontalieri che dall'altra parte del mondo". Lo ha detto il prefetto Vittorio Rizzi, vice capo della Polizia di Stato, a margine della Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di Polizia all'universita' di Trieste. "Quello delle pattuglie miste - ha aggiunto - "e' uno strumento che si e' rivelato molto utile, inizialmente con un contingente minimo, oggi riusciamo a schierare dalle otto alle 10 persone per pattugliamento". Per Rizzi "e' una forma che consente un modo di dialogo tra i vari Paesi, una forma di integrazione, ma anche un segnale molto forte di come il tema della sicurezza sia un tema globale. Oggi la precondizione di poter vivere sicuri e' quanto mai sentita come una esigenza primaria da tutti i Paesi del mondo". A livello internazionale "ci sono delle forme di cooperazione che passano spesso attraverso le persone e quindi non sempre ci sono solo luci, ma ci sono anche le ombre", ha detto Rizzi rispondendo sulla presunta mancata comunicazione da parte della Polizia tedesca in merito alla pericolosita' di Alejandro Meran, il dominicano che ha ucciso i due agenti Metteo Rotta e Pierluigi Demenego alla Questura di Trieste. (AGI) (AGI) Ts1 Ts1/Rob 201437 NOV 19 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento