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mercoledì 20 novembre 2019

PERSONAGGIO = Vindman, l'eroe di guerra che imbarazza Trump =

MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2019 13.44.29


= IL PERSONAGGIO = Vindman, l'eroe di guerra che imbarazza Trump =

(AGI) - Roma, 20 nov. - "Papa', la mia presenza qui oggi, al Congresso, a parlare ai nostri rappresentanti eletti, e' la prova che hai preso la decisione giusta 40 anni fa...Non ti preoccupare, staro' bene per aver detto la verita'". Queste le parole con le quali Alexander Vindman ha aperto la sua deposizione ieri di fronte alla commissione Intelligence della Camera nell'ambito della procedura per il possibile impeachment del presidente americano, Donald Trump. Vindman era tra i pochi presenti alla telefonata tra il capo della Casa Bianca e il leader ucraino, Volodimir Zelensky. "Tenente colonnello dell'esercito", come ha puntualizzato in aula, rispondendo al repubblicano Devin Nunes che si era rivolto a lui semplicemente come 'Signor Vindman', veterano di guerra, immigrato da bambino dall'Urss in America, Vindman non ha usato giri di parole e ha inferto un duro colpo all'inquilino della Casa Bianca; e nel corso dell'audizione ha dato filo da torcere ai deputati repubblicani che hanno cercato di distruggere la sua immagine di soldato al servizio della patria, insinuando dubbi sulla sua lealta'. "Francamente, non potevo credere a quello che stavo sentendo", ha testimoniato, riferendosi alla telefonata del 25 luglio nella quale Trump chiedeva a Zelensky il "favore" di indagare sui Biden. "Senza esitazione, sapevo che dovevo riferirlo. E' improprio per il presidente degli Stati Uniti chiedere a un governo straniero di indagare un cittadino americano e oppositore politico". Nato nell'Ucraina che allora faceva parte dell'Unione Sovietica da una famiglia di origini ebraiche, Vindman e' arrivato negli Usa nel 1979 quando aveva solo 3 anni, insieme al fratello gemello, con i genitori. E proprio il fratello gemello era ieri presente all'audizione. Una volta cresciuti, entrambi hanno scelto la carriera militare ("Volevo dedicare la mia vita al servizio della nazione che aveva dato alla mia famiglia rifugio da un'oppressione autoritaria", ha raccontato lui), ha servito come ufficiale di fanteria in Corea del Sud, Germania e Iraq; nel Paese mediorientale nel 2004 e' stato ferito da una mina ed ha ricevuto la medaglia Purple Heart che ieri al Congresso orgogliosamente mostrava sulla divisa. Sfruttando le sua conoscenza delle lingue e della geopolitica eurasiatica, ha lavorato per i Capi di Stato Maggiore prima che il Pentagono lo spedisse nel luglio 2018 alla Casa Bianca come esperto nel Consiglio di Sicurezza Nazionale. In passato, era iscritto alle liste elettorali come Democratico. Ma ai repubblicani che insinuavano sia tra le fila dei 'Mai con Trump', ha puntualizzato: "Non mi definirei mai uno di parte". Trump non gli ha risparmiato attacchi pubblici su Twitter - episodi da lui condannati come "vili" senza specificare l'autore - e dopo la sua testimonianza, c'e' il rischio per lui e la sua famiglia di dover essere trasferiti in un luogo sicuro in caso di pericolo. (AGI) Sca 201344 NOV 19 NNNN

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